F1, Leclerc a Sky: "Vincere con la Ferrari la mia unica ossessione"
ESCLUSIVAIl pilota monegasco in esclusiva durante la 'Pit Walk' con Carlo Vanzini: "Non sono indifferente alle vittorie degli altri, ma sono concentrato sul team al quale devo tanto. La mia unica ossessione è vincere qui. Non siamo dove vorremmo, lo sappiamo, però stiamo crescendo”. E sul rinnovo di Vasseur nel ruolo di team principal: “E’ una grande persona e aiuta tutti nel team per avere una visione più calma delle varie situazioni, sempre un punto di riferimento perché sa controllare certe emozioni"
"Il nuovo podio in Ungheria? Sarebbe ora di salirci, ho aspettato che lo rifacessero… Speriamo che vada bene in questo weekend". Inizia così, con una battuta (che però è anche una speranza) la chiacchierata di Charles Leclerc in esclusiva alla Pit Walk di Sky con Carlo Vanzini. Parla di tutto il monegasco, a cominciare dal rinnovo del team principal Fred Vasseur: "Sono molto contento, lui è una grande persona e aiuta tutti nel team per avere una visione più calma delle varie situazioni. Ho sempre detto che in Ferrari l’aspetto negativo è quello positivo è il livello di passione che c’è e che fa sì che quando le cose vanno bene si vive tutto al massimo e quando invece sono più complicate certe volte mentalmente è più difficile a ricaricarsi. Ma Fred, è stato sempre stato un punto di riferimento in questo perché controlla quelle emozioni e di quello ce n’è bisogno in Ferrari per fare il lavoro bene. Io sono molto contento di poter lavorare con lui per più anni".
Le scelte di Fred, anche quella del direttore tecnico Loic Serra, che sta mettendo mano da poco alla macchina per provare a vincere già quest’anno, sono il segnale di una reazione
"I miglioramenti arrivano poco a poco. Di sicuro abbiamo fatto degli step nella giusta direzione. Non siamo certo soddisfatti della situazione in cui siamo ora, ma siamo contenti comunque dei passi avanti fatti. L’inizio della stagione è stato accompagnato da tanta attesa e quello credo alteri un po’ la percezione della nostra stazione. Perché, lo ripeto ancora, non siamo dove vorremmo essere perché la Ferrari può solo vincere. E questo noi lo abbiamo ben chiaro. D’altra parte, c’è una McLaren che quest’anno ha fatto uno step mostruoso, noi purtroppo lo stesso delle altre due squadre e infatti stiamo battagliando con Mercedes e Red Bull per il secondo posto in campionato. Quindi c’è ancora tanta strada da fare, ma i passi avanti sono incoraggianti".
McLaren ha demolito la concorrenza e tu ti trovi a dover digerire il ciclo di Verstappen e ora la probabile vittoria del titolo prima di te da parte di uno tra Piastri e Norris. Come la vivi?
"Io però guido la Ferrari e vale tanto, vale di più. Essere in questa squadra per me rappresentano un onore. L’obiettivo è portarla a vincere e a loro devo tanto perché mi hanno portato in F1. Ci tocca vincere ora, non è che sono indifferente alle vittorie degli altri, ma sono concentrato su di noi e sull’obiettivo di riportare il team a vincere. Per questo c’è stata la riconferma di Fred. Con lui e con Lewis proveremo a vincere, questa è la mia unica ossessione".
Verstappen ha detto subito dopo la vittoria in Giappone che con la McLaren sarebbe arrivato già a Tokyo. Tu, invece, con quella macchina dove ti metteresti oggi?
"Max è un talento incredibile, però su quello che ha detto è difficile giudicare. Con macchine tutte uguali dove sarei in classifica? Ho fiducia in quello che so fare, ma non mi è mai piaciuto parlare di me. Preferisco lavorare in pista, spero sia abbastanza per fare vedere ciò che valgo. E se non lo fosse, allora dovrò fare di più".
In Belgio abbiamo visto il duello tra te e Verstappen, anche se questa F1 un po’ questo duello ce lo sta togliendo. Speriamo nei prossimi anni…
"Piacerebbe anche a me tantissimo, anche perché con Max abbiamo avuto tanti anni di battaglie tra noi nei kart con pochi spettatori. Purtroppo, in F1 solo per poche gare finora, ma questo fa parte anche di questo sport. Spero possa accadere il prossimo anno, la stessa F1 sta lavorando affinché ci sia meno differenza tra i team. Quest’anno non ci sono riusciti, ma il prossimo anno mi auguro di sì per avere più battaglia in pista".
A Spa i dati hanno rilevato che sul passo, dal momento in cui avete messo la gomma slick, c'era un millesimo di differenza tra te e Verstappen. Cosa vuol dire averlo lì?
"Sì, è stato lì tutta la gara… Non so come prendere però questo dato. Per me vuol dire che probabilmente ne aveva più di noi e che probabilmente era bloccato dietro di noi e ha fatto tutta la gara così. Sicuramente può essere un mio merito, ma comunque a Spa abbiamo fatto un grande weekend proprio perché lui ne aveva un po’ di più. Poi il sabato in qualifica abbiamo preso questo rischio di mettere un po’ meno carico rispetto a lui. Siamo poi sopravvissuti alla prima parte di gara e successivamente è andato tutto bene".
Dove ti collochi nella tua carriera per il tuo stato di forma attuale? Stai facendo dei grandi podi, ma a volte lassù il tuo sguardo non sembra così felice…
"Quello che mi manca è la vittoria, chiaro. Tutti gli altri piazzamenti… A me piace vincere e lo vorrei fare molto di più. Ci stiamo lavorando. Quanto a questa stagione, io sono molto soddisfatto di come stiamo lavorando. Silverstone è una gara dove ho senz’altro sbagliato, dalle scelte prima dell’inizio gara fino alla pista. Ma tolta questa gara è stata forse la migliore stagione finora. L’obiettivo è sempre imparare, anche da ciò che sbagli per l’anno dopo".
Tu sei passato da Vettel a Sainz e fino a Hamilton come compagni di squadra. Cosa hai preso da loro e cosa pensi di aver dato e stai dando?
"Da loro ho imparato tantissimo. Tutti facciamo questo sport da quando eravamo piccoli, siamo cresciuti in modi diversi con le nostre forze e le nostre debolezze. Da pilota il mio compito è guardare dall’altra parte del garage e provare a prendere tutte le qualità del compagno con cui mi sto battendo. Seb era impressionante per quanto sentiva la macchina e per l’attenzione ai dettagli. Nelle prime riunioni in Ferrari io arrivavo con poche indicazioni all’inizio, lui con mille punti da affrontare e anche questo mi ha fatto molto crescere. Con Carlos era abbastanza impressionante, anche sui weekend dove lui era più in difficoltà ce la faceva ad estrarre il massimo per prendere i punti possibili. E poi Lewis, il pilota più vincente di sempre. C’è tanto da imparare su di lui. Mi aspettavo tanto da lui, ma non è sulla velocità che mi ha sorpreso. Nel senso che sapevo già questo, ma è l’organizzazione che c’è attorno a lui che è molto interessante".
Chi vincerà il Mondiale o chi preferiresti lo vincesse?
"L’unica cosa che vorrei è che andasse alla Ferrari a che lo conquistasse con me sulla macchina vincente. Per la McLaren non ho preferenze. Al momento Piastri sembra avere un vantaggio, ma non scarterei Norris perché ha un talento incredibile e quando mette le cose insieme è davvero forte. Ma Oscar è stato impressionate finora".
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