Radio Superbike: Misano in cinque canzoni

Il round di Misano ha accompagnato la Superbike al suo giro di boa, concludendo ufficialmente la prima metà della stagione 2025. La tappa romagnola è da sempre attesissima, come se fosse la Wrestlemania delle derivate di serie, e quest’anno il pubblico ha risposto con ancora più veemenza del passato recente . D’altronde non è stata una Misano qualunque, preceduta da pesantissimi annunci di mercato e con un pilota italiano a giocarsi un titolo che manca dal 2012. Con la musica di Radio Superbike, dunque, riviviamo i punti salienti del weekend. 1. Toprak, colpaccio in classifica con vista MotoGP - Se sia vero che la MotoGP è sempre stata il sogno di Toprak Razgatlioglu, non possiamo saperlo con certezza: è ciò che ha dichiarato dopo l’ufficialità del suo approdo nel paddock dei prototipi, ma le memorie più acute ricorderanno dichiarazioni ben diverse fatte in passato. Un salto giusto, visti lo status e il livello raggiunti, ma un salto da fare ‘per bene’ col mondiale in tasca. La tripletta di Misano ha un valore inestimabile, perché ribalta i valori attesi dopo i test, le prove e la Superpole. Con le difficoltà di Nicolò Bulega, questa tripletta consente a Toprak un balzo enorme in classifica, che lo porta a soli nove punti dalla vetta. Il ‘Re Matto’ della Superbike, che ‘cambia spesso regole’ e ‘non perde mai’, ha picchiato in terra lo scettro per farsi ascoltare. 2. Bulega, un weekend storto - Per il fine settimana di casa, Bulega si aspettava certamente qualcosa di diverso. Fino alla Superpole tutto bene, anzi, benissimo: nuovo record della pista e primo uomo a girare in 1’31” a Misano con una Superbike. Poi qualcosa si è incrinato e Gara 1 lo ha visto soccombere al turco con qualche problema tecnico e una scelta di gomma, col senno di poi, conservativa. Quanto a Domenica, le sue chances sono state oggettivamente azzerate dall’errore di Axel Bassani in Superpole Race, che lo ha relegato a scattare decimo in Gara 2. Il distacco pesante testimonia che il pacchetto non era comunque perfetto; i ventidue punti persi da Toprak sono pesanti. A ridargli il sorriso c’è la conferma nel team Aruba Ducati per il 2026 e quei test sulla Desmosedici 850 sperando nel passaggio in MotoGP. Insomma, Misano non è stata clemente, ma 'nemmeno è tutto nero'. 3. Bimota torna a podio - Scegliere 'Romagna Mia' sarebbe stato troppo semplice, per quanto calzante. Il concetto è proprio la casa: dal circuito di Misano alla sede della Bimota, in linea d’aria, ci sono poco più di dieci chilometri. E’ evidente che non ci fosse luogo migliore per portare sul podio la KB998 Rimini, un podio che per Bimota mancava da quella leggendaria vittoria di Anthony Gobert a Phillip Island nel 2000. Sia Alex Lowes che Axel Bassani sono stati molto veloci, anche grazie ai due giorni di test che hanno consentito alla squadra di arrivare con qualche dato in più. Nella gioia del risultato, resta il rammarico di non aver massimizzato le prestazioni, con la caduta di Lowes in Gara 2 e le peripezie di Bassani, che però meritano un capitolo a parte. 4. Bassani, che peccato… - Il terzo posto in Superpole aveva del miracoloso e faceva sperare in qualcosa di grande per Axel, ma il sogno si è velocemente trasformato in un mezzo incubo. La scivolata di Gara 1 ci sta, è parte delle corse, pur se avvenuta nei primi giri e mentre il pilota veneto era secondo; lo strike della Superpole Race, purtroppo, è un grosso errore aggravato dal peso del pilota coinvolto, ovvero un incolpevole Bulega. Il conseguente doppio long lap penalty gli ha precluso un buon risultato in Gara 2 e il rammarico è enorme, specialmente mettendo in gioco i proverbiali 'se' e 'ma', perché la velocità c’era. Gli fanno onore la rapidità e la sincerità delle scuse. 5. Mercato, un terremoto che scuote la Superbike - Alla vigilia del round di Misano, una serie di annunci di mercato ha rimodellato il panorama della Superbike per il 2026. Con Razgatlioglu partente, il campionato perde un talento sopraffino e un personaggio carismatico, col timore che al confermato Bulega possa mancare un rivale credibile. Ha sorpreso almeno in parte la scelta di Ducati di separarsi da Alvaro Bautista, che quindi dovrà trovare un’altra sella lasciandone libera una golosissima. L’effetto domino è già iniziato, con Honda e BMW alla finestra così come i diversi team indipendenti e tanti piloti di grosso calibro: Danilo Petrucci, Andrea Iannone, Jonathan Rea, ecc. Yamaha, invece, proseguirà con Andrea Locatelli fino al 2027, è pronta a confermare Remy Gardner ed è intenzionata ad acquisire Stefano Manzi dalla Supersport, mentre resta in forse il nome del quarto pilota. Per la prima volta da diverso tempo, la griglia del mondiale promette un grosso rimescolamento.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Radio Superbike: Misano in cinque canzoni