MotoGP alla frontiera: il punto prima di Jerez

Si dice 'nomen homen' e nel caso di Jerez de la Frontera è proprio così: si torna in Europa, si attraversa la frontiera dopo 4 gare lontane in Asia, Medio Oriente, Sud e Nord America e si torna a casa dove il motomondiale è nato nel 1949. Questo di Jerez è il quarantesimo GP che si disputa sulla pista andalusa, pista voluta da Carmelo Ezpeleta, oggi boss di Dorna. E’ un dato che mette il bel tracciato spagnolo tra quelli fondamentali dell’era moderna del motociclismo visto che dal 1987 non si è mai saltata una stagione, neppure durante il Covid. Jerez non è soltanto un GP, è una festa, un rito, un festival dove alla passione per la moto si mescolano entusiasmo, ottimo cibo, musica, cavalli in una terra bellissima, da Jerez a Siviglia, a Ronda, a Cadice e in generale al mare che dista soltanto una dozzina di chilometri. Una zona straordinaria che ti incanta coi suoi colori pastello, i suoi profumi e sapori. In più c’è il Gran Premio di Spagna, quinta prova di questo campionato, dove il pubblico dorme in circuito o nelle vicinanze. Un pensiero affettuoso e un abbraccio molto delicato va a Jorge Martin che dopo l’incidente in Qatar sta soffrendo sia fisicamente sia moralmente in questa stagione per lui iniziata col numero 1 di campione, ma anche di sfortuna. In bocca al lupo Jorge, ti aspettiamo con ansia, ma anche con calma. Riprenditi senza fretta e torna in forma. Ducati Anche quest’anno, senza troppe distinzioni, Ducati domina, con 4 pole, 4 vittorie sprint, 4 GP vinti su 4 appuntamenti e le prime 5 posizioni in classifica generale. Tra i piloti della Desmo16 quello che ha fatto eccezionalmente meglio di tutti è stato Marc Marquez: nelle 12 classifiche citate MM93 è stato primo 11 volte, cadendo ad Austin mentre era in testa. Niente da dire, insomma: l’uomo da battere, frenare, trattenere è lui. Lasciarlo scappare ancora di più potrebbe diventare molto pericoloso per chi come Pecco Bagnaia vuole giocarsi il titolo: il distacco è di 26 punti, non troppi se si considera che ci saranno ancora 36 gare tra sprint e GP, ma è anche vero che Marc Marquez non è uno da lasciar scappare considerando anche che dispone della stessa moto. Marc qui diede inizio al suo terribile calvario con la caduta nel 2020 che gli procurò la frattura esposta e multipla dell’omero destro: ci ha messo quasi 4 anni e quattro operazioni per tornare ad essere quello che vediamo in pista da metà dello scorso anno. Non è stato facile per lui, anzi, ma ora Jerez per lo spagnolo appare come una pista di lancio e non di sofferenza. Staremo a vedere, ma credo voglia continuare nella sua serie di primi posti. Marquez è tornato a essere lui, d’accordo, ma la sorpresa più sorprendente di questo campionato è stato finora il fratellino Alex che con la moto del Team Gresini è secondo in classifica e ha stupito con la sua serie di secondi posti e gare positive. A parte l’ultima che è costata cara a Di Giannantonio. Ma restiamo a Bagnaia: l’impressione è che sia riuscito a difendersi in un inizio di campionato difficile. Il fatto di non aver commesso neppure un errore in gara lo ha aiutato, anche se la caduta in qualifica in Qatar gli ha impedito di ottenere il massimo il GP scorso. Ecco, contro uno come Marquez che di errori ogni tanto ne fa, ma che quando non ne commette vince, bisogna non sbagliare neppure le virgole. Pecco lo sa e credo che già da Jerez riuscirà a stare se non sempre davanti, molto più vicino a Marc, infastidendolo, mettendogli pressione, facendolo correre col fiatone. Molto bene stanno facendo anche i due ducatoni giallo fluo del team VR46. Morbidelli ha colto 2 podi ed è sempre finito tra i primi 4 nei GP, segno che l’ambiente caldo, allegro, accogliente e molto capace del ranch e dei suoi uomini in giro per il mondo è riuscito a metterlo nelle condizioni per dare il meglio, un meglio che può essere anche un successo prima o poi. Come il 'Morbido', anche 'Diggia' è stato bravo e veloce, solido. Dopo un inizio che per forza è stato di allenamento per gli infortuni alla clavicola, ora il pilota romano può sfruttare sempre più la sua GP. Non fosse stato buttato fuori da Alex Marquez a Losail sarebbe più vicino ai primi, ma possiamo dire che il suo mondiale vero comincia da Jerez. Due parole anche sull’esordiente Aldeguer che sta mostrando perché Ducati lo abbia messo sotto contratto addirittura due anni fa. Insomma Ducati dominanti, ma anche nella situazione di darsi fastidio una con l’altra. KTM Il secondo posto poi tolto per la errata pressione della gomma anteriore a Viñales in Qatar dimostra che la moto austriaca non è del tutto in crisi. Certo non abbiamo ancora visto tutti e 4 i piloti KTM disputare gare positive nella stessa giornata, ma insomma certi picchi sono un buon segnale. Anche se poi la penalizzazione così pesante suggerisce un’infrazione piuttosto importante. Poco in vista Acosta, forse deluso dalla moto, non in gran spolvero Binder e ancora in cerca della strada giusta Bastianini. Jerez però potrebbe aiutare. Honda Si può dire che il meglio dalla moto giapponese lo sta tirando fuori soltanto Zarco, con la sua determinazione a dare sempre e comunque il massimo, sia che lotti per il successo, sia per una posizione di rincalzo. Mir in Qatar non stava bene, Marini a sprazzi dimostra di essere veloce e che la moto sta migliorando, Chantra sinceramente deve ancora cominciare a capire la MotoGP e chissà se mai ci riuscirà. Yamaha Anche qui è soprattutto Quartararo con la sua classe a prendere qualcosa, a segnare la strada. Miller ci dà, si impegna, ma cade troppo, non è abbastanza affidabile; Rins deve riprendersi e Oliveira speriamo torni presto perché con la sua razionalità ed esperienza potrebbe essere importante per lo sviluppo della moto. A Jerez Quartararo sarà tra i migliori, lo è sempre stato. Aprilia L’incidente che ha tolto di nuovo Martin dai giochi non ci voleva proprio. Non soltanto per il pilota, ma anche per Aprilia che deve ancora fare totale affidamento su Bezzecchi, che si prende sulle spalle un lavoro doppio. Il romagnolo si sobbarca il ruolo di sviluppo e di prima punta, cosa non facile. Ora che torna Savadori potrebbe essere l’ora di togliere dalle spalle del Bez la mansione di collaudatore e lasciarlo libero di esaltare la sua velocità. Bene Ogura, un esordiente sensibile, veloce e intelligente che potrebbe aiutare Bezzecchi nella ricerca della migliore messa a punto per la gara. Fernandez chissà: ancora non si è capito se può esplodere o no. Aspettiamo con fiducia.

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Paolo Beltramo