In Indonesia Ducati non raggiunge la storica sequenza di 4 vittorie, ma grazie al terzo posto di Zarco si consola con la sequenza di podi (otto), la seconda al pari di Mugello-Misano 2008. Oliveira su KTM conquista la sua 4^ vittoria in MotoGP. Quartararo a quota 16 pole in top-class:, colmato il suo digiuno più lungo di pole, 12 gare
Nonostante il campione in carica Quartararo sia salito sul podio a Mandalika, la MotoGP 2022, per ora, non ha ancora preso una direzione decisa (complice anche la gara bagnata), ed i numeri sono tutti indicatori di un campionato equilibrato.
Il fatto che Enea Bastianini sia al comando del mondiale con 30 punti, è l’indice migliore della distribuzione di valori: non era mai successo con questo sistema di punteggio che dopo due round il leader avesse solamente 30 punti. Per trovare un bottino minore bisogna risalire al 1987, quando Wayne Gardner ne aveva solamente 27, ma allora la vittoria dava 15 punti e non 25 come ora.
Un altro fattore indicativo è che nessun pilota finora è riuscito a risalire sul podio: due gare, sei piloti a podio.
Oliveira come Pecco
Quarta vittoria per Miguel Oliveira in top-class: non è un bottino stellare e non si possono ancora scomodare i più grandi di tutti i tempi, ma il portoghese ha eguagliato Pecco Bagnaia. Tra i piloti in attività ce ne sono solo quattro con più vittorie: Marc Marquez (59 vittorie), Andrea Dovizioso (15), Maverick Vinales (9), Fabio Quartararo (8).
I podi Ducati
La Ducati arrivava a Mandalika con la possibilità di registrare, per la prima volta nella sua storia, una sequenza di 4 vittorie, evento che purtroppo non si è verificato. Rimane attiva però la sequenza di podi, 8, la seconda per loro al pari di Mugello-Misano 2008. Ne hanno registrata una sola più lunga, 17 da Turchia 2007 a Qatar 2008.
Quartararo ferma la Ducati
Con la sua 16^ pole in top-class, Quartararo colma il suo digiuno più lungo di pole, 12 gare: non andava in pole dal GP della Catalunya dell’anno scorso del 5 giugno.
Il francese purtroppo interrompe una sequenza di 7 pole Ducati partita ad Aragon l’anno scorso: la migliore per il team italiano al pari del 2008, Catalunya-San Marino.
Digiuno giapponese
Per la quarta gara consecutiva, a vincere sono dei costruttori europei (3 volte Ducati e KTM a Mandalika). Non è un dato da sottovalutare, perché non succedeva dal 1974, quando da Assen 1973 a Clermont-Ferrand 1974, per 8 GP vinsero in un’occasione la Koenig e per 7 volte consecutive la MV Agusta.
Di converso, è la prima volta da allora che in 4 GP di fila non ci sono vittorie di costruttori giapponesi. Un dato epocale se si pensa, ad esempio, che dalla vittoria di Kocinski con la Cagiva a Eastern Creek nel 1994 a quella di Capirossi su Ducati a Barcellona nel 2003, le moto giapponesi vinsero 139 GP consecutivi.
Un ulteriore allarme per i giapponesi è dato dalla crisi del loro marchio più rappresentativo, la Honda. In qualifica, prima della penalità a Morbidelli, la Honda non era riuscita a piazzare nessuna moto tra i primi 15, evento di rilevanza storica, perché non succedeva da Assen 1981 quando Takazumi Katayama qualificò l'unica NR500 in 15^ posizione.
La derelitta NR500 è purtroppo la "pecora nera" nella storia della Honda: che all'epoca tentò la strada dei 4 tempi in un mondiale dominato dai 2 tempi, ed i paragoni con quel modello sono sempre i più apocalittici…