Radio Superbike: Assen in cinque canzoni

Terzo round stagionale in archivio, terza puntata di Radio Superbike. Il fine settimana di Assen ha regalato molti spunti di discussione e colpi di scena che lo hanno reso frizzante, probabilmente più di quanto i reali valori in campo avrebbero fatto. Ma il motorsport, nel bene e nel male, è imprevedibile. Ripercorriamo quindi le vicende della tappa olandese attraverso le nostre cinque scelte musicali. 1. Locatelli, nel posto giusto al momento giusto Andrea Locatelli si è trovato nel posto giusto al momento giusto in almeno tre sensi. Il primo, scontato, la seconda posizione in gara due che gli ha permesso di approfittare del ritiro di Bulega per vincere la sua prima gara in Superbike. Il secondo senso è la pista di Assen, che per lui è davvero il posto giusto: si sposa bene con le caratteristiche della Yamaha R1 ed evidentemente con la guida del pilota, che proprio in Olanda colse il primo podio nel 2021. La terza interpretazione è che Andrea è esattamente ciò che serviva a Yamaha in questa fase storica, un pilota veloce, affidabile, sensibile, che non si facesse scoraggiare dalle difficoltà e dal ruolo di seconda guida del team. Ad Assen il puzzle si è completato, certificando per l'ennesima volta il suo status di top rider . La vittoria di Gara 2, per quanto retorico possa suonare, è il giusto premio per la costanza e il lavoro svolto negli ultimi cinque anni. 2.Bulega, la peripezia dell’eroe Qui l'analisi è facile, c'è veramente poco da dire. Se Portimao e le vittorie di Razgatlioglu avevano messo in dubbio il suo status di prima forza del campionato, ad Assen si è tornati a una situazione in stile Phillip Island, in cui Niccolò ha fatto paura per costanza sui tempi, pulizia di guida e autorevolezza nella gestione delle situazioni. Ma siccome sembrava tutto troppo facile, ecco presentarsi i classici imprevisti da gioco da tavolo: il miglior giro rovinato in Superpole, la pista bagnata in Superpole Race e i problemi tecnici che lo hanno costretto al ritiro in entrambe le gare della domenica. Lo stop di Gara 2 in particolare fa malissimo, perché ha vanificato una rimonta clamorosa dal decimo al primo posto. Volendo vedere comunque il bicchiere mezzo pieno, il suo rivale in classifica Razgatlioglu non ne ha approfittato appieno. 3. Razgatlioglu nell’occhio del ciclone Non ne ha approfittato appieno perché non era pronto a farlo, vittima di difficoltà tecniche che lo hanno fatto sprofondare nelle gare lunghe . Anche il compagno di squadra Michael Van Der Mark ha avuto gli stessi problemi, mentre entrambi si sono ben comportati nella Superpole Race bagnata, vinta dal turco. Il disordine in casa Toprak, però, è anche fuori dalla pista: il riferimento è alle voci di un suo passaggio in MotoGP già dal 2026, con Yamaha oppure con Honda e non necessariamente in un team ufficiale. Sono parole del suo manager Kenan Sofuoglu, sempre più onnipotente, che stridono fortemente con le valutazioni del recente passato e snobbano la permanenza in Superbike con BMW. C’è tanta confusione intorno al campione del mondo, tanto rumore che non gli fa bene, dovendo fronteggiare un Bulega extralusso. 4. Yamaha, non solo Locatelli Tra Iwata e Gerno di Lesmo si sorride non solo per la vittoria di Locatelli, ma anche per il podio di Remy Gardner nella stessa Gara 2 e, in generale, per i segnali positivi che confermano quelli di Portimao. Pur in assenza di Jonathan Rea, la formazione blu si sta facendo rispettare e anche se a Dominique Aegerter è mancato il guizzo, sembra che la luce in fondo al tunnel sia finalmente vicina. 5. Lowes e Bassani tra i grandi Sam Lowes e Axel Bassani, due storie contigue: entrambi sopra le aspettative in Superpole , entrambi a terra in Gara 1 , entrambi positivi la domenica. Il pilota di MarcVDS completa finalmente un weekend senza errori, concretizzando il potenziale suo e della moto, mentre Axel sembra aver estratto il meglio da una Bimota intrigante, ma ancora da sviluppare. Tutti e due possono non solo ripetersi, ma fare ancora meglio durante la stagione.

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Edoardo Vercellesi