Cinque anni dopo il GP di Brno torna protagonista nel Motondiale

La prima gara del ‘girone di ritorno’ di questo motomondiale è il Brno. Una bella cosa, il rientro dell’appuntamento ceco nel calendario dopo il 2020: mancava perché è pieno di storia, di fascino, di bellezza. Come per il Sachsenring, anche qui la storia si divide in due epoche: prima e dopo la caduta del Muro di Berlino. Personalmente, ho avuto la fortuna di vedere un GP anche sul vecchio tracciato stradale, era il 1980, non ci correvano più le 500, ma ancora le classi minori. Quella volta divenne Campione del Mondo Pierpaolo Bianchi e fu una bella storia. Questo sarà il 45° GP della Top class sull’asfalto ceco, rifatto nuovo per questo ritorno. E Brno, per esempio, è il circuito dove Valentino Rossi vinse la sua prima gara mondiale nel lontano 1996 con l’Aprilia 125. Un tracciato bello, completo, con saliscendi che si snoda in mezzo ad un fitto bosco. Bella anche la città di Brno, accogliente e fascinosa. Ducati La casa bolognese arriva sul circuito dove l’ultima volta vinse nel 2018, ma la ‘colpa’ è dell’assenza dal calendario di Brno dal 21 al 24 compresi. Chissà, una pista praticamente inedita per Ducati, che però viene dalla tripletta sassone e può contare un Marc Marquez in una condizione quasi perfetta: è primissimo in classifica, qui ha corso 7 GP, vinti 3, 6 volte salito sul podio, 4 pole, una delle quali, nel 2019, resta leggendaria per il distacco del secondo a 2”524. Viene da 4 doppiette sprint/GP consecutive, sta imparando a gestire la sua voglia istintiva di prendersi rischi e strafare. Ha capito che l’obiettivo vero è il titolo e che esagerare non serve. Il che lo rende ancora più difficile da battere. Il più titolato a riuscirci sarebbe sempre suo fratello Alex, che è secondo in classifica e anche al Sachsenring gli è arrivato alle spalle. Certo in Germania ci sono state delle cadute che lo hanno agevolato, ma aveva il dito della mano sinistra ancora non del tutto guarito. E comunque lui difficilmente sbaglia: è veloce, continuo e solido. Pecco Bagnaia invece non arriva da una prima metà di mondiale molto positiva, anzi, considerando le sue aspettative e possibilità, è stata negativa: due zeri, due quarti posti, cinque terzi, soltanto un secondo e un primo nelle 11 gare disputate. Terzo nel mondiale a 147 da Marc e 64 da Alex Marquez. Magari a Brno dove nessuna Ducati ha dati recenti, può ritrovarsi più competitivo anche perché troppo spesso il sempre più a suo agio con la moto 2025 Di Giannantonio e lo sfortunato Morbidelli gli stanno davanti. Forza Pecco, il tuo posto è più in alto, perlomeno molto più vicino a Marc, se proprio non c’è verso, per quest’anno, di batterlo. Ducati meno dominante nelle qualifiche e nelle sprint, ma comunque dominatrice incontrastata con 5 piloti su 6 ai primi posti del campionato. E anche l’esordiente Aldeguer sta dimostrando belle cose. Ducati da battere anche a Brno, quindi. Aprilia La notizia più bella è che Jorge Martin, il campione del mondo, rientrerà al suo posto, cioè sulla sua Aprilia Rs GP. Notizia attesa e ancora migliore sapendo che il bisticcio sul contratto è finito e che anche nel 2026 il numero 1 correrà con la moto italiana. Moto che probabilmente sorprenderà in positivo lo spagnolo vista la sua competitività, dimostrata da un fantastico Bezzecchi che si è assunto il ruolo di unica punta della casa veneta vincendo e ottenendo dei podi, ma soprattutto dimostrando di essere veloce sempre. A Martin servirà qualche gara probabilmente per esprimersi al meglio, ma avrà una voglia matta di recuperare il molto tempo perso a causa dei 3 infortuni in serie. La moto cresce, migliora, e anche Ogura e Fernandez dovrebbero migliorare. Si preannuncia una bella Brno per il costruttore italiano. KTM L’infortunio di Viñales ha tolto, anche per Brno, alla casa austriaca il miglior interprete della sua RC16. Acosta ci prova, ma spesso sbaglia, Binder non sembra essere più quello dello scorso anno, anche se qualche timido segno di risveglio l’ha dato. Bastianini non ha mai ingranato davvero e tornerà dopo l’assenza tedesca. Insomma, non una situazione invidiabile, ma l’inaspettato è sempre in agguato come dimostra la vittoria di Zarco con la Honda a Le Mans o quella di Bezzecchi con L’Aprilia a Silverstone. Chissà, magari KTM ci cova… Yamaha Gare difficili per Yamaha, che ha guizzi fantastici in prova come dimostrano le 4 pole di Quartararo, ma poca concretezza nei GP. Eppure, a Brno con l’asfalto nuovo chissà che il francese campione del mondo, il matto australiano o il portoghese in crescendo non possano essere la sorpresa? Yamaha lavora sodo, si impegna, i risultati arriveranno. Peccato per Rins che non riesce a dare il suo meglio per problemi fisici, altrimenti sarebbe molto più in alto. Honda Il buon rientro dall’infortunio di Suzuka di Marini, la voglia di Mir e l’impegno assoluto di Zarco stanno dimostrando che anche Honda sta migliorando, lavorando, avvicinandosi. Ancora non è competitiva, ma in condizioni anomale come in Francia può dire la sua. Chantra, che ci sia o no, purtroppo per lui, cambia niente.

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Paolo Beltramo