NBA, i risultati della notte: vince Cleveland
NBAI Cavs tornano al successo dopo le due sconfitte consecutive, grazie ai 16 punti e 15 assist di LeBron James. Non basta la 19^ tripla doppia stagionale di Russell Westbrook ai Thunder per vincere contro Minnesota. Houston va avanti anche di 15 punti, ma subisce la rimonta e perde in casa contro i Memphis Grizzlies
Toronto Raptors-Brooklyn Nets 132-113 – Ci sono voluti tre quarti ai canadesi per sbarazzarsi della peggior squadra NBA del momento, quei Brooklyn Nets arrivati in Canada reduci da un back-to-back e soprattutto da otto sconfitte consecutive. Brook Lopez e compagni ci hanno provato davvero in tutti i modi a porre fine alla striscia di insuccessi, ma i 42 punti concessi nel quarto periodo sono il simbolo di quanto la spia della benzina fosse costantemente accesa negli ultimi 12 minuti. Alla fine Toronto manda tutto il quintetto in doppia cifra, guidato dai 28 di DeMar DeRozan e dai 20 di Kyle Lowry. Ai Nets non bastano i 23 di Bojan Bogdanovic e i 20 di Brook Lopez a regalare un successo che manca ormai dal 26 dicembre.
Milwaukee Bucks-Miami Heat 116-108 - “Abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato nell’ultima sfida contro San Antonio, passandoci il pallone e creando tanti tiri aperti”. Jason Kidd non poteva fare complimento migliore alla propria squadra, dominante contro Miami per tutto l’arco dei 48 minuti. Dopo essere andati in svantaggio sul 2-0 con il sottomano di Giannis Antetokounmpo, la squadra della Florida non è mai stata avanti in tutta la gara, travolta dai 42 punti piazzati nel solo primo quarto dai Bucks. Bizzarro pensare all’ultimo incontro giocato in Wisconsin, terminato con soli 73 punti a referto dei padroni di casa; soglia raggiunta questa notte con quasi 9 minuti da giocare nel terzo periodo. Alla fine sono sei i giocatori dei Bucks in doppia cifra, guidati dai 24 di Jabari Parker e dalla solita infinita quantità di statistiche messe a referto da Antetokunmpo: 19 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, un recupero e una stoppata. Un successo importante per i Bucks, che raggiungono così il quinto posto nella Eastern Conference.
Houston Rockets-Memphis Grizzlies 105-110 – Se esistesse un premio per la squadra più rognosa dell’anno, i Memphis Grizzlies non avrebbero bisogno neanche di avanzare la propria candidatura per vincerlo. Lo sa bene Houston, incappata come gli Warriors una decina di giorni fa nella rimonta della squadra del Tennessee, mai doma neanche sul -15 a metà terzo quarto sul parquet della squadra più in forma del momento. E così, dopo il successo casalingo arrivato alla vigilia di Natale, i Grizzlies replicano anche al Toyota Center, lucrando i 22 punti di un quasi perfetto Tony Allen, al suo massimo in stagione. Quella di lasciargli spazio è una scommessa che non ha pagato per Mike D'Antoni, visto il 9/10 messo a referto dal numero 9, uno dei sei giocatori a chiudere in doppia cifra per gli ospiti. Per Harden 27 punti, 9 assist e 3 rimbalzi; leader di un attacco che ha faticato dall’arco (10/41) e soprattutto non in grado di opporre resistenza al parziale da 30-15 con cui Memphis ha concluso la terza frazione, ritornando avanti e facendo gara di testa nell'ultimo quarto.
Minnesota Timberwolves-Oklahoma City Thunder 96-86 - A differenza del solito, i Timberwolves accelerano nell’ultima frazione di gioco, allungano anche oltre la doppia cifra di vantaggio e portano a casa il secondo successo consecutivo dopo quello contro Houston. Alla sirena finale sono 86 i punti messi a referto dai Thunder, il minimo mai fatto registrare nelle 56 partite chiuse da Russell Westbrook in tripla doppia. Già, perché il numero 0 non si è fatto mancare la 19^ stagionale neanche in una serata storta come questa: 21 punti, 11 rimbalzi e 12 assist, a meno tre da Larry Bird per triple doppie in carriera. I maligni parlerebbero in realtà di quadrupla doppia, considerando le 10 palle perse, sanguinose soprattutto nel decisivo secondo tempo. Brava Minnesota ad approfittarne, trascinata da un Karl-Anthony Towns da 29 punti e 17 rimbalzi, all’undicesima gara in carriera da 25&15. Cifre raggiunte a 22 anni soltanto da Tim Duncan, Shaquille O’Neal e Dwight Howard negli ultimi 30 anni: i presupposti lasciano davvero ben sperare.
Utah Jazz-Detroit Pistons 110-77 – Non sempre chi ben comincia è a metà dell’opera, come dimostrano gli Utah Jazz, partiti con le mani freddissime in un primo quarto da 14 punti totali e 25% al tiro. Un disastro di cui i Pistons hanno saputo approfittare soltanto in parte, ignari del fatto che nei restanti 36 minuti di gioco sarebbe arrivata l’ondata di quelli che si propongono sempre più come quinta forza a Ovest. Alla fine è un bagno di sangue per Detroit, che stenta anche nel garbage time e chiude il match sotto di 33 punti. I padroni di casa conquistano così il terzo successo nelle ultime quattro, grazie ai 27 con 7/8 da tre di Rodney Hood, mai così produttivo in questa regular season.
Sacramento Kings-Cleveland Cavaliers 108-120 – Diciotto punti e non sentirli, quelli realizzati da Kyle Korver nel successo in trasferta dei Cavs in quel di Sacramento. Il massimo messo a referto da quando la scorsa settimana l’ex giocatore degli Hawks è approdato sul lago Erie - un 7/10 dal campo che lascia soltanto intravedere quanto può diventare letale la sua presenza nel roster dei campioni NBA. Ci sono voluti lo stesso gli straordinari per portare a casa la vittoria contro i Kings, con LeBron James in campo per 42 minuti in una gara da 16 punti e soprattutto 15 assist, il massimo in carriera in trasferta per il Prescelto. Kyre Irving e DeMarcus Cousins sono i migliori realizzatori di serata, entrambi a quota 26, ma alla voce assist a fare la differenza è il lungo dei padroni di casa: ben 11 quelli distribuiti da DMC, conditi con 8 rimbalzi. Tanto, ma non abbastanza per riacciuffare l’ottavo posto in classifica della Western Conference.
Portland Trail Blazers-Orlando Magic 109-115 – Chi l’ottavo posto lo occupa invece nonostante la sconfitta sono i Portland Trail Blazers, battuti in casa dagli Orlando Magic guidati dai 30 punti di Nikola Vucevic, suo massimo in stagione. Gli ospiti tirano col 55% da tre, aprono il campo e riescono a vincere la battaglia sotto canestro. Ai Blazers non bastano i 60 punti combinati da Lillard e McCollum. "Avevamo bisogno di un successo del genere - commenta un soddisfatto Vucevic - spesso abbiamo giocato delle ottime gare e poi abbiamo subito delle rimonte nel finale. Questa prova di forza ci serviva". La squadra della Florida interrompe così una striscia di quattro sconfitte consecutive.