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MotoGP, sacrificio e sudore: la storia vincente di Andrea Dovizioso

MotoGp

Antonio Boselli

La grinta di Andrea Dovizioso (foto getty)

Con la quarta vittoria stagionale Dovizioso torna leader della classifica piloti, un risultato che in pochi potevano immaginare qualche anno fa. Dietro questi successi c'è un lungo percorso di lavoro e sacrificio, iniziato nel 2013 con la scelta difficile di sposare la causa Ducati, un team che non riusciva più a vincere

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Andrea Dovizioso ha lavorato una vita intera per arrivare dov'è arrivato ora. La trafila è quella che tutti i bambini, soprattutto nella Romagna dei grandi campioni di motociclismo, devono percorrere. Le minimoto, con le prime durissime battaglie con Marco Simoncelli, poi il Motomondiale con il debutto nel 2001, la prima vittoria di un Gran Premio e del titolo nel 2004. A seguire la 250, poi la MotoGP nel 2008. Il grande salto nel team ufficiale Honda Hrc nel 2009 con la prima vittoria nella top class a Donington. Sembrava la consacrazione di un pilota che in realtà ha impiegato altri 7 anni per tornare a vincere, l'anno scorso in Malesia. Nel mezzo un percorso difficile con la scelta nel 2013 di sposare la causa Ducati, un team che non riusciva più a vincere. Ci sono voluti anni per tornare competitivi, Dovizioso ha condiviso un percorso con la Ducati che forse va oltre il puro aspetto tecnico. Lui come pilota è cresciuto, alle sue qualità di fine collaudatore e calcolatore ha abbinato un lato più istintivo, più spregiudicato. Una completezza che lo accomuna alla Gp17, una moto che ora vince su piste diverse, anche su quelle dove la Ducati aveva sempre faticato. Quale obiettivo ora? Semplicemente continuare a sognare e arrivare dove il lavoro di una vita intera lo porterà.