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Formula 2, GP Ungheria: Latifi vince Gara-1, Ghiotto quarto

Formula 1

Lucio Rizzica

Il canadese vince la prima prova di Formula 2 a Budapest, completano il podio De Vries e Aitken. Ghiotto, inizialmente retrocesso in sesta posizione per una penalità di 5 secondi poi revocata, conclude quarto. Boschung rompe il motore e perde olio in pista, Formula 1 ritardata

LA DIRETTA DEL GP D'UNGHERIA

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E' sul tracciato ungherese alle porte di Budapest che si svolge l'ultima tappa stagionale di Formula 2  prima della sosta estiva di tre settimane. Sulla lenta e tortuosa pista dell'Hungaroring il leader del campionato Nicky De Vries ha iniziato il suo week-end conquistando la pole position e aggiudicandosi anche i primi 4 punti del fine settimana magiaro. Gli immediati inseguitori in classifica sono schierati quasi tutti intorno all'olandese sulla griglia della gara lunga, quella con il pit obbligatorio. Ghiotto è al suo fianco in prima fila, Latifi immediatamente dietro. Più lontani Aitken (7° tempo), Zhou (9°) e Sette Camara (12°). Solo in penultima fila Hubert. Straordinaria invece la qualifica di Mick Schumacher che scatta dalla seconda fila con il 4° tempo. Al via De Vries scatta bene, meglio di lui Latifi che attacca Ghiotto e alla terza curva prende la testa della corsa. Quarto Schumacher che resiste all'attacco aggressivo di Aitken. Alla quarta tornata dà forfait il motore di Deletraz proprio mentre sta attaccando Ilott. Lo svizzero mette la macchina in sicurezza ed evita alla Direzione Corse di dover intervenire. Al settimo giro De Vries anticipa il cambio gomme e rientra in pit lane, dove monta il set di gomme più dure cui spetterà sopportare uno stress di trenta giri. All'ottavo giro la pit lane si affolla di monoposto, Mick Schumacher perde qualche decimo di troppo e Aitken lo sorpassa. Al nono giro Latifi e Ghiotto si fermano contemporaneamente. Anche Maini viene tradito dal motore e perde posizioni, mentre il vicentino, un po' lento esce davanti a Mick Schumacher e deve subito resistere all'aggressività del tedesco prima che le gomme vadano in temperatura. Dopo quindici tornate Latifi è al comando, davanti a De Vries, Aitken, Ghiotto. Il ritiro di Maini a metà corsa chiama in causa la Virtual Safety Car fino a quindici giri dalla fine. Per Latifi e De Vries oramai è corsa solitaria, ben distanti fra loro e anche abbondantemente in vantaggio sul gruppetto in lotta per la terza piazza (Aitken, Ghiotto, Matsushita, Sette Camara, King). Quando a tre giri dalla fine esplode il motore di Boschung la corsa viene neutralizzata, ma in pista c'è tanto olio e per sicurezza la safety car procede fino alla fine. Per Latifi arriva una vittoria importante, ottenuta mantenendo la leadership della corsa per tutti e 37 i giri, che gli permette di recuperare qualche punto da De Vries che tuttavia resta in testa al campionato con 192 punti, 28 in più del pilota canadese. Terzo Aitken, quarto Sette Camara davanti a Matsushita. In un primo momento Ghiotto viene penalizzato di 5" per aver gestito in modo irregolare la velocità sotto virtual safety car e retrocesso in sesta posizione davanti a King, penalizzato anche lui per lo stesso motivo. Ottavo Mick Schumacher, mentre completano la zona punti Zhou e Ilott. Una ulteriore verifica dei filmati e dei tempi da parte della Direzione corse ha però stabilito –nel primo pomeriggio- che in effetti né Ghiotto né King avrebbero potuto tuttavia decelerare più velocemente di quanto non abbiano fatto, se non rischiando di causare conseguenze ancora più rischiose in pista, anche per altri piloti. Per questo motivo la penalità di 5 secondi loro inflitta è stata revocata e la classifica finale nuovamente modificata. Fermo restando il podio (1° Latifi, 2° De Vries, 3° Aitken), Ghiotto è stato riclassificato 4°, Sette Camara 5°, King 6° e al 7° posto è così scivolato Matsushita. In ogni caso per l’effetto dell'inversione della griglia per i primi otto classificati, domani in Sprint race il pole sitter di giornata sarà ugualmente il tedesco Mick Schumacher, che ha concluso la ‘Feature race’ in ottava posizione.