Il 'rodaggio' di Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia è un campione, anzi, è un tre volte campione. Due di queste in MotoGP con Ducati, il team per distacco migliore tra quelli in griglia e con i piloti migliori del lotto. Per forza di cose, lui e Marc Marquez devono essere i favoriti per conquistare il titolo della stagione 2025. La sua Thailandia però è stata molto più in salita del previsto. Fin dal venerdì, quando l’errore dei commissari di gara – che hanno esposto il tabellone luminoso per segnalare un pericolo senza poi riuscire a toglierlo – gli ha tolto il giro buono durante le pre qualifiche, obbligandolo a passare dal Q1 nella giornata di sabato, con il rischio di avere una gomma in meno durante il Q2. Pericolo scongiurato grazie a una mossa azzardata ma vincente: fare un solo tentativo di giro lanciato per centrare la seconda sessione di qualifiche. Coraggio da premiare per Pecco, che è stato ricompensato con la partenza dalla prima fila. Il buon ritmo di Bagnaia si è confermato anche nella sprint e nella gara lunga, dove ha centrato in entrambe il terzo posto, iniziando la stagione con due podi e un buon bottino di punti. Normalmente, in una qualsiasi altra stagione, sarebbe stato un buon weekend. Ma non in questa. Perché nel 2025 Bagnaia ha come compagno di squadra il più scomodo in assoluto. In questo scontro generazionale, battere Marc Marquez a parità di condizioni vorrebbe dire entrare nell’Olimpo del nostro sport. Per questo motivo, da qui alla fine dell’anno, la domanda degli appassionati non sarà “Chi ha vinto?”, ma “Chi è arrivato davanti tra Bagnaia e Marquez?”. Conterà vincere il titolo mondiale, ovviamente, ma ogni Gran Premio, tra i due della ‘Rossa’, sarà una sfida nella sfida. Torniamo alle difficoltà di Pecco in Thailandia. Primo punto: il lato tecnico. La moto di quest’anno, rispetto a quella del 2024, è leggermente diversa. Rispetto alla perfezione raggiunta la scorsa stagione, quando vinse addirittura 11 Gran Premi, Bagnaia ha ancora qualche problema di confidenza personale con il nuovo veicolo. Diciamo che è ancora al 90% del suo massimo potenziale, ha bisogno di tempo. Storicamente in tutte le stagioni ha sempre impiegato due, tre gare per arrivare al picco di velocità. Terminato il 'rodaggio' sulla nuova moto, dal quarto GP sarà molto difficile da battere. Secondo punto di difficoltà: il lato umano. Anche l’anno scorso Pecco in Thailandia arrivò terzo nella sprint, dietro a Enea Bastianini e Jorge Martin. Vinse la gara della domenica, ma grazie alla pioggia. Quella di Buriram non è una pista che esalta le doti di guida di Bagnaia, è un dato di fatto. Aver chiuso comunque sul podio è un buon risultato, essere stato meno veloce di Marquez non è un segnale d’allarme. Era prevedibile che lo spagnolo andasse più forte, ha già vinto altre volte in carriera in Thailandia, quel tracciato esalta le sue caratteristiche. Così come era prevedibile che Pecco soffrisse leggermente. Il risultato della gara non ha fatto nulla di più che rispettare quelle che erano le aspettative della vigilia. I punti di distacco sono 14, gli impegni sull’agenda di Bagnaia da qui ai prossimi Gran Premi sono invece questi: innanzitutto trovare il prima possibile il miglior feeling con la moto, per esprimere al meglio le sue qualità. Poi dovrà avere il coraggio di osare, di accettare le difficoltà e di rischiare su dei tracciati che storicamente per lui non sono molto congeniali. Perché il calendario del 2025 prevede una partenza molto in salita per Pecco: dopo la Thailandia si andrà in Argentina e poi a Austin, due piste che Marquez apprezza e su cui cercherà di farla da padrone, soprattutto in Texas . Prima del Qatar, quarto appuntamento della stagione, Pecco dovrà essere bravo a ridurre gli errori al minimo, accettare di poter arrivare dietro al suo compagno e conquistare più punti possibili per il campionato, aspettando tracciati a lui più congeniali. Per poi tornare a essere il Pecco Bagnaia che ha illuminato la MotoGP nelle ultime stagioni.

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