Le Vera musica del GP di Le Mans: le pagelle musicali del weekend francese

Le immagini dell’avvio del GP di Francia, uno dei più caotici di sempre, dove il clima isterico di Le Mans ha fatto ballare i piloti tra il bagnato e l’asciutto, potrebbero avere come sottofondo il Galop Infernal di Jacques Offenbach, il can-can scatenato che chiude l’operetta ‘Orfeo all’Inferno’ . Anche se, alla fine della gara, il nostro protagonista ha raggiunto il paradiso… JOHANN ZARCO – La vie en rose Edith Piaf è in assoluto una delle cantautrici più grandi di sempre. Una vera Diva, che ha scritto e interpretato capolavori incisi nella storia della musica francese e mondiale. Il soprannome ‘passerotto’ deriva dalla statura molto bassa e dalla corporatura minuta, in netto contrasto con una voce potente e graffiante. La vita di questa artista straordinaria è stata a dir poco intensa e tormentata. Affidata alla nonna da piccolissima, per le condizioni precarie in cui versavano i genitori, vive un’infanzia ai limiti dell’indigenza. A tre anni viene colpita della cheratite che le provoca una cecità temporanea, a otto anni torna dal papà e inizia a esibirsi con lui per le vie di Parigi. Ma la convivenza con il padre, dedito all’alcol e alle donne, diventa sempre più difficile, e ancora adolescente spiega le ali e se ne va. Continua a fare l’artista di strada fino all’incontro decisivo: a 19 anni conosce Louis Leplée, un impresario di cabaret, che intuisce subito la rarità del talento e la scrittura per il suo locale, Le Gerny’s, una piccola ma prestigiosa sala a Parigi, dove nasce una star. Purtroppo, però, numerosi drammi perseguitano la Piaf: l’accusa per l’assassinio di Leplée, la morte della sua bambina a causa della meningite, l’artrite reumatoide, diversi incidenti d’auto in cui si frattura più ossa, la dipendenza da morfina per combattere il dolore. E poi una serie infinita di relazioni tormentate, con il cuore a fare da metronomo all’esistenza di una donna per cui l’amore e la sofferenza costituiscono un binomio inscindibile e nutrimento dell’arte. La più dolorosa quella con il pugile Marcel Cerdan, un uomo sposato, morto tragicamente in un incidente aereo che lo sta portando proprio da lei, a New York. Ma le tragedie non spezzano le ali all’usignolo: la sua carriera prosegue inarrestabile. Dalla metà degli anni ’40 la sua fama cresce prima in Francia e poi in tutto il mondo, con brani che raggiungono il successo internazionale. Tra i più iconici La vie en rose, del ’45: dedicata a un amore perduto, la canzone è in inno alla capacità di guardare alla vita con ottimismo nonostante le difficoltà. La vita di Zarco non è, per sua fortuna, drammatica come quella della connazionale – di cui Johann è grande ammiratore. Ma di certo non è stata priva di difficoltà e sacrifici, sulla via del successo. Da adolescente va via di casa per inseguire il sogno: una notte sale su un motorino e da Cannes si dirige ad Avignone; ci mette 6 ore per fare 250 chilometri, sbagliando strada più volte. Poi, bussa alla porta di Laurent Falon: un mentore alquanto particolare, ex paracadutista còrso dell’esercito francese, meccanico per passione, che impartisce all’adepto una disciplina rigida, monacale e maniacale. Per 6 anni Zarco dorme sul divano-letto dell’ex militare, seguendo un regime d’allenamento durissimo. Dal canto suo, Falon crede moltissimo nel suo pupillo, arrivando a ipotecare la casa per permettergli di arrivare al motomondiale. Cosa che avviene nel 2009, quando Zarco ha 19 anni. Il ‘metodo’ Felon ripaga gli sforzi, e Johann arriva a conquistare per due anni consecutivi il titolo di campione del mondo in Moto2. La MotoGP si rivela più ostica per Zarco, che per lungo tempo rimane il pilota con più podi senza vittorie. Fino al GP d’Australia 2023, quando il francese riesce finalmente a salire sul gradino più alto. Con un piccolo intoppo: al momento dell’inno, non parte la Marsigliese. Zarco non si scoraggia e, da aspirante musicista qual è, intona da sé il canto. Leggenda narra che, per le vie di Parigi degli anni ‘20, nel tentativo di racimolare spiccioli, il padre di Edith Piaf promise al pubblico che la bimba si sarebbe esibita in un salto mortale. Cosa che lo scricciolo evitò cantando la Marsigliese. Dopo la performance canora Zarco ha completato invece lo show con il backflip, asso del suo repertorio da intrattenitore. Ripetuto