In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

NBA, i risultati della notte: Cavs ko a Detroit

NBA

I campioni in carica perdono la terza in fila nonostante la 50^ tripla doppia in carriera di LeBron James. Memphis perde anche contro i Clippers e apre la crisi, a Portland Jusuf Nurkic trascina i Blazers al supplementare su Philadelphia. I Lakers vanno a vincere a Phoenix con 28 di D'Angelo Russell

Condividi:

Detroit Pistons-Cleveland Cavaliers 106-101 — Basterebbe questo dato per riassumere tutta la stagione 2016-17 dei Cleveland Cavs: giocando 39 minuti in una sconfitta di cinque punti, LeBron James ha chiuso con +18 di plus-minus, registrando la 50^ tripla doppia della sua carriera con 29 punti (con 7 schiacciate, massimo in carriera pareggiato), 13 rimbalzi (sesta partita in fila con 10+ rimbalzi) e 10 assist. Non sono però bastati ai campioni in carica per evitare la terza sconfitta consecutiva, complice un ultimo quarto dalle polveri bagnate (3/12 da tre a concludere un brutto 11/39 in tutta la gara con 1/8 del rientrante J.R. Smith) e uno svantaggio di 12 punti (21-33) nei confronti dei Pistons per chiudere la gara. I padroni di casa hanno sfruttato le grandi serate di Andre Drummond (20+16) e Reggie Jackson (21 con 12 nell’ultimo quarto), che hanno guidato altri quattro compagni in doppia cifra prendendo il controllo della gara con un parziale di 13-0 per aprire l’ultimo quarto con James in panchina. Da lì in poi neanche i 27 punti di Kyrie Irving hanno potuto ricucire lo strappo, condannando i Cavs alla quinta delle ultime sette partite mentre Detroit è ora sola al settimo posto nella Eastern Conference.

Memphis Grizzlies-L.A. Clippers 98-114 — Nella sfida tra squadre in crisi, sono i Clippers a ritrovare la vittoria dopo la brutta sconfitta con Minnesota, la quinta nelle precedenti otto gare. Ad aiutarli una bella chiacchierata di gruppo in cui “i ragazzi hanno potuto dare sfogo alla loro frustrazione”, come spiegato da coach Rivers, che ha cancellato lo shootaround mattutino e la sessione video per parlare con la sua squadra. Bastasse solo quello lo farebbero anche i Grizzlies, che nonostante i cambiamenti in quintetto (Brandan Wright e Andrew Harrison) non sono riusciti a evitare la quarta sconfitta in fila, di cui le ultime due in casa. Dal 1 gennaio la squadra di coach Fizdale è 14-15, e anche uno dei giocatori principali della squadra come Mike Conley ha voluto dire la sua: “Dobbiamo rispondere giocando con disperazione. È ora ormai. Non possiamo parlare e continuare a dire che faremo le cose giuste: possiamo solo andare in campo e farle”. Esattamente quello che hanno fatto i Clippers, mandando sei giocatori in doppia cifra tra cui i 20 di Austin Rivers, i 19 di Chris Paul e la tripla doppia sfiorata da Blake Griffin (14 punti, 12 rimbalzi e 8 assist).

Portland Trail Blazers-Philadelphia 76ers 114-108 OT — C’è un nuovo tipo di influenza a Portland e si chiama “Nurkic Fever”: il centro bosniaco è l’assoluto protagonista della quarta vittoria in fila per i Blazers, la striscia più lunga della stagione, chiudendo coi massimi in carriera per punti (28), rimbalzi (20), assist (8) e stoppate (6) a cui ha aggiunto anche la giocata difensiva decisiva nel finale dell’overtime, deviando una rimessa sul piede di Jahlil Okafor per recuperare il possesso a 40 secondi dalla fine. La partita era andata rocambolescamente al supplementare dopo un ultimo minuto di gioco folle: sul 95 pari e con la squadra in bonus, Robert Covington ha mandato in lunetta volontariamente C.J. McCollum regalando due punti ai Blazers a 19 secondi dalla fine. Poi, dopo un altro errore non forzato di Al-Farouq Aminu buttando via il pallone, Covington ha potuto farsi perdonare seguendo a rimbalzo e pareggiando la sfida sulla sirena. I suoi 24 punti e i 28 del rookie Dario Saric non sono però riusciti a sfruttare la brutta serata al tiro di Damian Lillard (6/21 pur con 24 punti grazie a un perfetto 12/12 ai liberi), mitigata dai 23 con 8/16 dal campo di C.J. McCollum.

Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 110-122 — In una partita che i Lakers avevano tutto l’interesse a perdere in ottica Lottery, i ragazzi di coach Walton sono andati a vincere sul campo dei Phoenix Suns interrompendo una striscia di otto sconfitte consecutive (e 11 in fila in casa dei Suns, dove non vincevano dal 2011). Il “responsabile” è D’Angelo Russell, il migliore dei suoi con 28 punti e 6 triple a cui si aggiungono le doppie cifre degli altri membri del movimento giovane dei gialloviola: 19 per Jordan Clarkson, 14 per Brandon Ingram e Ivica Zubac, 13 per Larry Nance Jr. e Julius Randle. Dall’altra parte i Suns hanno risposto con i loro giovani guidati dai 23 di Devin Booker e i 18 di Marquese Chriss, ma il parziale subito nel terzo quarto (29-18) li ha sotterrati sotto anche 21 punti di svantaggio, prima di rientrare fino al -7 a poco più di un minuto dalla fine. Tutto inutile però, perché una tripla e due liberi di Russell hanno chiuso la partita, mettendo solo una partita di distanza tra loro e i Suns nella corsa alla Lottery.