Momenti opposti per i due azzurri impegnati in NBA: Gallinari vince ancora con i suoi Nuggets e consolida il proprio ottavo posto a Ovest. Gli Hornets invece perdono in volata contro i Pelicans e riducono al minimo la speranza di raggiungere i playoff a Est
Charlotte Hornets-New Orleans Pelicans 122-125 OT – Gli Hornets di Marco Belinelli perdono in volata una gara da vincere a tutti i costi per restare aggrappati al treno playoff a Est. Una sconfitta che combinata con le vittorie di Milwaukee e Miami, rende sempre più flebile la speranza di essere ancora in campo anche ad aprile inoltrato. Difficile però riuscire ad avere la meglio di un Anthony Davis in versione extralusso, alla terza gara in carriera da almeno 40 punti e almeno 20 rimbalzi (meglio di lui negli ultimi 30 anni soltanto Shaq con quattro). Dodici i punti di Marco Belinelli, in campo anche nel finale di gara e arma che gli Hornets hanno provato a spremere fino alla sirena finale alla ricerca di canestri veloci. Non sono però bastati né i bersagli dell’azzurro, né i tre ventelli tra i titolari. Marvin Williams conferma infatti il suo straordinario momento di forma fissando il suo massimo in stagione a quota 27 punti e 10 rimbalzi; una doppia doppia che si somma a quella di Kemba Walker da 24 punti e 12 assist, alla 16^ prestazione in carriera in maglia Hornets da 20+10, recordman nella storia della franchigia davanti a Baron Davis. Ventiquattro sono anche i punti di Nicolas Batum, non impeccabile nel tiro dalla lunga distanza come tutto il resto della squadra in una gara da 13/46 con i piedi oltre l’arco; un 28% che in una gara persa all’overtime fa davvero tutta la differenza del mondo.
Cousins, abbiamo già un problema – Se Atene piange, Sparta non ride, visto che a parte il risultato, questa gara rischia di lasciarsi dietro più danni della grandine in casa Pelicans. A far discutere infatti è la decisione di coach Alvin Gentry di lasciare in panchina per l’ultimo quarto d’ora di partita DeMarcus Cousins, uscito a 9 minuti e mezzo dal termine del quarto periodo e rimasto a guardare i compagni scuotendo la testa per tutto il tempo. “È una decisione dell’allenatore – commenta Davis -; quello che conta è che abbiamo vinto. A tutto il resto non bisogna dare peso. Senza preoccupazioni, a noi interessa soltanto vincere”. Cousins invece preferisce non parlare nel post gara, declinando ogni invito dei giornalisti a pronunciarsi. Molto più pragmatica la risposta dell’allenatore: “Quello che ci serve è trovare il modo di far funzionare la loro contemporanea presenza in campo”, commenta Gentry, memore del fatto che nel post All-Star Game con DMC sul parquet nei minuti finali è arrivata soltanto una vittoria a fronte di sei sconfitte. Con questo successo New Orleans resta comunque a cinque partite di distanza da Denver, con i playoff ormai sempre più lontani. La domanda da farsi è se convenga mettere in discussione la chimica e la leadership di squadra pur di accaparrarsi nell’immediato qualche vittoria in più dal peso davvero molto relativo.
Sacramento Kings-Denver Nuggets 92-105 - Chi invece sta provando in tutti i modi a portare a casa vittorie decisive è Denver, ancora vincente a una settimana di distanza contro i Kings in quella che negli ultimi 20 giorni è stata la sfida più ricorrente per i Nuggets. Sacramento dopo la dipartita di Cousins è una squadra dalle ambizioni ridimensionate e a Danilo Gallinari e compagni è bastato il minimo sforzo per fare gara di testa nonostante il back-to-back e la trasferta in California. Alla sirena finale il miglior realizzatore tra gli ospiti è Gary Harris con i suoi 24 punti; un’assenza che è pesata molto nella prima parte di stagione. Con Mudiay ormai ai margini, la regia del gioco passa dalle sue mani e da quelle di un redivivo Jameer Nelson, oltre che da quelle di un Nikola Jokic sempre più incisivo e padrone del match: i 20 punti e 14 rimbalzi con cui chiude la gara sono ormai diventati la norma.
La partita del Gallo –L’altro giocatore in doppia cifra tra le fila dei Nuggets è Danilo Gallinari, sempre più convinto e convincente anche quando risulta meno aggressivo del solito (soltanto cinque liberi tentati). Denver è reduce da cinque vittorie nelle ultime sette gare, unico modo per arginare la risalita delle varie Portland, Dallas e Minnesota. Uno dei protagonisti del momento positivo della squadra del Colorado è proprio il numero 8 azzurro, decisivo con i suoi 20 punti di media, realizzati tirando il 51% abbondante dal campo, il 48% da tre e il 95% ai liberi. Il +10 di Net Rating che la dice lunga sul suo impatto su un roster sempre più ispirato e continuo nella metà campo offensiva. Manca all’appello però tutto quello che serve a difesa del proprio canestro (ultimi per Defensive Rating con 110.5 punti concessi); accorgimenti necessari da apportare in vista di playoff che appaiono sempre più come una possibilità concreta.