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NBA, Steve Kerr: “Una farsa il voto dei giocatori”

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L’allenatore di Golden State, nominato per la Western Conference, ha criticato il voto dei giocatori per i titolari: “Sono deluso, dovrebbero prenderlo seriamente”

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Nella notte Steve Kerr è stato nominato come allenatore per la Western Conference del prossimo All-Star Game del 19 febbraio, la seconda volta che gli succede in tre anni sulla panchina dei Golden State Warriors. Dopo aver dichiarato di aver già spedito le sue nomination per le sette riserve “senza cambiare nulla dopo aver saputo dei quintetti”, Kerr ha rilasciato delle dichiarazioni critiche nei confronti dei giocatori, che per la prima volta hanno potuto votare per la partita delle stelle. “Sono molto deluso dai giocatori. Voglio dire: hanno chiesto a gran voce il voto e molti di loro lo hanno reso una farsa. Non so quale sia il senso: ho visto quelli che hanno ricevuto un voto e… perché la gente vota per se stessa? Ci sono almeno 50 giocatori che non hanno alcun motivo di essere su quella lista. E molti altri poi hanno votato per i loro amichetti: forse è il loro modo per dirci qualcosa. Però penso che se dobbiamo dare un voto ai giocatori, dovrebbero prenderlo seriamente”.

Risultati strani – In effetti non è normale che dei giocatori aventi diritto quasi un quarto non abbia votato e ben 128 su 324 non abbiano inserito LeBron James in quintetto, numero che è salito addirittura a 158 per un altro titolare automatico come Kevin Durant. In compenso, tra i giocatori che hanno preso un voto si trovano delle perle assolute, spaziando da giocatori sconosciuti (Daniel Ochefu di Washington, Chris McCullogh di Brooklyn, Michael Gbinije di Detroit, Bryn Forbes di San Antonio) a ex All-Star ormai lontani dai fasti del passato (Paul Pierce, Luol Deng, Tony Parker, Rajon Rondo…) fino a giocatori che nemmeno sono scesi in campo in questa stagione (Georgios Papagiannis, persino Mo Williams…). “Non ne capisco il senso. È stato un peccato, per quanto poi alla fine ci saranno sempre discussioni su chi rimarrà fuori dal quintetto o chi rimarrà fuori dal roster. Ogni anno è la stessa storia, e non so quale sia la risposta giusta”. Dopo aver aperto a giocatori e giornalisti, la NBA metterà di nuovo mano al sistema nella prossima stagione?