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Formula 1, GP Messico: tutte le novità portate in pista dai top team

Formula 1

Cristiano Sponton

Il lavoro sulla SF71H (Foto: Sutton)

Newey e la Red Bull “copiano” Ferrari, le Rosse proseguono i test del fondo mentre tutti i team devono gestire il problema del raffreddamento derivante dall’altitudine. Il GP è in diretta esclusiva su Sky Sport F1 e su Skysport.it in live streaming

GP MESSICO, LA GARA QUI IN LIVE STREAMING

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Newey copia i deviatori di flusso portati dalla Ferrari ad Austin

Adrian Newey – direttore tecnico della Red Bull - non ha perso tempo ed ha voluto verificare direttamente in pista la soluzione introdotta sulla SF71H durante le prove libere di Austin. Una soluzione che la Rossa non ha utilizzato nelle qualifiche ed in gara, perché le prove libere disputate sull’asfalto bagnato non hanno permesso agli ingegneri di effettuare le comparazioni che ritenevano necessarie per riuscire a capire la bontà di questi generatori di vortice collocati nella parte terminale del fondo.
Come potete osservare dall’immagine in basso, sono stati posizionati sul fondo dei generatori di vortice per energizzare ulteriormente il flusso in una zona nevralgica della monoposto. Tale soluzione è stata realizzata molto rapidamente dagli uomini di Milton Keynes come dimostrato dalle appendici incollate sul fondo. In caso di riscontri positivi la novità sarà utilizzata in Brasile.

Non è un caso che Newey abbia ripreso una soluzione Ferrari dato che la RB14 e la SF71H hanno una caratteristica comune: utilizzano entrambe un assetto “rake”.
Per “rake” o “assetto picchiato” si intende un particolare set up della monoposto con l'avantreno molto più basso rispetto al retrotreno sia con la macchina ferma che in movimento. Per cercare di generare la maggior deportanza possibile Adrian Newey ha rispolverato questa soluzione nel lontano 2010 sulla sua RB6 e, anno dopo anno, questa particolarità è stata ripresa da altri team. Un’inclinazione di tutta la vettura in avanti comporta un avvicinamento dell'ala anteriore al suolo, con conseguenze diminuzione della sezione di passaggio dell’aria quindi un aumento della velocità della stessa (maggior depressione). Da sottolineare poi come l'assetto picchiato non aumenti i valori di deportanza solo agendo sull'incidenza alare; abbassando molto l'anteriore della monoposto infatti si va ad aumentare anche l'angolo tra il profilo estrattore e il suolo. Quindi, è come se il profilo estrattore venisse aumentato nelle sue dimensioni. Per effetto Venturi una maggior potata d'aria nel diffusore significa anche un maggior carico deportante generato.

Il vero problema di questo assetto è quello di riuscire a sigillare la parte terminale di fondo che è quella ad un’altezza maggiore dal suolo. Proprio per questo motivo, soprattutto Ferrari, ha lavorato molto in questa zona per cercare di evitare la deleteria fuoriuscita di vortici o flussi d'aria che provocano una perdita di carico aerodinamico al posteriore.

Ferrari riprende il lavoro non portato a termine ad Austin

Durante le Prove Libere 1 in casa Ferrari si è proseguito con il lavoro di comparazione tra il fondo standard e quello evoluto che non era stato possibile testare ad Austin. Inizialmente ha girato Raikkonen con il fondo che presenta i generatori di vortice e successivamente è toccato a Vettel.

Nelle Prove Libere 3 entrambe le vetture di Maranello sono scese in pista con la soluzione classica. Questo mancato utilizzo per il secondo fine settimana consecutivo si può spiegare in due modi: la soluzione non sta dando i risultati sperati oppure si stanno facendo dei test utili allo sviluppo per la vettura della prossima stagione.

Problemi di raffreddamento da gestire per tutti i team

Come sappiamo questo GP si corre in altura e quindi con aria rarefatta rispetto ad altri circuiti. Sono state quindi ricavate delle grosse aperture nella zona terminale del cofano motore come si può vedere sulle monoposto del team Sauber Alfa Rameo e sulle Ferrari.

Anche Mercedes ha pensato a delle soluzioni per massimizzare l’estrazione di calore con l’apertura completa del “camino” presente sulla pinna dorsale e con le prese d’aria di raffreddamento collocate ai lati del cockpit.