Gli Hornets interrompono la striscia di cinque sconfitte consecutive vincendo 99-85 sul campo dei Sacramento Kings. Tredici punti e 6 assist per Belinelli contro la sua ex squadra
Dopo cinque sconfitte consecutive e addirittura dodici in fila in trasferta, la vittoria sul campo dei Sacramento Kings è un toccasana per gli Charlotte Hornets. Si tratta solamente del secondo successo nelle ultime 14 partite per la squadra di Marco Belinelli, protagonista dalla panchina contro la sua ex squadra con 13 punti e 6 assist, la metà dei quali per la mano caldissima di Frank Kaminsky — lasciato solo sul perimetro dalla difesa dei Kings e autore alla fine di 23 punti e 13 rimbalzi con 9/18 dal campo e 5 triple (massimo in carriera). È proprio la loro combinazione nei pick and pop a scavare un solco di oltre venti punti in un terzo quarto chiuso sul 28-18 dagli ospiti, grazie anche alle doppie cifre toccate da Marvin Williams (16), Nicolas Batum (15 ma con 4/17 al tiro) e Kemba Walker (12). Non una serata esaltante in attacco per nessuna delle due squadre visto il 40% al tiro registrato da entrambe, ma se non altro la difesa di Charlotte — che aveva sempre concesso almeno 105 punti in 12 delle ultime 13 gare — è riuscita a tenere sotto controllo gli avversari, che hanno realizzato solo 3 punti in contropiede.
Vita senza Boogie — Dopo le emozioni della prima gara senza DeMarcus Cousins, per i Sacramento Kings è stata dura replicare lo stesso tipo di impegno e , come ben sottolineato dalla differenza di contributo di Willie Cauley-Stein: 29 punti nella vittoria contro Denver, solamente 2 stanotte contro Charlotte. In generale la panchina dei Kings è scesa dai vertiginosi 72 punti registrati contro i Nuggets a un più normale 29, di cui 15 da Buddy Hield che è stato il secondo miglior marcatore dietro solo a Ben McLemore con 18 (ma 23 dei loro punti sono arrivati nell’ultimo quarto a partita chiusa). Da segnalare gli 8 punti con 13 rimbalzi in 22 minuti di Skal Labissiere — uno di quei giovani che con la stagione ormai compromessa dei Kings dovrebbero trovare più minutaggio da qui a metà aprile — e un “trilione” (vale a dire 0 in tutte le voci statistiche) da 5 minuti e 28 dell’altro rookie Georgios Papagiannis.
Tour a ovest — La vittoria dà un po’ di ossigeno agli Hornets di Belinelli, attesi ora ad altre quattro partite sulla costa ovest tra L.A. (sponda Clippers e due giorni dopo Lakers), Phoenix e infine Denver. Inutile sottolineare quanto sia cruciale cercare di invertire la rotta che, dopo aver registrato un record di 19-14 poco dopo Natale, li ha visti perdenti in 19 delle 24 partite precedenti al successo sui Kings. L’ottavo posto dei Detroit Pistons è distante solamente 3 partite, ma visto che la deadline del mercato non ha portato miglioramenti sostanziali nel roster, gli Hornets possono contare solo su loro stessi per cercare di rientrare in corsa per un posto ai playoff. Il giro a ovest di queste settimane potrà dire loro se ne sono all’altezza oppure no.