Perché la vittoria di Alex Marquez a Jerez non è un caso

Nella giornata delle occasioni mancate e degli errori inspiegabili spicca la consistenza di Alex Marquez che da inizio stagione non ha sbagliato nulla. Il primo a non stupirsene è suo fratello che fin dalla prima gara lo ha messo tra i favoriti al titolo. La sua vittoria era solo questione di tempo. Era nell’aria. Senza Marc in pista Alex ne ha approfittato, diversamente da Bagnaia che per sua ammissione ha sciupato l’occasione di recuperare punti in classifica. Un successo che arriva da lontano Il successo di Alex è figlio di un lungo lavoro preparatorio nei test. La Ducati 2024 è un passo avanti decisivo e il team Gresini ha lavorato di fino per sistemargliela; il resto ce l’ha messo lui . Il team romagnolo ha un merito che tutti gli riconoscono: riesce a spremere il meglio dai propri piloti. L’ha fatto con Marc l’anno scorso, arrivato in squadra dopo un lungo periodo di insuccessi con la Honda, carico di dubbi sul suo futuro. Lo sta facendo oggi con Alex e anche con Fermin Aldeguer che al suo debutto in Motogp sta ripagando la fiducia che la Ducati gli ha accordato. Non ci sono segreti dietro queste performance, solo il lavoro di un gruppo collaudato, che sa mettere a proprio agio i piloti, senza la pressione rappresentata da un team ufficiale, e con una buona dotazione tecnica che loro sanno sfruttare come si deve. Nadia Gresini ha preso il testimone dal compianto marito, ha scelto di interrompere il rapporto con Aprilia puntando su Borgo Panigale, rinunciando al sostegno diretto che Noale assicurava, che in questa categoria altamente competitiva ha il suo bel peso. È gente fatta così, sono romagnoli che sanno il fatto loro. Lavorano bene, gestiscono una struttura indipendente che rivaleggia con quelle di primissimo piano. Marc Marquez l’ha sempre riconosciuto, nel suo ritorno ai vertici della classe regina c’è il buon lavoro svolto nel 2024 con il gruppo di Nadia e i suoi uomini. Sulla distanza il peso tecnico del Team Ducati Lenovo probabilmente si farà sentire, ma intanto in testa al mondiale c’è Alex Marquez. Già questo è motivo d’orgoglio. L’ultimo team privato a vincere un titolo in top class è stato quello di Jorge Martin, l’anno scorso. Ma il team Pramac era supportato in maniera diretta dalla Ducati che gli ha fornito due Desmosedici ufficiali, uguali a quella portata in gara da Pecco Bagnaia. In precedenza era successo con Valentino Rossi, nel 2001, il Dottore allora correva con il team Nastro Azzurro, di fatto qualcosa di più di una struttura privata. Valentino aveva ereditato i tecnici di Michael Doohan, la Honda 500 con cui gareggiava era ufficiale tanto quelle di Crivillé e Ukawa. Il team Gresini corre invece con moto satellite, regolarmente acquistate da Borgo Panigale. Non è una differenza marginale. Ed è giusto riconoscere anche i meriti di chi ha aiutato Alex Marquez a crescere per arrivare in cima al Motomondiale. Con la legittima speranza di puntare ancora più in alto.

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