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Superbike, il bilancio di Jerez: Razgatlioglu campione 'giusto', Bulega candidato al 2025

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Edoardo Vercellesi

Jerez incorona Razgatlioglu campione del mondo per la seconda volta. Il titolo mondiale va al dominatore della stagione, ma Bulega è MVP del weekend e un rivale temibile per il 2025

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"Dev’essere così" è un brano di Cesare Cremonini pubblicato per la prima volta nel 2006, poi incluso nell’album “Il primo bacio sulla luna” due anni dopo. “Dev’essere così” è anche il giusto commento al titolo mondiale di Toprak Razgatlioglu, perché realisticamente non poteva che essere lui il campione Superbike 2024, con diciotto vittorie in stagione di cui tredici consecutive, ventisette podi in trenta gare disputate e la prima posizione in classifica mantenuta nonostante due round di stop. Un mondiale che è stato un copione hollywoodiano, in cui il protagonista è all’apice dello splendore e nel picco drammatico viene fermato da una crisi, in questo caso l’incidente di Magny-Cours, dal quale Toprak è uscito miracolosamente (quasi) illeso. La scommessa del turco e del suo manager Kenan Sofuoglu di passare in BMW ha pagato già al primo anno, nonostante l’obiettivo fosse vincere nel 2025. Per la verità da fuori è sembrato tutto fin troppo facile, ma guai a pensare che le superconcessioni siano state l’ago della bilancia fino a falsare il campionato. 

Cosa ha fatto la differenza

Hanno aiutato? Senz’alcun dubbio, ma non dimentichiamo due dettagli fondamentali. Il primo: i vantaggi vanno saputi applicare e BMW l’ha fatto bene, investendo milioni, schierando quattro moto ufficiali e istituendo un test team composto da un ex campione del mondo Superbike (Sylvain Guintoli) e un ex pilota MotoGP (Bradley Smith). Anche Honda ha goduto delle superconcessioni, ma ha raccolto unicamente un podio. BMW di piloti sul podio ne ha portati tre diversi, segno che la moto è competitiva in senso assoluto. Il secondo punto da ricordare è che la differenza l’ha fatta il pilota, in maniera tuonante, impetuosa e impietosa. Correndo sei gare in meno, Razgatlioglu ha totalizzato più del doppio dei punti di Michael Van Der Mark, suo compagno di squadra e seconda BMW in classifica generale al sesto posto: 527 punti contro 245, ben 282 di differenza. Ennesima riprova che il talento del pilota di Sakarya è uno di quelli generazionali, che passano una volta ogni tanto, che vanno celebrati e ammirati. Ma questo, oggettivamente, lo sappiamo da anni.

Uno sguardo al futuro

Insomma, era giusto che il mondiale 2024 lo vincesse Toprak. Il 2025, però, potrebbe essere un filo più complesso, se Nicolò Bulega sarà quello visto a Jerez. Tra Superpole, Gara 1 e Superpole Race il pilota Aruba Ducati è stato un uragano, veloce come nessun altro e sostanzialmente infallibile su una pista che lo aveva visto brillare nei test invernali. Come è stato ripetuto mille volte, al debutto non gli si chiedeva di essere il principale antagonista di Razgatlioglu, ma solo di fare esperienza in vista del futuro. E il futuro è già il 2025, perché con un anno in più sulle spalle non gli mancherà nulla per puntare al bersaglio grosso. E chissà se il suo compagno di squadra Alvaro Bautista troverà la costanza per lottare di nuovo con i due giovani padroni della Superbike.