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Sainz: "Williams migliore opportunità per tornare a vincere presto. In Ferrari darò tutto"

A SKY SPORT

Ospite a Sky durante 'Pit Walk', lo spagnolo ha spiegato le motivazioni che lo hanno portato a scegliere la Williams dal 2025: "Qui la miglior opportunità per tornare a vincere il più presto possibile". Senza dimenticare il suo presente in Ferrari: "Penserò solo a finire questa mia parte di carriera in maniera positiva". Infine, ricorda le tre vittorie con la Rossa e promette ai tifosi: "Darò il massimo fino all'ultimo giro di Abu Dhabi"

F1, GP OLANDA: LA GARA LIVE

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Carlos Sainz ospite a Sky durante 'Pit Walk'. È la prima intervista rilasciata dall'annuncio del suo arrivo in Williams dal 2025 ed è proprio di questo che ha parlato nella lunga chiacchierata prima del weekend in Olanda, spiegando le motivazioni di questa scelta. Tra i temi toccati anche il campionato in corso, con l'obiettivo del Mondiale Costruttori per Ferrari, secondo lui realistico se riusciranno a migliorare. Infine, ricorda il suo momento più bello con la Rossa, ripercorrendo le tre vittorie conquistate, Silverstone, Singapore e Australia.

Come sono andate bene le vacanze?

“Tutto bene. Sono state delle belle vacanze, molto necessarie perché è stata una prima parte di stagione molto impegnativa a livello professionale e personale con una decisione così importante come è stata quella di andare in Williams. Era importante per me staccare e rilassarmi. Sono stati sette mesi molto intensi”.

 

Quanto è stato importante il ruolo del tuo entourage, di tuo papà, del tuo manager? Visto che hai anche dichiarato che l’anno prossimo volevi andare in una squadra matura per farti vincere e visto che hai raggiunto a 29 anni una grande competitività, che cosa ti ha spinto ad andare alla Williams?

“Il mio management ha avuto un ruolo importante, come il management di ogni pilota, ma la decisione finale viene presa da me e dal mio feeling su dove penso di voler andare e dove penso di poter far meglio nel futuro. Ci sono più fattori da considerare in questa decisione. Ovviamente appena si è dato l’annuncio di Hamilton in Ferrari, io ho guardato le squadre che mi davano l’opportunità di poter vincere nel 2025/2026. Una volta che ho capito che quelle opzioni non erano possibili, ho guardato il progetto più convincente e che mi dà l’opzione più promettente per tornare a vincere il più presto possibile. In questo senso la Williams di James Vowles ha fatto delle proposte e dei progetti di investimento dove ho visto che c’era la migliore opportunità. Sono orgoglioso perché ho firmato un contratto importante per la mia carriera con un team storico come la Williams, con un progetto che mi motiva a provare ad aiutarlo”.

Che cosa ti aspetti da questa seconda parte di stagione? Mai una polemica con Ferrari, tanto affetto da parte dei tifosi; cosa vuoi lasciare al popolo ferrarista?

“Prima di tutto sarà una parte di stagione più rilassata, perché non avrò due cose da fare ma solo una che è vincere con la Ferrari. Sinceramente, ad agosto ero molto stanco perché avevo la pressione di correre in Formula 1, la pressione di correre in Formula 1 con Ferrari a cui si è aggiunta una decisione così importante per il futuro. Avere tante opzioni e tanti progetti e negoziare con tutti ti porta via tante energie. In questa seconda metà mi aspetto di essere più rilassato e più concentrato, con il mio futuro giù deciso, su come finire questa mia parte di carriera con Ferrari in maniera positiva dando al team quanti più punti, podi e vittorie possibili”.

Volevo tornare sulla lunghezza del campionato (24 gare), quanto è faticoso per un pilota riuscire a gestire le energie in tutto questo arco temporale?

“Non è facile, siamo passati da 20 a 24 gare, sembrano poche 4 gare, ma ti stringono l’anno e rendono tutto più compatto e molto impegnativo. Abbiamo avuto in periodo a luglio in cui abbiamo fatto 5 gare in 6 settimane; quel periodo era proprio quando dovevo decidere il mio futuro. Quindi, tutte queste gare e le riunioni per il mio futuro tra lunedì e mercoledì, pensando quindi al prossimo anno e non alla prossima gara, lì è dove puoi perdere energie e dove devi saperla gestire. Sono contento perché considerando tutto questo penso di aver fatto una buona prima metà di anno. Ma voglio di più, voglio una seconda metà con più freschezza e migliori risultati”.