in occasione del suo secondo trionfo in motoGP, a Le Mans, dopo 568 giorni. Un successo che proietta il #5 direttamente nella storia dello sport francese: non solo mette fine a un digiuno di vittorie della Honda dopo 42 GP , e interrompe la sequenza di 22 successi di Ducati ; ma diventa il primo pilota francese a vincere il GP di Francia dopo Pierre Monneret a Reims nel 1954 e l’unico a vincere a Le Mans in top class, centrando pure la vittoria numero 100 per la Francia nel motomondiale. Probabilmente Johann, il più istrionico dei piloti, che anche nei momenti difficili è sempre rimasto positivo, avrà festeggiato alla sua maniera: con la chitarra in braccio o seduto al pianoforte. PECCO BAGNAIA – WHEELS Nella vita di ognuno ci sono momenti in cui tutto sembra andare storto, e il fardello delle contingenze trascina la mente verso il basso in un vortice vizioso. Ma è proprio quando pensiamo di aver toccato il fondo che qualche risorsa dello spirito arriva in soccorso. Lo sa bene Dave Grohl, che dopo la morte dell’amico e frontman Kurt Cobain si sentiva completamente smarrito. L’ex batterista dei Nirvana ha messo in musica queste sensazioni, nella ballata metaforica Wheels. Inserito nell’album Greatest Hits del 2009, il brano trae ispirazione da un momento delicato della sua carriera, quando dopo la fine dei Nirvana ha rifiutato l’offerta di Tom Petty di diventare il batterista degli Heartbreakers, buttandosi in una nuova sfida e fondando i Foo Fighters. “When the wheels come down/When the wheels touch ground/And you feel like it’s all over/There’s another round for you”. Letteralmente: ‘Quando le gomme vanno giù, quando le gomme toccano terra, quando pensi sia tutto finito, c’è un altro giro per te’. Attraverso l’immagine di un aereo che atterra, Grohl sublima l’immagine del cadere e ripartire, anche quando sembra tutto finito. Parole che, nello specifico, si adattano perfettamente alla situazione sportiva di Bagnaia, che a Le Mans ha toccato il vertice basso della stagione. Forse della carriera, visto che lo stesso Pecco ha definito il week end come uno dei tre peggiori della sua vita. Partito dalla sesta casella dopo una qualifica deludente, il pilota Ducati ha totalizzato 0 punti, caduto nella Sprint e nella gara lunga, ampliando il distacco in classifica da Marc Marquez a -51. Ma è proprio quando si tocca terra che inizia un nuovo round. Fermin ALDEGUER – one time 20 anni compiuti il 5 aprile, Aldeguer è una giovane promessa della MotoGP. Fermin si è messo in luce negli ultimi due anni, in Moto2, con 8 successi e la vittoria del titolo mondiale sfiorata nel 2024. Obiettivo sfumato a causa di sanzioni e penalità dovute a intemperanze in corsa. Si sa che genio e sregolatezza vanno a braccetto, e Aldeguer non fa eccezione. Ducati ha deciso di puntare su di lui per il futuro, perché i dati non mentono, e le telemetrie della passata stagione hanno impressionato Gigi Dall’Igna. E, ancora una volta, i fatti sembrano dare ragione all’ingegnere della rossa: dopo un inizio soft, lo spagnolo ha iniziato ad andare sempre più veloce, conquistando, a Le Mans, il podio della Sprint dietro ai fratelli Marquez e quello della gara lunga strappando il terzo posto ad Acosta, diventando il 5’ pilota più giovane di sempre a salire sul podio in top-class. Aldeguer è un po’ il Justin Bieber della MotoGP: giovane, carino e molto occupato a scalare le classifiche. Il cantautore canadese è ancora più precoce di Aldeguer, visto che il primo successo globale è arrivato all’età di 15 anni. ‘My World’, il suo EP di debutto del 2009, è diventato disco di platino negli Stati Uniti. Il suo scopritore, il produttore Scooter Braun, lo ha ingaggiato dopo essere rimasto molto colpito dai suoi video su YouTube, portandolo al successo. Il bambino d’oro della musica ha un carattere non facile, è stato spesso al centro di polemiche per intemperanze, dichiarazioni o comportamenti da bad boy . Ultimamente per Bieber la situazione è abbastanza complicata: tra la depressione, i problemi economici e il processo a Puff Daddy , i fans sono piuttosto preoccupati per lui. L’augurio per Aldeguer è quello di raggiungere nello sport i livelli dell’ex enfant prodige . Sfruttando il talento senza diventare una vuota operazione commerciale, ovviamente. E senza troppi eccessi in pista.

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Vera Spadini