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F1, la Ferrari ci prova: obiettivo doppietta in Ungheria

Formula 1

Mara Sangiorgio

I freddi numeri dicono che a Verstappen per diventare campione del mondo 2022 basterebbe arrivare sempre secondo, compresa la Sprint in Brasile, conquistando tutti i 10 i giri veloci. Con Leclerc costretto a vincerle tutte. La missione titolo costruttori invece sembra più recuperabile per la Ferrari. Ma i motivi per avere fiducia non sono pochi. Tutto il weekend dell'Ungheria è live su Sky Sport F1, Sky Sport Uno, in 4K e in streaming su NOW

GP UNGHERIA, LA DIRETTA DI LIBERE E QUALIFICHE

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Obiettivo doppietta. Come qualche mese fa, in Bahrain, quando la Ferrari sorprese tutti alla prima uscita dell’anno. Mattia Binotto lo ha già dichiarato senza nascondersi domenica scorsa in Francia. La squadra che è sbarcata a Budapest ne ha bisogno come l’aria in questa stagione di alti e bassi emotivi ma anche di risultati, nonostante una macchina tecnicamente molto valida. Dopo l’ennesimo arresto dolorosissimo, anche le prospettive di Charles Leclerc cambieranno, la classifica lo mette di fronte a una montagna davvero ripida da scalare con gli attuali 63 punti di svantaggio da Verstappen. 

I freddi numeri dicono che all’olandese, per diventare campione del mondo 2022, basterebbe arrivare sempre secondo, compresa la Sprint in Brasile, conquistando tutti i 10 i giri veloci. Con Leclerc costretto a vincerle tutte. La missione titolo costruttori invece sembra più recuperabile per la Ferrari, con 455 punti ancora da assegnare a singolo team. In qualsiasi caso le occasioni per sbagliare sono finite, considerando gli avversari con i quali ci si sta confrontando. Ma i motivi per avere fiducia non sono pochi.

La strada degli sviluppi è determinata e centrata, in Francia c’è stato un altro importante riscontro. Il nuovo fondo ha permesso di migliorare la performance di due decimi al giro e fare altri passi in avanti sui saltellamenti. I due piloti ormai hanno raggiunto entrambi un livello altissimo. A Leclerc, in Ungheria, servirà ancora una volta la sua lucidità in qualifica perché qui il 61% delle vittorie sono arrivate dalla prima fila. Le missioni sono complicate, ma pensare tappa per tappa ora, può essere l’atteggiamento giusto e vincente.