 

In termini di tempi alla guida, quanto ti costa in decimi questa fatica?

“Impossibile da dire. Forse niente, forse un decimo, forse due. Delle volte mi ha dato anche un decimo perché volevo dare di più, ma chi lo sa. È impossibile dirlo. Ti posso dire che a livello mentale ero stanco, ma non ti so dire quanto mi costa”.

Hai detto che vuoi di più, il messaggio che arriva ai tifosi è fare più podi e vittorie. Adesso siamo qui a Zandvoort a casa di Verstappen e poi a Monza. Partendo da questo weekend, che cosa ti aspetti? Sai che a Monza i tifosi della Ferrari sognano

“I tifosi della Ferrari possono essere sicuri che fino all’ultimo giro di Abu Dhabi darò tutto per la squadra. Anche se andrò via a fine stagione, amo la Ferrari e darò tutto per conquistare il campionato costruttori, quello piloti è molto più difficile, ma soprattutto per dare più punti e podi alla Ferrari, che è quello che voglio e quello che penso si possa fare in questa stagione”.

 

È davvero possibile il mondiale costruttori?

“Dobbiamo migliorare, dobbiamo essere più veloci di quello che abbiamo dimostrato prima delle vacanze. Se torniamo ad essere più veloci, con un paio di upgrade che ci fanno riportare la stagione nella giusta direzione, sì. Soprattutto penso che con la coppia piloti che formiamo io e Leclerc possiamo essere vicini, ma dobbiamo migliorare un po’”.

Nella guida di queste vetture di F1 così complicate e tecniche e con l’aerodinamica così spinta, qual è l’asse che determina la velocità, l’anteriore o il posteriore?

“Dipende molto dal circuito. Ci sono circuiti in cui la macchina è sempre sottosterzante, altri un cui è più sovrasterzante. Dipende dalla tipologia di curva, dal vento, dalle temperature. Ma normalmente con queste macchine hai un comportamento di sottosterzo in curve lente in cui la macchina non gira mai perché è molto lunga e pesante e ci mette tanto a girare. In curve veloci è sovrasterzante perché guadagna molto carico davanti, perde dietro e la macchina è sempre molto puntata. Cerchi sempre di bilanciare queste due cose tra curve lente e quelle veloci”.

 

E quanto il pilota riesce a fare la differenza quando ci sono delle problematiche?

“Le gomme a volte sono molto difficili da gestire perché siamo in una situazione in gara dove siamo 8 macchine che spingono al massimo e non sai mai quanto gestirla perché non sai cosa stanno facendo gli altri piloti. Quando la griglia è così stretta è veramente difficile la gestione. Come farle andare più veloce e trovare quegli ultimi decimi è sempre nei dettagli, nelle analisi tecniche e dei dati, capire cosa fa il vento, le temperature della pista e delle gomme”.

 

Non c’è un segreto particolare?

“Non c’è, è tutto lavoro, concentrazione ed essere al 100% con la squadra e focalizzarsi sui piccoli dettagli”.

Si dice che la vittoria più bella sia la prossima, ma guardando fino ad oggi i traguardi con la Ferrari, se chiudi gli occhi qual è il momento più bello ed emozionante che ti porti dentro?

“Io fino ad ora ho tre vittorie con Ferrari, che sono molto diverse. Silverstone è stata la prima e la prima è sempre la più bella, quella che ti ricordi sempre. Singapore è la vittoria che non si aspettava nessuno, abbiamo fatto un weekend perfetto, esecuzione perfetta. È stata una sorpresa e mi sono divertito un sacco nel gestire tutto quello che accadeva. Dopo c’è quella in Australia, che sicuramente quella più bella perché ho dovuto lavorare di più e passare dei momenti più difficili prima di ottenerla. Tutto quello che è successo all’inizio dell’anno, con la pressione dell’arrivo di Hamilton nel 2025, la prima gara dopo l’operazione per appendicite, riuscire a vincere è stato un momento molto bello”.