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GP Giappone, Verstappen l'imbattuto: tutte le statistiche prima della gara di Suzuka

gp giappone

Michele Merlino

Negli ultimi anni, fa notizia quando Verstappen non è sul gradino più alto del podio. Quando succede, un dato risulta evidente: in molti casi, l'olandese viene in qualche modo ostacolato, rallentato o fermato. Partendo dal 2022, infatti, si contano 36 vittorie di GP, due sconfitte sul campo e altre otto gare in cui è stato vittima di guai o incidenti. Il Mondiale torna a Suzuka: diretta Sky e streaming su NOW

GP GIAPPONE, LA DIRETTA DELLA GARA

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Quando si analizzano le vittorie dei vari Sainz, Perez e Leclerc, non si può fare a meno di riscontrare un dato evidente: in molti casi, quasi tutti, l’ingombrante Verstappen viene in un modo o nell’altro ostacolato, rallentato, fermato, tanto che una sconfitta in pista per l’olandese è un fatto più unico che raro. 

Partiamo non dall’anno scorso, ma addirittura da due anni fa, e cerchiamo di dimostrare che Max, alla fine, è difficilissimo da battere. Per fare questo, è sufficiente mettere sulla bilancia le vittorie dei suoi rivali da una parte, e le sue “disgrazie” dall’altra. Inizio del mondiale 2022: delle prime tre gare, Verstappen vince solo a Jeddah. Battuto in pista? No: sia in Bahrain che in Australia viene fermato da problemi al sistema di alimentazione, siano essi mancanza di benzina pura e semplice o veri e propri guasti. Poco importa: lui in pista alla fine del GP non c’è. Infila tre vittorie, poi a Monaco è 4° in qualifica ed in gara può poco, finendo 3°. Prima sconfitta senza attenuanti.

Due vittorie e si arriva a Silverstone: vince Sainz, ma Verstappen dopo aver sorpassato il suddetto in pista, raccoglie dei detriti, danneggia il fondo ed è costretto a gara di retroguardia. Alla gara successiva c’è la seconda sconfitta sul campo: in qualifica e gara non patisce problemi, viene sorpassato in pista da Leclerc per ben 3 volte e finisce secondo, senza scuse. Si rifà con una sequenza di 5 vittorie, per poi incappare in un weekend storto a Singapore: resta senza benzina in qualifica, parte 8° e finisce 7° dopo un pit stop aggiuntivo per un "lungo". Vince Perez. Tre vittorie di fila, quindi una gara balorda in Brasile: sperona Hamilton e viene penalizzato, finisce 6° e vince Russell.

Arriva il 2023: il primo guaio è a Jeddah, rottura di un semiasse in qualifica. Dal 15° posto in griglia risale al 2°, ma non riesce ad agguantare Perez. Passano solo due gare, si arriva a Baku, dove va in testa dal 2° posto in griglia, ma viene penalizzato dalla Safety Car, che favorisce il suo compagno di team Perez, che vince. Arriva quindi la sequenza record di 10 vittorie, interrotta dall’inspiegabile (inspiegato) calo prestazionale di Singapore, in cui viene eliminato in Q2 e vince Sainz. Quanto è anomala quell’eliminazione? È presto detto, è la sua unica eliminazione in qualifica per prestazioni (quindi sia Q1 che Q2, ed escludendo i guasti) dal 2020 in poi, la seconda degli ultimi 6 anni dopo Canada 2019, quando incontrò traffico in Q2 e non poté completare un giro pulito. Si riparte quindi con la seconda sequenza vincente di tutti i tempi, e si finisce a Melbourne, quando la rottura di un freno lo toglie di mezzo mentre è in lotta per la prima posizione.

Facendo i conti quindi, dall’inizio del 2022, Verstappen ha vinto 36 GP, in due (Monaco e Austria 2022) è stato sconfitto sul campo, in altri 8 è stato vittima di guai o incidenti in qualifica o in gara ed a Singapore l’anno scorso… mistero!