Le Vera musica del GP d'Argentina: le pagelle musicali del secondo GP stagionale

Riconosciuto dall’Unesco come ‘patrimonio immateriale dell’umanità’, il tango argentino è universalmente considerato il ballo più sensuale al mondo, caratterizzato da movimenti eleganti e passionali, un’espressione artistica che fonde musica e danza. Il suono dei motori sulla pista di Rio Hondo è stato altrettanto coinvolgente, forse un po’ meno delicato, andando ad abbracciare diverse sonorità… I Marquez - Rider Protagonisti assoluti in Argentina, i fratelli Marquez le hanno suonate a tutti, dominando in ogni sessione. In qualifica e nelle due gare, la combinazione Marc-Alex è stato il refrain fisso. Il feeling del #93 con la Ducati versione 2024 aggiornata era già apparso chiaro durante i test prestagionali, ma l’impatto devastante del binomio pilota-moto sul campionato è emerso veramente dopo le prime due tappe del motomondiale. Del resto, si tratta di un otto volte campione del mondo, uno dei talenti più puri che il motociclismo abbia mai avuto. Con l’ultima vittoria Marc ha raggiunto la leggenda Angel Nieto a quota 90 successi in tutte le classi. Qualsiasi eventuale dubbio sulla sua piena rinascita , è stato spazzato via da un inizio di stagione praticamente perfetto. Chi sta stupendo di più, invece, è Alex. Non che la sua velocità sia una sorpresa: parliamo di un campione del mondo, in Moto3 nel 2014 e in Moto2 nel 2019. Ma in cinque anni di MotoGP il pilota Gresini non è mai andato oltre l’ottavo posto finale, mentre suo fratello ha vinto il titolo mondiale al suo esordio in top class , diventando anche il più giovane vincitore in MotoGP. Non deve essere stato facile per Alex convivere con il costante paragone con un fratello-fenomeno, eppure il più giovane di casa Marquez ha sempre lavorato con grande disciplina e serietà, concentrandosi esclusivamente sul suo percorso. Non solo: se chiedete a Marc cosa conta per lui, oltre alla moto, è molto probabile che la risposta sia ‘Alex’. Il legame tra i due fratelli è forte, indissolubile, completamente privo di gelosie o tensioni, vissuto simbioticamente anche fuori dai circuiti , e cementato da una famiglia che li supporta con grande calore. L’universo musicale è costellato di gruppi composti da due o più membri della stessa famiglia, con dinamiche molto diverse tra loro. Uno dei più celebri è la band inglese Oasis, nota per aver regalato brani che sono entrati nella storia della musica ed epiche litigate tra Liam e Noel Gallagher. Tutt’altro rapporto è quello che lega Jared e Shannon Leto, fondatori dei 30 Second to Mars, band rock alternative americana che vanta decine di milioni di copie vendute. I due fratelli non potrebbero essere più diversi. Jared, il frontman, è istrionico, glamour, brillante. Cantante e chitarrista di livello, pittore, autore e regista di video, ha intrapreso anche la carriera di attore con ottimi risultati: nel 2014 si è aggiudicato l’Oscar come miglior attore non protagonista nel film Dallas Buyers Club. Ha recitato in film iconici come Fight Club, Ragazze Interrotte, La sottile linea rossa, American Psycho. Nel 2022 ha interpretato Paolo Gucci in House of Gucci, accanto a Lady Gaga. Molti anni prima, nel 2016, è stato Joker nel film Suicide Squad . Considerato uno degli uomini più sexy del mondo , è spesso presente a eventi fashion e sfilate, sfoggiando outfit eufemisticamente appariscenti. Di Shannon si sa molto poco: batterista di grande talento, ha iniziato a suonare quando aveva 8 anni, e continua a esercitarsi 6-7 ore al giorno. Fotografo professionista, ha anche recitato un ruolo minore in alcuni episodi in My so-called Life, dove suo fratello era protagonista. Insomma, due personalità agli antipodi che si sono fuse per dare vita a una band che ha raggiunto il successo internazionale, anche grazie alla madre che ha sempre alimentato la loro propensione artistica. I Leto sono sempre stati unitissimi, si sono aiutati in momenti di difficoltà, e portano avanti dal ’98 questo progetto musicale che ha sua anima proprio nell’unione dei due fratelli, a prescindere dagli altri musicisti e tutto quello che gira intorno, come ripete sempre Jared. Così come Marc ribadisce continuamente l’importanza della presenza di Alex nella sua vita, la gioia della condivisione della passione per le moto e, ora, dei successi. RIDER. BAGNAIA - We Are The World Il 28 gennaio 1985 è una data storica per la musica. Per tutta la notte, fino al mattino seguente, i più grandi musicisti del mondo si sono ritrovati in una sala di incisione per registrare uno dei brani più importanti di sempre: We