Marc Marquez è campione del mondo: "Che sfida tornare, ora sono in pace con me stesso"
il campioneMarc Marquez è ufficialmente campione del mondo per la nona volta in carriera. Lo spagnolo, 2° a Motegi, è intervenuto su Sky Sport dopo la vittoria del titolo 2025 descrivendo tutte le sue emozioni a caldo
Ho pensato tanto in questi giorni a che domanda farti. Benvenuto in un mondo, che è nuovo per te e capirai cosa significa, di quelli che sono andati tanto in basso e hanno rischiato tanto e che non avrebbero mai immaginato di tornare. Tu sei tornato da campione del mondo che è il posto che ti meriti, vedrai che te lo godrai al massimo.
"Grazie mille. Non voglio pensare a quello che è successo. Oggi non voglio pensare, perché sennò mi viene male dentro. Sono in pace con me stesso. Ho avuto un infortunio, sono tornato in pista troppo in fretta da infortunato per mia decisione. Poi è successo quello che è successo, ma ho preso delle decisioni difficili ma giuste. Siamo finiti qui ed è stata una giornata bellissima. Il cerchio si è chiuso in Giappone, con tutto il mio team sotto il podio, mi è piaciuto anche vedere il mio vecchio team Honda sotto il podio grazie a Mir. È stata la giornata perfetta. Quando vedevo che ero 2° e Mir 3° stavo quasi più controllando che Joan arrivasse sul podio, così finiva tutto molto bene".
Sei stato bravo a fare tutto Marc, anche a viverti il dolore come l’hai vissuto. Capisco che non ti piaccia tornarci dentro perché oggi è una giornata bella, ma credo che sia stato un passaggio cruciale per fare sì che la giornata di oggi, proprio perché ce ne sono state tante brutte prima che hanno spaccato la tua carriera in due, sia più bella del normale. Volevo dirti questo e credo che sia soprattutto merito tuo e del modo in cui sei riuscito a cambiare anche forse come atteggiamento più maturo nei confronti di tutto…
"Quando sei sopra al picco la caduta è ancora più forte. Tutti gli anni sono importanti ma la sfida più difficile è stata ritornare, è vero che per ritornare al top sono dovuto andare nel team più forte con la moto più forte che è la Ducati, questo mi ha aiutato tanto. Non sono uscito solo da qua, ma con tanta gente di cui non faccio nomi perché sennò non finiamo più. Mi ha aiutato tanta gente, voglio godermi il momento ma ora ho un feeling stranissimo dentro che sicuramente con il passare delle ore sarà tutto più normale".
Quando a Jerez ti avevo chiesto perché avessi fatto quella prova con il braccio rotto, mi avevi risposto che dovevi provare altrimenti non saresti stato in pace con te stesso. Sentirti oggi dire la stessa cosa a distanza di così tanto tempo e dopo quello che è successo mi riempie il cuore. Poi avrei una domanda: come ci si sente a essere il più vecchio campione del mondo della MotoGP?
"In riferimento alla prima domanda, è così. A Jerez quando sono tornato mi hanno aperto un po’ la porta, mi hanno dato la possibilità. Io sono andato e ho pensato che se non avessi provato non sarei stato in pace con me stesso. Ce l’ho avuta in testa per cinque anni questa cosa, adesso ho ritrovato la pace".
Il primo giorno che sei salito su una Ducati, quella del team Gresini, hai pensato di aver fatto la scelta giusta?
"In quel momento ho pensato di aver fatto la scelta giusta per tornare a lottare per i primi posti. Lì non ho capito, non sapevo e non mi vedevo in grado di lottare per un mondiale. L’anno scorso ho ritrovato me stesso, ho iniziato la mia seconda vita. Lottare con piloti più giovani è un’esperienza diversa, ma anche bella".
"Durante l'ultimo giro mi scendevano le lacrime"
"Nel corso dell'ultimo giro hanno iniziato a scendermi le lacrime, non riuscivo a vedere i punti di staccata", ha commentato nel media scrum. "Negli ultimi anni ho lottato contro tante cose, ma la più difficile è stata lottare con me: un Marc mi diceva una cosa, uno l'altra; uno mi diceva di fermarmi, l'altro di andare avanti. Ho seguito il mio istinto, ci ho provato e ce l'ho fatta. Quel che mi ha aiutato di più è quando la squadra che avevo in Honda mi ha detto di fare ciò che credevo e che saremmo sempre rimasti amici. Ho una vita personale molto stabile, sono innamorato, questo è importante nello sport. Quando sei a terra puoi rialzarti, quando sei sottoterra hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a venirne fuori".
"Mi aspettavo emozioni così forti"
Sul claim 'More than a number': "Questo titolo è più di un numero, ho letto quella frase nel maxischermo e non sapevo nulla. E' più di un campionato: è difficile capire quello che ho passato e non lo spiegherò. Sei anni fa non sapevo cosa fosse la sofferenza, avevo solo assaporato la gloria. Oggi non ho potuto controllare le mie emozioni, siamo umani. Mi aspettavo un'emozione così forte, prima della gara mi veniva difficile respirare normalmente, ho provato a controllarmi ma poi quando ho iniziato a piangere sono andato fino in fondo". In chiusura sul numero che userà la prossima stagione e sui 9 titoli vinti: "Userò il 93, è parte di me e non mi immagino una moto senza quel numero. Essere inseriti tra i grandi dello sport è un sogno: poter eguagliare i numeri di Agostini, Nieto e Valentino è un onore in più e un piacere".
TAG:
Prossimi Video
100 Km dei Campioni, Migno: "Molto curioso di partire"
Dellavalle: “Super tifoso di Valentino, non potevo mancare"
Bezzecchi: "Un voto alla mia stagione? Direi un 7"
100km, Rossi scherza: "Dall'anno prossimo nel Mondiale"
Bagnaia in rosso alla 100km dei Campioni: "Il casco 2026..."
100 km dei Campioni, l'abbraccio tra Rossi e Acosta
Test MotoGP, tutto sul martedì di lavori a Valencia