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MXGP, Cairoli: "Punto al 10° titolo. E anche all'11°..."

Motori

Massimo Zanzani

I festeggiamenti di Tony Cairoli ad Assen (foto: https://twitter.com/mxgp)

Un Tony Cairoli soddisfatto commenta la stagione che lo ha portato alla conquista del 9° mondiale. Nessuna intenzione di fermarsi qui, Everts ed il suo record di 10 titoli sono già nel mirino

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"E’ stata una vittoria importante per me, perché non partivo come favorito perlomeno a detta di molti. Io invece dopo aver lavorato bene tutto l’inverno ero sicuro di potercela fare e ho raggiunto il mio obbiettivo rimanendo consistente per tutta la stagione. Posso dire che è stata una stagione fantastica, forse una delle migliori della mia carriera che mi rende molto orgoglioso perché dopo tanti anni di gare e di vittorie sono riuscito a crescere ancora e sono convinto di potermi migliorare ancora di più. La giornata di oggi è stata influenzata dal problema che ho avuto agli occhiali nella seconda manche, il pacco del roll-off mi è venuto via tutto in una volta e poi nel pulire la lenti coi guanti mi si è rigata tutta e non vedevo più niente per cui ho dovuto rallentare. Comunque è stata una buona giornata, il titolo l’ho intascato, la pista mi è piaciuta perché nonostante la pioggia di sabato è rimasta bella tecnica grazie anche al buon lavoro degli organizzatori, ed in più c’erano tanti tifosi la cui presenza fa sempre piacere".

"E’ il primo titolo che ho conquistato con la KTM 450 e quindi è un po’ speciale, anche perché è il primo anno che sono riuscito a guidarla senza essere condizionato da qualche infortunio ed in più quest’inverno abbiamo lavorato molto e bene per adattarla alle mie esigenze. Inoltre venivo da due anni frustranti a causa degli infortuni che non mi hanno permesso di dare il meglio per cui hanno dato ancora più valore a quest’ultimo riconoscimento iridato. Anche perché un titolo o due si possono vincere mentre sommarne tanti non è proprio facile ed in poco ci sono riusciti".

La motivazione ti è venuta anche dalle brutte cose che si sono dette nei tuoi confronti, dandoti ad esempio spacciato perché ormai troppo vecchio?
"Non direi, dipende da quanto importante fosse la persona che diceva queste cose, nel senso che se era qualcuno che stimavo aveva un senso ma la maggior parte era gente che non mi aveva neppure sentito parlare e che non ama il motocross".

Ad un certo punto della stagione Herlings è diventato assieme a te il riferimento della MXGP per la velocità che avevate, ti è stata d’aiuto questa situazione?
"Sicuramente Jeffrey ha dato prova di essere uno dei più forti piloti al mondo, e in questa stagione ha fatto crescere il livello generale assieme all’evoluzione delle moto che sono sempre più facili da guidare e che portano più piloti ad essere più veloci. Per questo prima che iniziasse la stagione non pensavo solo a lui come avversario principale ma sapevo che il potenziale ce l’avessero anche altri piloti tra cui i due ultimi campioni del mondo Gajser e Febvre, poi quando parte la stagione supera la prima fase dove tutto sono molto motivati si inizia a delineare meglio le forze in campo".

Il prossimo anno punterai al 10° titolo?
"Ho appena avuto una discussione con Stefan Everts e mi ha detto che è meglio che la smetta qui - ha spiegato ridendo a crepapelle - scherzi a parte ci proverò come d’altronde ho fatto tutti questi anni, poi non è escluso che non mi fermi qui magari puntando all’11° e poi al 12° titolo".

Che sia stata un’altra delle sue ilari battute o la verità presto lo vedremo…

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