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Alfa Romeo Stelvio: le impressioni su strada

Motori

Matteo Valenti

Abbiamo provato l'Alfa Romeo Stelvio, il primo SUV firmato Alfa Romeo. Uno Sport Utility per certi aspetti unico, con una meccanica ultra raffinata e un piacere di guida insolito per un'auto "a ruote alte". Ecco com'e' fatta e come va.

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Era il lontano 2003 quando Alfa Romeo iniziava a sognare il suo primo SUV. Al Salone di Ginevra di quell'anno la Casa di Arese presentava l'eccentrica ma anche elegantissima Kamal Concept, che immaginava uno Sport Utility con lo stile di una 147. Purtroppo di quell'ambizioso progetto non se ne fece nulla, tanto che per vedere il primo SUV firmato dal Biscione abbiamo dovuto aspettare quasi 15 anni.

Oggi però l'attesa è finalmente finita perché nelle concessionarie è arrivata l'Alfa Romeo Stelvio. Un SUV di lusso di medie dimensioni, pensato per dare battaglia prima di tutto a Porsche Macan (la lunghezza è la stessa, 4,68 m!) e Jaguar F-Pace, ma anche ad Audi Q5, BMW X3 e Mercedes GLC.

Lo Stelvio è il secondo modello del grande rilancio Alfa Romeo. Per questo viene costruito rigorosamente in Italia, a Cassino, e nasce sulla raffinatissima piattaforma Giorgio, la stessa della Giulia, con cui questo SUV condivide praticamente tutto, dalla meccanica ai motori, passando per gli equipaggiamenti e la tecnologia.

Lo Stelvio offre di serie la trazione integrale Q4 (chi vorrà sui motori di ingresso potrà comunque avere una versione a trazione posteriore) e il cambio automatico ZF a otto rapporti con paddle in alluminio fissati al piantone. Due garanzie in termini di piacere di guida, visto che l'integrale Q4 in condizioni normali consente allo Stelvio di comportarsi come una trazione posteriore, trasferendo parte della motricità all'anteriore – fino al 50% - soltanto in caso di necessità. Il cambio poi sa essere dolce in modalità Natural o Advanced Efficency, ma anche fulmineo e a dir poco coinvolgente quando si porta il DNA in Dynamic.

La piattaforma Giorgio ha permesso poi di contenere il peso entro la soglia dei 1.600 kg circa. Un valore più basso nell'ordine dei 100-200 kg rispetto alle dirette competitor. E questo si trasforma in prestazioni coinvolgenti, soprattutto sul 2.0 turbo benzina da 280 CV, che garantisce uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi e una velocità massima di 230 km/h.

A proposito di motori. Sono gli stessi della Giulia quindi sotto al cofano di Stelvio troviamo la nuova famiglia di quattro cilindri turbo in alluminio diesel o benzina costruiti interamente in Italia. Gli amanti del gasolio possono scegliere il 2.2 nelle varianti da 180 o 210 CV, mentre i puristi hanno a disposizione un 2.0 turbo benzina da 200 o 280 CV. Arriverà naturalmente anche la versione supersportiva che ha meritato di indossare il Quadrifoglio. Spinto dal V6 biturbo 2.9 da 510 CV, per la prima volta abbinato alla trazione integrale Q4, lo Stelvio Quadrifoglio entrerà nelle concessionarie a fine anno.

La Stelvio “standard” invece si può già vedere e ordinare in concessionaria, con prezzi che partono da 50.800 euro. Per sapere come si comporta su strada invece vi invitiamo a vedere i nostri video, realizzati in occasione della presentazione internazionale a St. Moritz.

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