Mancano solo gli ultimi dettagli per definire l'arrivo dell'australiano in Rosso per il prossimo anno: in Repubblica Ceca il possibile annuncio. Ecco i perché della scelta
Un contratto diretto con Borgo Panigale di un anno (più l'opzione di un secondo) per Jack Miller destinato ad affiancare Danilo Petrucci nel Team Satellite Octo Pramac dal 2018. Visto che mancano solo gli ultimissimi dettagli, l'annuncio è previsto nei giorni di Brno giusto per completare una scacchiera di mercato moderatamente interessante visto che i pezzi pregiati (Rossi, Marquez, Pedrosa, Lorenzo, Vinales, Dovizioso e Iannone) saranno in scadenza solo al termine del 2018. La scelta di Miller, che sostituirà uno Scott Redding poco brillante in una stagione condizionata anche dalla perdita del suo capotecnico Giacomo Guidotti, oggi in HRC con Pedrosa, è stata presa nell'ottica di puntare su un pilota dal potenziale forse inespresso. Se lo augurano in Pramac dove sostanzialmente hanno preferito Miller a Rabat e dove avrebbero voluto un giovane talento da far crescere in MotoGP, ma non vi sono al momento piloti disponibili visto che Franco Morbidelli fa parte a pieno titolo dei piani futuri della Honda e Francesco Bagnaia rimane ancora in Moto2 continuando la felice esperienza con lo Sky Racing Team VR46.
Miller potrebbe essere una scelta interessante perché ha uno stile di guida abbastanza fisico che si adatterebbe alla Ducati GP17 che gli verrà affidata (Petrucci avrà invece una GP18 identica a quella di Dovizioso e Lorenzo). Jackass (il suo nick), dopo aver risentito del passaggio diretto da Moto3 (secondo nel Mondiale del 2014 con 6 vittorie) alla MotoGP nel 2015, oggi sembra più pronto a gestire la potenza del motore e ad avere il giusto approccio alla gara dopo aver guidato le Honda di Cecchinello e Marc VDS. Di certo le cadute per l'australiano non sono mancate, così come qualche svarione come quando in Catalunya per quattro volte consecutive ha imboccato la vecchia chicane fermato solo dalla bandiera nera, ma Jack è anche lo stesso capace di vincere il rocambolesco GP ad Assen sotto la pioggia nel 2016. Dal punto di vista caratteriale il Team Manager Francesco Guidotti dovrà usare bastone e carota visto che il ragazzo è ancora un po' selvaggio ed ogni tanto perde le staffe, ma non sarà né il primo né l'ultimo a dover gestire in casa Ducati. Sia L'Ing. Gigi Dall'Igna sia Davide Tardozzi sono entrambi convinti che possa far bene e lo hanno voluto pur "senza fare follie" come ha detto lo stesso Direttore Generale di Ducati Corse in una lunga intervista "Gigi Segreto" in onda prima di Brno sul canale 208 Sky MotoGp HD.