Vasseur: "Ferrari, per vincere non c'è magia. Contano i dettagli e serve tempo"

Prima di tutto, come sta? “Sto bene. Di sicuro è un periodo intenso della stagione. Abbiamo portato avanti questa discussione del rinnovo in parallelo. Ora dobbiamo restare concentrati su Budapest, poi su Monza e sulla preparazione per la prossima stagione. È un bene aver chiuso certe questioni, così possiamo essere pienamente focalizzati sia su questa stagione che sulla prossima. Sappiamo che ci attende un percorso impegnativo, con un cambiamento tecnico importante, e per questo era fondamentale mettere fine alle incertezze e rimanere uniti nel lavoro” Quanto è stato importante annunciare il rinnovo prima della pausa estiva? "Prima lo si fa, meglio è. Come dicevamo, la stabilità è fondamentale, anche per i processi di reclutamento: abbiamo alcune figure in arrivo, e chiudere questi capitoli ci permette di lavorare tutti insieme con un unico obiettivo. Sappiamo che ogni team sta spingendo al massimo e anche noi dobbiamo metterci nelle stesse condizioni. Ovviamente ci prenderemo una pausa per ricaricare un po’ le batterie, ma tutti sono pienamente concentrati sul finale di stagione e sul futuro. È una grande sfida e dobbiamo affrontarla come squadra” I suoi piloti hanno detto in conferenza stampa che lei è la persona giusta per riportare la Ferrari alla vittoria. Quanto conta per lei? “Questo dovreste chiederlo a Charles e a Lewis . Ma credo che per tutti, all’interno del team, sia importante sapere che stiamo lavorando uniti: piloti, ingegneri, tecnici, produzione. Siamo tutti sulla stessa barca, convinti di poter raggiungere gli obiettivi insieme. E questa è una bella sensazione. Sapere che tutti remano nella stessa direzione è cruciale, soprattutto quando bisogna lottare contro avversari fortissimi” Quando è arrivato nel gennaio 2023, molti lasciavano la squadra. Ora sente di aver raggiunto una certa stabilità? “In Formula 1 spesso dimentichiamo quanto l’inerzia contrattuale incida. Per arricare qualcuno, a volte servono anche due anni a causa dei vincoli e dei preavvisi. Ora sono davvero soddisfatto: Loïc Serra è arrivato sei-otto mesi fa, anche Jérôme d’Ambrosio si è unito di recente. Stiamo ancora reclutando e annunceremo altre persone a breve. Ma serve tempo per costruire un gruppo e farlo lavorare in sintonia” Questa vettura è nata sotto la guida di Cardile. Ora, con un nuovo direttore tecnico, si vedono progressi concreti? "Sì, ma dobbiamo ricordare che il ruolo del direttore tecnico è solo una parte. Il lavoro è collettivo e coinvolge centinaia di persone. Come team ci abbiamo messo quasi due anni per costruire una nuova struttura e ora iniziamo a vedere i risultati. Un buon esempio sono gli aggiornamenti portati a Spa e quelli che stiamo preparando per il prosieguo della stagione. È importante avere una direzione chiara, certo, ma ancora di più è fondamentale che tutti lavorino insieme con determinazione” Una sua qualità è mantenere il team coeso. In Italia si passa facilmente dalle stelle alle stalle e viceversa. A che punto è la Ferrari oggi? “A volte i giudizi sono troppo netti. Siamo secondi nel mondiale, e non è male. In ogni stagione ci sono alti e bassi, ma il mio compito è restare lucido: anche quando si vince dobbiamo capire dove migliorare, e quando perdi sapere cosa non funziona. Ad esempio: sui pit stop siamo tra i migliori, l’affidabilità è migliorata molto, e siamo davanti a Red Bull e Mercedes. Il nostro obiettivo non è il secondo posto, ma vincere. E avere una base solida è il primo passo” McLaren è cresciuta molto. Vi aspettavate un distacco così grande? “Basta guardare le ultime tre-quattro gare dell’ultima stagione: erano già forti. Hanno fatto un altro piccolo step e il distacco in gara ora è intorno ai due decimi. Questo significa che non siamo lontani come sembra. In F1 non c’è magia: è tutto nei dettagli. All’inizio stagione abbiamo dovuto fare delle concessioni e abbiamo perso il ritmo di sviluppo. Ma ora siamo tornati sulla strada giusta. Non dobbiamo pensare che abbiano qualcosa di segreto: è una questione di tanti piccoli passi costanti, non di un grande balzo improvviso” Come sta andando l’inserimento di Hamilton? E Leclerc? "È stato un grosso cambiamento per Lewis. Essere in un ambiente completamente nuovo non è banale dopo tanto tempo. Nuovi metodi, nuove persone, nuovi strumenti. Forse abbiamo sottovalutato l’impatto. Ma nelle ultime 4-5 gare, escluse le qualifiche di Spa dove ha commesso un errore che lui stesso ha ammesso, è tornato a esprimersi ad alti livelli. Ora è al pari di Charles. Questo è fondamentale: McLaren ha un vantaggio anche perché Norris e Piastri si spingono a vicenda ogni sessione. Serve anche a noi quella concorrenza interna” Quanto è importante staccare un po’? “Dopo Budapest arriva la pausa. Finora abbiamo fatto 14 GP, praticamente una stagione intera di qualche anno fa. È stata dura per tutti, anche per voi . Due settimane di stop sono importanti, ma da settembre si riparte forte: restano 10 gare e comincia lo sviluppo del progetto 2026” E sul suo contratto? Tre anni? Quattro? “Come ho detto all’inizio: per costruire una squadra servono tempo e pazienza. Ci vogliono due-tre anni per avere le persone giuste, e poi uno-due per ottenere risultati. A volte è una cosa più veloce, a volte più lenta, ma non esistono scorciatoie. Servono visione e processo”

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Vasseur: "Ferrari, per vincere non c'è magia. Contano i dettagli e serve tempo"

Carlo Vanzini