Kawhi Leonard segna il canestro decisivo nel finale per il suo ventesimo trentello stagionale, mentre Houston distrugge i Clippers a L.A. e gli Washington Wizards passano a Toronto superando così i Raptors per il tezo posto a Est
San Antonio Spurs-Indiana Pacers 100-99 – Il duello diretto tra superstar, Kawhi Leonard vs. Paul George, lo stravince il candidato MVP degli Spurs che segna 31 punti (ventesimo trentello stagionale) e ci aggiunge 10 rimbalzi con 11/22 dal campo, contro il 5/18 di George, per 22 punti finali. Sono di Leonard anche tutti gli ultimi 9 punti degli Spurs compreso il canestro finale della gara (il terzo su cinque tentativi negli ultimi 2 anni, top NBA), mentre proprio “PG13” manda fuori bersaglio la tripla della possibile vittoria sulla sirena. Giunta alla quinta vittoria in fila, San Antonio ha 50 dei 100 punti di serata dalla panchina, con i 18 a testa di Pau Gasol e David Lee, mentre per Indiana ci sono 19 punti di C.J. Miles e 16 con 7/11 al tiro di Myles Turner.
L.A. Clippers-Houston Rockets 103-122 – Venti le triple in tre quarti mandate a bersaglio dagli Houston Rockets nel facile successo in trasferta allo Staples Center contro i Clippers. Con questa prestazione al tiro dalla lunga distanza, i texani aggiornano a 9 il record di partite in una singola stagione in cui hanno mandato a bersaglio almeno 20 tiri da tre (fermi a 7 gli Warriors del 2015-16). I 26 punti di James Harden si aggiungono ai 23 di Ryan Anderson per il settimo successo nelle ultime nove gare giocate, la 48^ gara stagionale chiusa a 100 o più punti (record di franchigia). I Clippers – nonostante i 17 di Blake Griffin e i 16 a testa di Austin Rivers e Chris Paul (con 10 assist) – completano con la terza sconfitta nelle ultime quattro gare il trittico di sfide contro le big dell’Ovest, dopo i ko contro Warriors e Spurs. Al momento la distanza dal vertice della Western Conference sembra davvero considerevole.
Toronto Raptors-Washington Wizards 96-105 – Nei primi 5’54” del secondo quarto Washington piazza una parziale di 26-1 (con 9 canestri consecutivi) che sostanzialmente decide la partita, permettendo alla squadra della capitale di battere Toronto per la prima volta dopo 8 ko e di superarla in classifica, al terzo posto a Est. Il merito è dei 27 punti con 6/7 da tre del nuovo acquisto Bojan Bogdanovic, dei 23 di Bradley Beal e della 13^ gara consecutiva con almeno 10 assist di John Wall, autore di 12 punti e 13 assist (la sua striscia più lunga di carriera è di 16). Per Toronto, senza Kyle Lowry fino al termine della stagione regolare, 24 di DeMar DeRozan e 22 con 12 rimbalzi di Serge Ibaka.
Utah Jazz-Minnesota Timberwolves 80-107 – L’impronta difensiva di coach Tom Thibodeau, marchio di fabbrica della casa, inizia a farsi vedere anche sui giovani Timberwolves, che tengono gli avversari sotto i 90 punti per la quarta volta nelle ultime sette gare (88.0 punti di media concessi nelle ultime 5 vittorie). A mettere punti sul tabellone ci pensano i soliti Karl-Anthony Towns (21 con 15 rimbalzi, 46^ doppia doppia stagionale) e Andrew Wiggins, a quota 20 per la 19^ volta consecutiva, record di franchigia, con anche Shabazz Muhammad (18) e Nemanja Bjelica (13) molto positivi dalla panchina. Gara già chiusa nel primo tempo, in cui i Jazz tirano col 32.7% dal campo e vanno sotto 51-35. Dante Exum il migliore dei padroni di casa con 15 punti dalla panchina.