Are The World. Uscito il 7 marzo, il singolo ha raggiunto le vette di tutte le classifiche del pianeta, con 20 milioni di copie vendute, raccogliendo oltre 100 milioni di dollari a favore delle popolazioni africane. Al di là della maestosità del progetto, pensato da Harry Belafonte, con Quincy Jones come produttore e Michael Jackson e Lionel Richie come autori , la genesi di We Are The World ha dell’incredibile: 45 big della musica internazionale chiusi in una stanza per ore e ore. Indicativo il cartello appeso da Quincy Jones fuori dalla porta, con la scritta ‘Check your ego at the door’. Impresa ardua far convivere senza competere artisti del calibro di Bruce Springsteen, Stevie Wonder, Paul Simon, Kenny Rogers, James Ingram, Tina Turner, Billy Joel, Diana Ross, Dionne Warwick, Willie Nelson, Steve Perry, Daryl Hall, Cyndi Lauper, Ray Charles, Dan Aykroyd, Bob Geldof. Tra questi anche Bob Dylan, il cantautore poeta per eccellenza, il profeta del rock che con la sua musica d’autore ha conquistato le masse e ispirato generazioni di musicisti, già a all’epoca un’icona mondiale. A oggi Dylan ha collezionato un Oscar ,10 Grammy awards, il Premio Pulitzer nel 2008, il Premio Nobel per la letteratura 2016. Insomma, una leggenda vivente, disposto quella notte a mettersi a disposizione per una buona causa. Dotato di una sensibilità fuori dal comune, il carattere di Dylan è schivo, scorbutico, duro, sfuggente . Caratteristiche che si sposano poco con un pot-pourri di superstar. In quel contesto il suo disagio fu palese e, al momento di eseguire la sua parte, accade l’impensabile: si blocca, non riesce a cantare. Dopo vari tentativi, Quincy Jones chiama il time out. Bisogna tranquillizzare il poeta. Stevie Wonder al pianoforte fa un’imitazione perfetta di Dylan, che osserva la performance divertito. Poi, sorridente, va al microfono e finalmente canta la sua frase in maniera incredibile. Alla Bob Dylan. Lasciando tutti senza fiato. Pecco Bagnaia ha conquistato due campionati del mondo in MotoGP , riportando il titolo alla Ducati dopo 15 anni, in Italia dopo 13. È stato il primo italiano a vincere su una moto italiana dopo 50 anni . L’anno scorso non ha vinto, ma ha raggiunto quota 10 successi in una stagione, impresa riuscita solo a 5 piloti nella storia. Il 2025 lo ha visto arrivare sempre dopo i due fratelli Marquez, e nella gara in Argentina quarto, superato anche da Morbidelli. Bagnaia per indole è estremamente riservato, non esterna mai con clamore. Ma dopo le prime due gare la sua frustrazione e insoddisfazione sono apparse visibili. Il feeling con la nuova Ducati non è scattato, in sella non si sente a suo agio. Forse serve un colpo di genio di Wonder Dall’Igna per sbloccare la situazione. Forse basta semplicemente che Pecco Bagnaia si astragga dal frangente particolare in cui si è trovato e si ricordi chi è. WE ARE THE WORLD. MORBIDELLI - All I Ever Am “Ci ho messo tanto a scrivere Songs of a Lost World perché l’album non ha mai avuto un vero e proprio inizio, le canzoni sono state con me per molto tempo. Avevo in mente un grande progetto, ma di solito i grandi progetti non funzionano mai”. Con queste parole Robert Smith ha spiegato il ritardo dell’uscita di Songs of a Lost World , quattordicesimo lavoro dei The Cure, a 16 anni di distanza dall’ultimo. Un album anticipato in parte dal Tour of a Lost World, tra il 2022 e il 2023. La band inglese, dunque, si esibiva sul palco con la promessa di un disco che tardava ad arrivare. Il frontman ha parlato della difficoltà a trovare le parole giuste non tanto da scrivere, quanto da cantare. Ma la lunga attesa, alla fine, è stata ripagata: Songs of a Lost World ha raggiunto la vetta o almeno il podio in diversi paesi, acclamato dai fans come uno degli album più belli della band, che è rimasta fedele alle proprie sonorità cupe ed eleganti. Testi profondi e melodie raffinate, un viaggio intimistico tra canzoni che hanno riconsegnato i Cure nella loro migliore versione. A volte basta saper aspettare. Morbidelli ha atteso 1414 giorni per rimettere il piede sul podio: sono passati ben 75 GP dall’ultimo a Jerez 2021. Una parentesi infinita per un pilota che è stato vicecampione del mondo. Ma Frankie non si è mai scomposto, è rimasto fedele a sé stesso, al suo modo calmo e quasi mistico di approcciare la vita e lo sport, continuando a correre incurante del tempo e delle critiche. E’ tornato a casa, nel team di Valentino Rossi, ha ritrovato tutti gli elementi per potersi esprimere al meglio. L’argentina ci ha restituito Morbidelli. ALL I EVER AM

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