Moto3, GP Giappone: nel diluvio di Motegi tripletta italiana
MotoGpPodio tutto tricolore con la vittoria di un grande Fenati, Antonelli secondo e poi Bezzecchi, per la prima volta a podio. Soltanto dodicesimo Nicolo Bulega, scattato bene dalla pole position ma poi risucchiato dal gruppo a causa di un errore nel primo giro. Fuori dalla zona punta il leader del campionato Joan Mir
Ci sta tutto il podio italiano nel gran premio del Giappone. Gli italiani hanno dominato libere e qualifiche e il risultato premia la migliore prestazione complessiva della stagione. Ci sta bene Romano Fenati al primo posto, autore di una gara maiuscola, vinta d’autorità e con una sicurezza impressionante, quasi indifferente alla pioggia torrenziale (con impennata finale in acquaplaning). Bravo Antonelli, specialista del bagnato (vinse sotto l’acqua proprio a Motegi nel 2015) ottimo secondo davanti alla sorpresa di questo week end: Marco Bezzecchi, al primo podio in carriera, con la Mahindra a secco di risultati fino a questa gara.
Non ci sta invece il dodicesimo posto di Nicolo Bulega, partito in pole position e quindicesimo al termine del primo giro. Colpa di un “lungo” alla curva cinque, ma da lì in poi il pilota emiliano ha navigato in acque infide, invischiato nel gruppo, senza trovare un ritmo costante capace di portarlo più avanti, vicino a quel podio che quest’anno continua sfuggirgli. Fuori dai punti Enea Bastianini, scattato dalla seconda fila e finito addirittura sedicesimo. Fuori dalla classifica invece Manuel Pagliani, (caduto) e Dalla Porta (ritirato).
Peggio di tutti Joan Mir, irriconoscibile nel diluvio di Motegi, bloccato forse da un eccesso di prudenza o dalla paura di una caduta che avrebbe potuto compromettere le due tappe restanti della trasferta asiatico-australiana. E’ la prima volta quest’anno che il pilota spagnolo non prende punti. Mai in gara, mai pericoloso, rinunciatario fin dalle libere di venerdì. Difficile parlare di campionato riaperto (gli restano 55 punti di vantaggio), ma la vittoria di Fenati può mettergli un pochino in più di pressione. Fino a quando la matematica consente di sperare, il campionato comunque ne guadagna.