Orlando Magic-New York Knicks 90-101 – Il quintetto con quattro piccoli e Kristaps Porzingis sembra funzionare per coach Hornacek, con il lèttone autentico cubo di Rubik per la difesa dei Magic, che subiscono 20 punti e 9 rimbalzi dal n°6 blu-arancio, 19 con 8/14 al tiro da Derrick Rose e altri 17 di un impreciso Carmelo Anthony (solo 4/16 dal campo per lui). Sopra di 9 all’intervallo, New York tiene Orlando a soli 16 punti nel terzo quarto e 39 nell’intero secondo tempo, limitando i Magic a 11 assist di squadra. Evan Fournier con 22 punti è il migliore dei padroni di casa, che hanno anche Nikola Vuceciv in doppia doppia (14 con 10 rimbalzi).
Atlanta Hawks-Dallas Mavericks 100-95 – La vittoria degli Hawks porta la firma di Paul Millsap, vicinissimo alla tripla doppia (18 punti, 10 assist e 8 rimbalzi) e autore del canestro decisivo nel finale, fondamentale per respingere l’assalto dei Mavs che dal -12 erano rientrati a contatto. Atlanta perde 22 palloni (20 anche i Mavs) ma ha un’ottima serata al tiro, come testimoniato dal 56.3% dal campo e soprattutto dal 47.6% da tre. I 18 di Ersan Ilyasova dalla panchina, i 17 di Dennis Schroder e la 39^ doppia doppia di Dwight Howard (ne aveva fatte registrare 38 in tutta la scorsa stagione) spingono i padroni di casa al secondo successo di fila dopo tre sconfitte, mentre ai Mavs non bastano i 25 di Harrison Barnes e i 21 di un sempre positivo Seth Curry per evitare il quarto ko nelle ultime sei.
Miami Heat-Philadelphia 76ers 125-98 – La panchina di Miami, guidata dai 24 di Tyler Johnson, produce 67 punti e porta Erik Spoelstra a rubare per un giorno lo slogan tanto caro ai Golden State Warriors (“strength in numbers”, dice l’allenatore di Miami vedendo sei dei suoi giocatori chiudere con 14 o più punti (Wayne Ellington a 18 con 6 triple, Hassan Whiteside a 15, 11 rimbalzi, 4 stoppate e 3 assist). Gli Heat conducono dal primo all’ultimo secondo della gara e infliggono ai Sixers (senza Joel Embiid fino al termine della stagione) la terza sconfitta in fila, nonostante i 15 di Robert Covington.
New Orleans Pelicans-Detroit Pistons 109-86 – Forse la peggior prestazione al tiro che la NBA ricordi da un po’ di tempo a questa parte: Detroit chiude con il 39% dal campo ma soprattutto con un imbarazzante 18% dalla lunetta (3/17 con 1/10 del solito disastroso Andre Drummond, poi espulso in una gara da 13 punti e 17 rimbalzi) e il 13% da tre punti (3/23): “Non so neppure cosa dire: è difficile fare così schifo”, le parole di coach Stan Van Gundy a fine gara. New Orleans, così, dopo tre sconfitte in fila, registra la prima vittoria dell’era Cousins, ma lo fa con l’ex centro dei Kings assente (per squalifica), affidandosi ai 33 punti con 14 rimbalzi del solito Anthony Davis. I Pelicanso dominano a rimbalzo (45-27) e hanno anche 22 punti da Jrue Holiday.
Sacramento Kings-Brooklyn Nets 100-109 - Incredibile ma vero. I Brooklyn Nets tornano al successo dopo oltre un mese e lo fanno nuovamente in trasferta a Ovest. Lo scorso 21 gennaio segnarono 143 punti nel successo a New Orleans; questa volta ne sono bastati 109 per avere la meglio dei rimaneggiati Sacramento Kings, in piena parabola discendente dopo la partenza di DeMarcus Cousins. Per una volta sono bastati i 24 punti di Brook Lopez con 8 rimbalzi, uniti ai 17 in 20 minuti di un sempre più recuperato Jeremy Lin. Adesso ai Nets non resta che sfatare soltanto un altro tabù: ritornare al successo anche al Barclays Center. Un’impresa che non riesce ai ragazzi di coach Atkinson dallo scorso 26 dicembre, quando sconfissero gli Charlotte Hornets. Alla fine di questo giro di trasferte a Ovest, a Brooklyn toccherà il derby in casa contro i Knicks: la partita ideale per regalare uno dei pochi sorrisi di questa regular season ai propri tifosi.