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Moto3, Gp Argentina, prime gioie per Jaume Masia e Tony Arbolino

MotoGp

Guido Sassi

Lo spagnolo vince un gran premio per la prima volta in carriera, l’italiano è terzo e sale sul podio dove non era mai stato. Secondo Binder davanti ad Arbolino e Rodrigo. Dalla Porta è solo settimo ma conserva la seconda posizione in campionato

ARGENTINA, TRIONFA MARQUEZ. ROSSI E DOVI SUL PODIO

 

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Jaume Masia vince il gran premio d’Argentina dopo avere conquistato anche la pole: la gara del diciannovenne spagnolo è stata però tutt’altro che semplice, con un gruppo di testa in più occasioni oltre le quindici unità e molte alternanze alla guida dello stesso. Tony Arbolino, terzo, gioisce per il primo podio in carriera, Antonelli raccoglie la medaglia di legno. Dalla Porta si deve accontentare della settima posizione dopo che Binder lo aveva mandato largo alla curva 5 nel corso dell’ultimo giro. Per lo Sky Racing Team VR46 Foggia si classifica ottavo, con una bella rimonta dalla 22esima posizione. In campionato Toba mantiene la testa con 31 punti, davanti a Dalla Porta con 27 e allo stesso Masia con 25.

La pole di ieri rilancia sulla griglia le ambizioni di Masia ( a terra nel warm up in un incidente con Garcia, dichiarato unfit). Il pilota Ktm parte davanti al connazionale Aaron Canet, uno dei favoriti nella corsa al titolo, e a un velocissimo Tony Arbolino del Team Snipers. La seconda fila è tutta italiana con Dalla Porta, Antonelli e Migno pronti a inserirsi nella bagarre per la vittoria, occhio anche a Fenati e al vincitore del Qatar, Kaito Toba, rispettivamente settimi e ottavi.

Allo spegnimento dei semafori Masia fa impennare la moto, in partenza è Canet a guidare il gruppo davanti allo spagnolo e ad Antonelli. Dalla Porta è quarto ma guadagna metri e una posizione già al terzo giro, bene anche l’idolo locale Rodrigo che porta la Honda di Gresini fino alla settima posizione, dalla 13esima sulla griglia. Il gruppone di testa conta ancora una quindicina di posizioni, Arbolino scivola a centro gruppo dopo una partenza incerta.

A 16 giri dal termine Rodrigo piazza una staccata profondissima alla curva cinque e passa in testa nel delirio generale di pubblico. Il giro dopo è Arbolino che si mette davanti grazie al gioco delle scie sul rettilineo del traguardo. Antonelli soffre e retrocede di parecchie posizioni, ma il ritmo è lento, due secondi abbondanti più alto del tempo della pole. Il gruppo cresce e include addirittura 19 piloti, Foggia è decimo, Vietti 17esimo. A 11 giri dal termine Suzuki mette il muso della propria Honda davanti a tutti, alternandosi con Binder al comando, i due arrivano pure a prendersi a sportellate. Due giri più tardi cadono Lopez, Toba e McPhee, il gruppo si fraziona: otto davanti e Vietti a comandare gli inseguitori. Foggia completa una rimonta straordinaria a 8 giri dal termine, mettendosi in testa alla gara dopo che era partito addirittura 22esimo: Missiletto viene presto riassorbito, il gruppo si ricompone. Perez cade da solo e rimane per un po’ in mezzo alla pista. Contatti e carenate non mancano e il livello della bagarre si accende fin quasi all’eccesso.

A cinque giri dal termine è Arbolino a farsi vedere davanti a tutti, Dalla Porta è sempre nelle posizioni che contano così come Binder, Canet e Rodrigo. 17 sono i piloti che vanno a giocarsi i punti pesanti a 3 giri dal termine. La penultima tornata inizia con Dalla Porta davanti ad Arbolino, ma come sempre il rettilineo di un chilometro tra la curva 4 e 5 tiene il gruppo compatto e manda Binder in testa. Dalla Porta si riprende il comando alla staccata della curva 1 all’inizio del giro conclusivo, al tornante della 5 Binder manda largo l’italiano. Arbolino riesce a stare nei primi cinque, guidati da Rodrigo. Masia da terzo passa primo con una super staccata, infilando Rodrigo e Binder alla curva 13. Lo spagnolo riesce a tagliare il traguardo davanti a Binder per la prima vittoria in carriera, Arbolino approfitta della toccata tra lo stesso argentino e Binder per trovare un micro varco e guadagnare una bella terza posizione, primo podio in carriera.

Quando debuttò nel motomondiale due anni fa per sostituire Darryn Binder, Jaume Masia conquistò subito un nono posto dopo avere lottato anche per la vittoria. La stagione scorsa era indicata da molti come quella della sua possibile consacrazione, e invece il talento spagnolo aveva faticato, senza mai andare a podio. Oggi la consacrazione dopo una bella gara e un’ultima tornata incredibile: “Ho pianto durante tutto il giro di rientro, per me questo risultato vuole dire moltissimo. In particolare voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini nei momenti più difficili in passato”.

L’altra prima volta è di Arbolino, ugualmente contento: “E’ stata una buona gara, siamo riusciti a migliorare molto la moto – spiega il pilota del team Snipers-.  Tutto il weekend è stato incredibile, il podio è una sensazione bellissima”.