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Sky VR46, sfide e incroci: decide il biliardino

MotoGp
Partita al biliardino in hospitality (Sky Racing Team VR46, 2019)

Calcio balilla e play station, sono i momenti ludici extra-pista per gli uomini del Team e non solo, spesso con degli ospiti d’eccezione. E’ una comitiva abbastanza folta quella che si dà appuntamento durante i weekend di gara

Il GP dei tecnici, visto dal box

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Nell’area hospitality Sky VR46, c’è tempo e modo per stemperare le tensioni del weekend e proiettarsi verso nuove e avvincenti sfide. Questa volta la pista non c’entra nulla­: è una questione personale, quasi di reputazione, insomma una cosa un filo più seria, se di mezzo c’è il calcio balilla o la play station. E il gusto nasce dal fatto che le sagome del biliardino hanno la divisa dello Sky Racing Team VR46. Una chicca per sentirsi davvero in campo. Tutti in fila davanti alla macchina del caffè, situata in una posizione strategica e vicina alla sezione svago/relax. Le prime avvisaglie, le prime occhiate, partono da qui e ci si dà appuntamento alla sera. Solitamente, il giovedì e i venerdì dopo cena. Prima di andare a letto (dormono in circuito), bisogna “regolare” i conti con il pilota o il capotecnico di turno. Ci sono i fedelissimi, quelli proprio che non mancano mai e che sono pronti a lanciare il guanto di sfida a chiunque, pur di giocare.

Per esempio, Alessio Bacconi, detto ‘Spaccia’ (telemetrista di Luca Marini) oppure Martin Perurena(‘Peru’), con Sergio Martinez, rispettivamente meccanico e telemetrista di Nicolò Bulega. Tra i più attivi della comitiva Sky VR46 anche Roberto Locatelli (coach dell’Academy) e Celestino Vietti insieme ai tecnici della sua squadra, che spesso danno vita a una partita tutta interna con lo staff di Moto3.

Come in ogni appuntamento ludico e di aggregazione, non mancano mai gli ospiti d’eccezione, quelli che, dall’esterno, si propongono per una sfida. Come i piloti dell’Academy: da Bagnaia a Manzi, fino a Migno, Bezzecchi e Antonelli, dei veri appassionati. Che sia calcio balilla o play station, ci sono momenti della giornata dove bisogna allentare un po’ la tensione, lasciare l’acceleratore e andare morbidi verso la prossima sfida a biliardino. L’appuntamento è fisso, non resta che aspettare il Mugello.

Biliardino story, dal calcio alla F1

E’ una passione senza età che nasce tra la prima e la seconda guerra mondiale, probabilmente in Germania, forse in Francia. Diatribe a parte sulla paternità dell’invenzione, è un fenomeno che si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo. Oggi è considerato uno sport a tutti gli effetti, strutturato con federazioni, associazioni e campionati. Per certi versi, è diventata anche una tradizione, coinvolgendo diversi personaggi del mondo dello sport. Negli anni ci ha pensato la Nazionale italiana di calcio: a casa Azzurri, quartier generale dell’Italia, durante gli europei e i mondiali era impossibile non trovare il calcio balilla nell'area relax, sempre utile per allietare le serate dei calciatori. Così come in Formula 1, in settimana il pilota della Ferrari, Charles Leclerc, è stato intervistato da Carlo Vanzini su Sky Sport: il GP di Montecarlo, l’idolo Senna, il ricordo del padre, l’amico Jules Bianchi e l’amore per la velocità. Tutto questo mentre si sfidavano a biliardino.