Radio Superbike: Portimao in cinque canzoni e il ritorno di Razgatlioglu

Il round di Portimao del Mondiale Superbike è andato in archivio, una tappa attesissima per verificare i valori in campo visti a Philip Island dando il via alla stagione europea. Tra le tante domande della vigilia, una capeggiava su tutte: Toprak Razgatlioglu sarebbe tornato competitivo o avrebbe continuato a soffrire come dichiarato in Australia? La risposta è arrivata, ben chiara agli occhi di tutti, ma tra i saliscendi dell'Algarve è successo molto di più. Riviviamolo dunque a tempo di musica con la nostra rubrica “Radio Superbike”! 1. La resurrezione di Razgatlioglu Complici le dichiarazioni dello stesso pilota turco, l'esordio stagionale a Phillip Island era passato come una Caporetto quando, a ben vedere, il secondo posto di Gara 1 era un risultato migliore di quelli del 2024. La situazione era meno disperata di come era stata dipinta e il ritorno In Europa, per giunta su una delle piste più care a Toprak, lo ha dimostrato. Imprendibile fin dai test, Razgatlioglu è riuscito a non farsi indebolire dalla FP1 saltata per noie tecniche, demolendo il record della pista in Superpole e contenendo un Nicolò Bulega scatenato nelle gare. La tripletta gli porta serenità, fiducia e un posto nella storia della Superbike, avendo superato Carl Fogarty per numero di vittorie all time: ora è terzo con sessanta successi, a meno tre da Alvaro Bautista. E per quanto riguarda la lotta al titolo, la sua candidatura è più che evidente. 2. Razgatlioglu-Bulega, un dualismo per tutta la stagione? Portimao era sì un esame per Razgatlioglu, ma anche per Bulega, per il motivo opposto. L'italiano doveva dare seguito al dominio dell’Australia e si è confermato all'altezza della situazione, non solo con la sua proverbiale pulizia di guida, ma anche grazie a un'inedita aggressività nella bagarre. Ne sono venute fuori tre gare da cineteca, un fine settimana da riproporre interamente negli amarcord degli anni a venire. Toprak contro Nicolò, BMW contro Ducati: ciascuno ha sfruttato i propri punti di forza e a spuntarla è stato il turco con tutta la sua rabbia, ma ciò non toglie nulla a Bulega. Anzi, se possibile lo eleva. C'è la possibilità concreta di rivedere qualcosa del genere durante l’anno e chiunque ami il motociclismo non può sperare altro. 3. Bautista, classe di ferro Rientrando sul pianeta degli umani, il box Aruba può godere anche dei due podi domenicali di Bautista. A quarant'anni compiuti e con il ruolo oggettivo di secondo pilota , lo spagnolo sta trovando la sua dimensione e delle buone sensazioni in sella. Già a Phillip Island si era visto qualcosa di molto positivo e Portimao ha confermato il suo probabile ruolo di terza forza in campo. Valutare un ex-campione del mondo è sempre difficile, i titoli alzano l'asticella delle aspettative e gettano ombra su ogni risultato non da primo posto. Alvaro, però, è sempre lì e lì vuole restare, col suo fisico da decatleta, i capelli tinti di arcobaleno e lo spirito del ragazzino. La sua presenza va valorizzata, non demonizzata. Chissà quale sarà il suo futuro. 4. Locatelli inossidabile La vera, grande sorpresa del round portoghese è certamente Andrea Locatelli. Deluso dopo l'Australia, già nei test di metà marzo aveva dato segnali importanti e nel weekend di gara si è confermato: quarto tempo in Superpole e tre gare in top five, con lo zaffiro rappresentato dal podio di sabato. Sempre coriaceo e combattivo, il pilota di Selvino continua ad essere il punto di riferimento del box Yamaha e a Gerno di Lesmo il lavoro non si arresta, con le superconcessioni che hanno permesso di lavorare sulle rigidezze del telaio della R1. I risultati e le dichiarazioni di Locatelli sembrano dare ragione a questi sviluppi. 5. Pirelli, il successo dello sviluppo continuo Se ne parla sempre poco, forse perché quando va tutto bene c'è poco da dire, ma è giusto fare un plauso all'eccellenza di Pirelli. A Portimao il costruttore milanese ha promosso la vecchia SC0 di sviluppo a soluzione standard “di gamma”; contemporaneamente, ha già reso disponibile una versione evoluzione denominata E0125, mirata a dare più stabilità e durata. Ebbene, nel corso del weekend questa nuova gomma è stata la più usata dai piloti, Superpole e Superpole Race incluse. Questo ci ricorda che non solo Pirelli sviluppa in continuazione, ma che lo fa con grande sapienza.

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Edoardo Vercellesi