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Vietti, piemontese come Pecco: “Spero di emularlo”

MotoGp
Celestino Vietti Ramus, prima stagione da rookie con lo Sky Racing Team VR46

In settimana il giovane pilota dello Sky-VR46 si è raccontato a Motosprint. La passione per i motori, l’ammirazione per Valentino Rossi e la gioia per la vittoria mondiale di Bagnaia. “Ditemi dove si firma per ripetere i risultati di Pecco"

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E’ il più piccolo della comitiva, 13 ottobre 2001, dunque 18 anni ancora da compiere. Celestino Vietti Ramus che si appresta a vivere la sua prima stagione da rookie in Moto3 con i colori dello Sky Racing Team VR46 ne ha parlato con Motosprint. Nel 2018, complice anche l’infortunio di Nicolò Bulega, ha avuto tempo e modo di esordire nelle ultime quattro gare dell’anno. Il pilota piemontese si è messo fin da subito in evidenza, chiudendo in zona punti per tre volte e conquistando un prestigioso terzo posto in Australia. “Quel risultato non è stato frutto del caso. Il team, per esempio, ha avuto grande merito, perché non mi ha messo pressione e mi ha aiutato a livello di guida. Avevo bisogno di modellare il mio stile di guida - dice Vietti al settimanale - avevo ancora qualche imperfezione per esempio nello spostamento del corpo. In più il set up che ho trovato lavorando con il capotecnico Marco Urani si è rivelato favoloso, perché mi ha permesso di essere ancora più efficace in frenata, che già era il mio punto forte”.

Io come Bagnaia

“I voti sono sempre stati buoni - racconta il rookie dello Sky Racing Team VR46 - se escludiamo una voce della pagella, che però è quella che fa imbestialire mia madre: la condotta. Diciamo che in classe parlo tanto e spesso. Emerge il mio ‘Spirit fulat’, spirito folletto in torinese. Sono sempre stato un diavoletto, molto vivace, ho sempre avuto bisogno di adrenalina, anche quando andavo sullo snowboard oppure in mountain bike. È una caratteristica che ha i suoi pro e i suoi contro”.  Poi Vietti sollecitato sui suoi obiettivi dichiara: “Ditemi dove devo firmare per ripetere i risultati di Bagnaia. Pecco è un esempio, è un ragazzo con i piedi per terra, razionale e soprattutto un lavoratore - aggiunge. Quando ho vissuto le wild card nel Mondiale, l'anno scorso, l'ho subito preso come esempio. la nostra è terra di fuoristradisti, da Emilio Ostorero in poi, ma come Bagnaia, anch'io sono sempre stato innamorato della velocità. Tutta “colpa” dell'ammirazione nei confronti di Valentino”.