La favola a lieto fine di Johann Zarco

La vittoria di Johann Zarco ha i contorni di una favola. Francese di 34 anni ha vinto davanti al suo pubblico ripagandolo di un amore infinito per questo sport. A Le Mans c’erano 300mila spettatori che hanno sfidato la pioggia per acclamare lui . Come nelle storie a lieto fine il tripudio finale ha felicemente concluso una gara che nessuno di quegli spettatori potrà dimenticare. L’ultimo pilota francese a vincere a Le Mans era stato un certo Monneret, nel 1954, quella di Zarco avrà ben altro eco. In fondo ripaga una carriera che dopo gli acuti della Moto 2 stava lentamente scivolando in una sorta di anonimato agonistico. Nei suoi sei anni in MotopGP Zarco non ha mai trovato credito sufficiente e l’unico campionato corso con le insegne di una squadra ufficiale, la Ktm, è stata una parentesi quasi dolorosa; più frustrazione che altro. A metà del 2019 ha chiuso lui il rapporto, con un certo coraggio che gli va riconosciuto, ammettendo che quell’esperienza non avrebbe portato a nulla. Lo raccontò ai microfoni di Sky con gli occhi lucidi e la voce rotta dalla commozione. Perché sotto l’aspetto un po’ rude Johann ha sempre nascosto un animo buono, un vero pezzo di pane che si è poi conquistato la fiducia di Lucio Cecchinello, quando nessuno aveva più intenzione di credere in lui. Lucio lo ingaggiò per le ultime tre gare del mondiale al posto dell’infortunato Nakagami. Si sarebbero incontrati di nuovo cinque anni più tardi… Nel frattempo Zarco passerà attraverso le squadre di Avintia e Pramac, in sella alle Ducati. Qualche podio, qualche pole position, acuti isolati di un pilota considerato talentuoso, ma incostante. Collezionerà anche diverse cadute, ma sul bagnato saprà dimostrarsi tra i migliori, qualità che ha saputo sfruttare benissimo domenica in Francia. Ma fino al 2023 la vittoria è rimasta per lui un tabù; arriverà quell’anno, sull’asfalto bagnato di Phillip Island. Una prestazione convincente, rimontando e sorpassando al penultimo giro il compagno di squadra Martin. I tre anni con Pramac restano i migliori del suo lungo percorso in MotoGP, l’ultimo, il 2023, decisamente il più convincente grazie alla vittoria in Australia, che non basterà a conservagli il posto in squadra. La stagione successiva passerà alla Honda del team LCR di Lucio Cecchinello, nonostante qualche voce lo avesse indicato al posto di Marc Marquez, nel frattempo passato in Ducati, nel team Honda ufficiale. La stagione scorsa è stata difficile a causa dei problemi della Honda, ma in fondo nessuno s’è meravigliato del suo arretramento sulla griglia e nelle classifiche di gara. Johann bravo sì, ma non abbastanza da meritarsi una considerazione maggiore; questo era il pensiero corrente. Solo Cecchinello ha continuato a credere fortemente in lui. E domenica l’ha ribadito, dopo la vittoria che ha interrotto un digiuno della Honda lungo 42 gran premi. Ci ha pensato lui, pilota satellite, a riportare in alto l’ala dorata della casa giapponese. Una sorta di rivincita che lui ha festeggiato alla sua maniera, con il solito salto all’indietro davanti al pubblico, che non faceva da 568 giorni. Ma senza clamori eccessivi, giusto un po’ di comprensibile commozione.

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