Questo week end il via al rally di Catalunya - Espana, una delle tappe più insidiose per l’alternanza, unica nel suo genere, di asfalto e terra. Riparte la rincorsa al leader della classifica WRC 2017 Seb Ogier, con Neuville intenzionato a ridurre il gap di 17 punti che lo separa dal campione del mondo francese
In questa stagione WRC non sono mancate le emozioni... fin qui 10 eventi e 6 vincitori differenti, in attesa dell’undicesima tappa di un campionato elettrizzante fatto di brividi e momenti indimenticabili, vissuto su circuiti insidiosi e in condizioni estreme.
Ci stiamo avvicinando al finale di stagione che vedrà i piloti sfrecciare sulla ghiaia del Galles e nel caldo torrido dell'Australia, ma prima cimentarsi nel Rally di Spagna. Forse il rally più impronosticabile. Le prove su sterrato consentono di tenere un buon ritmo, ma spesso la superficie è dura e non è regolare e di sicuro il primo giorno è quello più importante, perché non ci si può permettere di perdere tempo. Davvero è minimo il margine d'errore. Finire in svantaggio di 20 secondi già al primo giorno, dopo lo sterrato, vuol dire non avere grandi chance di recuperare.
Anche il tempo gioca un ruolo molto importante in Catalogna... sull'asciutto o sul bagnato le insidie sono sempre dietro l'angolo, soprattutto nelle prove inaugurali del venerdì sulla ghiaia. Il problema è lo stesso da tanti anni ormai; quando si alza il vento, si alza anche la polvere e può far perdere minuti importanti, ci sono ostacoli nascosti dietro a ogni curva, ad ogni cespuglio... Ma quando poi si passa all'asfalto, con fondi stradali molto simili a quelli delle piste da corsa, tutto cambia: l'asfalto è liscio, si salta da un estremo all'altro e questo non fa altro che complicare la tappa.
Il rally di Spagna ci offrirà una delle lotte più emozionanti degli ultimi anni, la rincorsa a Ogier sarà sicuramente una bella sfida forse più per i meccanici che non per i piloti. Gli uomini dei team hanno soltanto un'ora e mezzo per cambiare l'assetto, quindi sarà molto impegnativo... Al pilota toccherà ritrovare il ritmo giusto, agli uomini dei box spetterà la corsa contro il tempo per trasformare le auto passando dall'assetto fuoristrada a quello, più basso, da pista. Sospensioni, ruote, pneumatici... Cambierà tutto, sia a livello meccanico che mentale.
Il rally di Spagna è questo. Prove fantastiche, velocissime, strette, spettacolari... Da un giorno all’altro si deve usare il road book in maniera diversa, l'auto più rigida e più bassa deve assicurare velocità maggiori. Si potrà frenare più tardi e di conseguenza affrontare più velocemente le curve. Per questi motivi è difficile andare a dormire pensando alla terra e svegliarsi pensando all'asfalto. Gli stages su terra, in Spagna sono molto difficili... e se piove diventano scivolosi... Bisogna dotarsi di un approccio completamente diverso da un giorno all’altro, perché sull'asfalto c’è molta più aderenza, la strada è più larga, ma si deve essere anche più precisi per sfruttare al meglio ogni singolo metro del tracciato per ottenere un buon tempo; quindi ci sono differenze enormi e l'auto cambia completamente.
Non a caso si sostituiscono la scatola del cambio, la trasmissione, le sospensioni, i freni... Insomma, nello spazio di una notte si torna al volante ed è come guidare un'altra auto.
Certo cambiare da sterrato ad asfalto è più facile rispetto al contrario, poiché quando si passa da sterrato ad asfalto aumenta l'aderenza (mentre nel caso contrario l'aderenza diminuisce e i punti di frenata vanno provati con molta cura durante i test). Passare dalla ghiaia all'asfalto è comunque per i piloti una bella sensazione.
I campioni del volante entrano nell'auto al mattino e la prima cosa che esclamano è: “wow, è davvero bassa!”. L'auto è infatti molto più dinamica e sensibile, soprattutto con lo sterzo... e per uomini come loro è una bella sensazione. E anche per chi li segue a bordo strada o in tv. Adrenalina pura in formato digitale…
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