Partita da 20 punti, 10 assist e 9 rimbalzi per Dwyane Wade. Sarebbero potuti essere dieci, se non ci fosse stato Felicio di mezzo...
Ci sono tanti motivi per tornare a sorridere in casa Bulls dopo il terzo successo stagionale in altrettante gare giocate in questa regular season contro i Cleveland Cavaliers: il sesto posto della Eastern Conference acciuffato grazie alla concomitante sconfitta dei Pacers contro gli Heat; la tripla doppia di un Jimmy Butler che in molti pensavano potesse storcere il muso dopo la mancata partenza; l’ottima prestazione a tutto tondo di Dwyane Wade, protagonista con i suoi 20 punti, 10 assist e 9 rimbalzi. In realtà sarebbero potuti essere dieci, a chiudere una serata (e una tripla doppia) perfetta per il numero 3. Qualcosa, anzi qualcuno però, sulla sirena di fine gara ha deciso di mettersi di traverso.
L’occhiata lanciata da Wade a Cristiano Felicio (al quinto rimbalzo in un match da 10 punti in 24 minuti) racconta ben più delle parole pronunciate pochi istanti dopo dall’ex capitano di Miami: “I miei compagni evidentemente non vogliono che io abbia successo – commenta con l’intenzione di risultare ironico, senza riuscire però a essere molto efficace -; Jimmy [Butler] ha messo a referto una tripla doppia e per noi va bene così. La traiettoria del rimbalzo era perfetta: ero eccitato dal fatto che il pallone dopo l’errore venisse dalla mia parte, ma i miei compagni non vogliono che io abbia successo. Ma è tutto ok”.
Un equivoco che può portarsi dietro delle conseguenze non da poco in un ambiente teso come quello in casa Bulls. Per questo, è lo stesso Felicio a chiarire via Twitter, ammettendo il fatto che non fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo.
In fondo, non tutti portano il conto delle statistiche dei compagni presenti sul parquet. E questo lo sa anche Wade.
Caso chiuso, per fortuna.