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Indycar, Alex Palou vince la $1 million Challenge del Thermal Club

Motori

Matteo Pittaccio

Palou si impone, domina e porta a casa mezzo milione di dollari nella gara extra-campionato della IndyCar al Thermal Club

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Un Alex Palou inarrestabile domina la sfida da 1 milione di dollari della NTT IndyCar Series, organizzata e corsa nel Thermal Club. Il catalano ha letteralmente annichilito la concorrenza primeggiando nella gara finale da venti giri, divisi in due parti da una breve pausa, precedendo Scott McLaughlin e portando a casa un bottino di $500,000 dollari. Sin dalle Heat, gare da 10 giri utili alla selezione dei 12 piloti che hanno poi preso parte all’evento finale, il portacolori Chip Ganassi Racing ha fatto capire che niente e nessuno avrebbe potuto mettergli i bastoni tra le ruote, mostrando una forma strepitosa nei 4,9 km del circuito di Palm Springs. A seguire lo spagnolo sotto la bandiera scacchi è stato Scott McLaughlin, salito al 2° posto nella ripartenza avvenuta a metà della finale. Il neozelandese del Team Penske ha superato con decisione un comunque eccellente Felix Rosenqvist, 3°, provando ad avvicinare Palou senza successo. McLaughlin e Rosenqvist (vincitore della prima Heat) hanno guadagnato rispettivamente $350,000 e $250,000. 4° posto in extremis per Colton Herta, capace di regalare dei bei sorpassi nell’ultima porzione della gara. Il numero 26 di casa Andretti ha sfruttato i primi 10 giri della finale per risparmiare più possibile gli pneumatici. Essendo la gara divisa in un due parti da una pausa, Herta e il team hanno deciso di sacrificare la metà iniziale per poi ripartire sì in coda al gruppo, ma forti di gomme meno usurate. La strategia ha fatto scuola, tanto che anche gli altri piloti si sono adattati alzando vertiginosamente i tempi. Alla fine, tra i piloti partiti più indietro Colton è stato il migliore e, rimontando, ha ottenuto un buon 4° posto, offrendo per di più tanti bei sorpassi, tra cui quelli su Marcus Armstrong (5°), Linus Lundqvist (6°), Alexander Rossi e Josef Newgarden, che non ha ripetuto la prestazione vincente di St. Pete, classificando 8°. Dei 12 finalisti 2 sono stati costretti ad alzare bandiera bianca, entrambi appartenenti al Rahal Letterman Lanigan Racing. Parliamo di Graham Rahal, fermatosi per un problema ai freni, e Pietro Fittipaldi, squalificato nella pausa dell’ultimo evento per non aver iniziato la gara con il pieno di carburante. Se la finale è stata caratterizzata da una tattica molto conservativa attuata nel primo segmento, a regalare spettacolo sono state soprattutto le Heat. La prima semifinale si è aperta con il pesante incidente scatenato da Scott Dixon, reo di aver tamponato un Romain Grosjean che, perso il controllo, ha tagliato curva 1 scontrandosi con Rinus VeeKay. Nella carambola sono stati coinvolti anche Will Power (impossibilitato ad avanzare in finale dopo esser ripartito dal fondo) e Christian Lundgaard, la cui macchina è stata danneggiata all’altezza della pancia sinistra. Incredibilmente, il danese è riuscito a proseguire qualificandosi per l’ultima gara e, una volta riparato il danno con del nastro americano, ha ottenuto il 9° posto davanti ad Agustin Canapino.