La sveglia Mondiale e le speranze di Leclerc

Lo scorso anno, dopo solo 4 gare, al comando c’era Max Verstappen con 77 punti, inseguito da un allora ancora redivivo Perez a 69, poi Leclerc 59, Sainz 55 e Norris a 37. 40 punti tra il primo e il quinto che poi si è rivelato quale primo contendente per il leader anche se, con la miglior macchina, è riuscito a perdere altri 23 punti strada facendo. Quest’anno davanti c’è proprio lui, Lando, caso strano anche lui a 77. È più vicino il secondo che inizia sempre per P, ma questa volta è Piastri che ha ben 42 punti in più di un anno fa, terzo Max a 69, quarto Russel a 63, con un +39 rispetto all’inizio 2024 e quinto Leclerc a 32 a -45 da Norris e con 27 punti in meno di un anno fa. Questo per dire che se ci ha potuto credere Norris ci può credere Charles, ma è chiaro e banale dire che l’inversione di tendenza deve iniziare in fretta. Discorso diverso per i costruttori, dove McLaren ha un vantaggio già siderale sulla seconda, la Mercedes, 151 a 93, mentre un anno fa la Red Bull era a 141, ma con solo 21 punti di vantaggio sulla Ferrari. Curioso notare come la Red Bull oggi sia distante dalla McLaren quanto lo erano i papaya un anno fa a posizioni invertite, dalla Red Bull. Per la Ferrari invece bilancio fortemente in rosso, di mezzo c’è anche un Gran Premio praticamente non disputato, vista la squalifica per entrambi in Cina. Con quei 18 punti sarebbe oggi terza e nella stessa posizione di McLaren di un anno fa. La realtà la vede quarta a -94 che in soldoni vuol dire poco più di 2 doppiette e 0 punti degli avversari per rimettere le cose in pari. Questa analisi ci fa capire come il cambio di prestazioni di un anno fa, con la McLaren a prendere il sopravvento abbia riscritto la storia dei costruttori, ma non quella dei piloti in cui Max ha, con macchina inferiore, addirittura allungato. La sensazione è che quest’anno, un eventuale, ma al momento tutt’altro che scontato, cambio di valori in pista, aprirebbe più lo scenario nei piloti che non nei costruttori. Uno perché i due papaya, nel bene o nel male garantiscono, a differenza del Perez di due terzi di stagione 2024, un maggior bottino di punti e secondo perché Lando e Oscar, a oggi, non sono Max e sembrano più attaccabili. Lando ha mostrato e raccontato con molta sincerità le sue debolezze, mentre Oscar, sta iniziando a mostrare i muscoli, ma ancora non lo abbiamo visto ingaggiato in dei corpo a corpo con Verstappen o altri. Due gare vinte in solitaria. Mi ricorda molto Vettel per la gestione della gara quando è davanti, ma aspetto di vederlo in lotta, se ce ne sarà opportunità, con gli altri. Di certo ci attendiamo anche che i due inizino non solo a togliersi punti a vicenda, ma anche a battagliare. Prima o poi la logica del vogliamoci bene e dell’hold position, mantenete le posizioni, porterà a ferire l’orgoglio di qualcuno o no? O Siamo di fronte a due uomini squadra davvero a tutto tondo? Pronti a sacrificare all’apice della lotta il proprio bene per quello della squadra? Per ora è stato così, almeno da parte di Lando, diciamo che Oscar a Monza lo scorso anno ha dimostrato di fregarsene, un po’ proprio come Vettel nei confronti dell’attuale manager di Oscar, Mark Webber, in Malesia. Il Mondiale è nelle loro mani, ma un risveglio degli altri non sarebbe assolutamente tardivo e metterebbe più pepe anche al confronto tra i due, che non credo vogliano accontentarsi quest’anno di vincere ‘solo’ il costruttori. La sveglia è puntata, ultima chiamata entro la bandiera a scacchi di Barcellona, attendendo lì di vedere cosa succederà con il cambio delle ali, bisogna vedere se gli altri la sentiranno…

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Carlo Vanzini