Villanova, Kansas, North Carolina e Gonzaga sono le quattro teste di serie n°1 nel tabellone del torneo NCAA 2017, favorite quindi per arrivare a tagliare la retina finale alle Final Four di Phoenix. E negli spogliatoi NBA ci sono diversi tifosi eccellenti che, una volta compilato diligentemente il loro bracket, per tutto il mese di marzo faranno un tifo sfegatato per le loro ex università
CAMPIONI NCAA 2016: VILLANOVA WILDCATS | Il nucleo dei Villanova Wildcats campioni NCAA 2016 è rimasto quasi intatto per provare a confermarsi in vetta e giocarsi di nuovo tutto nelle Final Four in programma a Phoenix a inizio aprile. L’unico giocatore di quella squadra sbarcato nella NBA è Daniel Ochefu, che però in maglia Washington Wizards ha finora collezionato in tutto 49 minuti e 14 punti.
IL TABELLONE A 64 (+4) | Proprio i campioni in carica di Villanova (testa di serie n°1 a Est) sono una delle quattro squadre che il Selection Sunday ha indicato come prime della classe nei quattro regional del tabellone a 64 (+4). Le altre sono Kansas (Midwest), North Carolina (South) – il college avversario di Villanova nella finale 2016 decisa all’ultimo secondo – e Gonzaga (West). Scopriamo quali sono i giocatori NBA più rappresentativi usciti da questi quattro college.
KYLE LOWRY, TORONTO RAPTORS / VILLANOVA VILDCATS | Solo due stagioni in maglia Wildcats per l’attuale point guard dei Raptors, dal 2004 al 2006. Ragazzo di casa, nato a Philadelphia, dopo un’annata da sophomore a 11 punti, 4.3 rimbalzi e 3.7 assist di media si dichiara per il Draft NBA: viene scelto alla n°24 dai Memphis Grizzlies.
RANDY FOYE, BROOKLYN NETS / VILLANOVA WILDCATS | Raro caso di giocatore rimasto al college per tutto il quadriennio, l’esterno dei Nets ha segnato 20 punti di media in tre gare al torneo NCAA 2005, per poi fermarsi a un passo soltanto dalle Final Four nel 2006, da senior – anno in cui viene votato Giocatore dell’Anno della Big East Conference. Diventa la settima scelta assoluta dei Boston Celtics al Draft 2006.
DANTE CUNNINGHAM, NEW ORLEANS PELICANS / VILLANOVA WILDCATS | Dai 2.2 punti di media del suo anno da freshman (2005-06), l’ala oggi ai Pelicans cresce fino ai 16.1 (con 7.5 rimbalzi) collezionati da senior, quando viene votato giocatore più migliorato della Big East Conference e aiuta i Wildcats a raggiungere le Final Four 2009, le prime dal 1985. Due mesi dopo va alla n°33 per Portland al Draft NBA.
PAUL PIERCE, L.A. CLIPPERS / KANSAS JAYHAWKS | Tre anni in maglia Jayhawks per l’ala oggi ai Clippers, sotto coach Roy Williams, dal 1995 al 1998. Due volte viene votato MVP del torneo della Big 12 Conference ma con Kansas non prova mai il brivido delle Final Four. Nel giugno 1998 è selezionato al n°10 del Draft dai Boston Celtics.
ANDREW WIGGINS, MINNESOTA TIMBERWOLVES / KANSAS JAYHAWKS | Una stagione sola, quella 2013-14, al college per lo scorer dei T’Wolves, che viene annunciato in maglia Jayhawks da un copertina di Sports Illustrated che lo paragona a Wilt Chamberlain. Oltre i 17 punti di media durante la stagione, la sua Kansas viene eliminata da Stanford al torneo NCAA al terzo turno. Lui si dichiara per il Draft dov’è la prima scelta assoluta per i Minnesota Timberwolves.
JOEL EMBIID, PHILADELPHIA 76ers / KANSAS JAYHAWKS | Della squadra di Wiggins fa parte anche l’attuale centro dei Philadelphia 76ers, che in maglia Jayhawks gioca 28 gare chiuse oltre gli 11 punti e 8 rimbalzi di media e anche 2.6 stoppate. Viene fermato dalla frattura di stress alla schiena che lo tiene fuori dal torneo NCAA e forse gli nega la prima scelta assoluta al Draft di Wiggins: i Sixers lo chiamano con la n°3.
VINCE CARTER, MEMPHIS GRIZZLIES / NORTH CAROLINA TAR HEELS | I suoi primi due anni a Carolina sono gli ultimi in panchina del leggendario Dean Smith. Da sophomore (1996-97) e da junior (1997-98) raggiunge le Final Four, finendo per essere sempre eliminato in semifinale nazionale. Oltre i 15 punti e 5 rimbalzi di media lo convincono a dichiararsi per il Draft 1998: è scelto alla n°5.
DANNY GREEN, SAN ANTONIO SPURS / NORTH CAROLINA TAR HEELS | Quadriennio completo in maglia Tar Heels dal 2005 al 2009 per la guardia degli Spurs, che chiude le ultime due stagioni raggiungendo il traguardo delle Final Four. Eliminato in semifinale nel 2008, si prende la rivincita l’anno successivo, tagliando l’ultima retina dopo la vittoria nella finalissima contro Michigan State (6 punti in 24 minuti per lui). In estate viene scelto dai Cavs al secondo giro, con la n°46 assoluta del Draft 2009.
HARRISON BARNES, DALLAS MAVERICKS / NORTH CAROLINA TAR HEELS | Attesissimo al college dopo una stellare carriera liceale, la guardia dei Mavericks resta due anni a Chapel Hill, chiudendo il primo col titolo di rookie dell’anno della ACC e il secondo oltre i 17 punti e 5 rimbalzi di media. Al Draft 2012 viene scelto con la n°7 da Golden State.
KELLY OLYNYK, BOSTON CELTICS / GONZAGA BULLDOGS | Il giocatore oggi ai Celtics arriva a Gonzaga nel 2009, gioca poco o nulla i primi due anni, sceglie di trascorrere da redshirt la stagione successiva per poi tornare in campo – da protagonista – nel 2012-13: segna quasi 18 punti a partita con 7.3 rimbalzi, guadagnandosi l’approdo al torneo NCAA (eliminazione al secondo turno) e la 13^ chiamata assoluta al Draft 2013.
DOMANTAS SABONIS, OKLAHOMA CITY THUNDER / GONZAGA BULLDOGS | Già decisivo nel suo anno da freshman in maglia Bulldogs (18 punti e 9 rimbalzi contro UCLA per guidare Gonzaga alle Sweet Sixteen del torneo NCAA 2015, dopo aver vinto la conference), l’ala dei Thunder esplode nel suo secondo anno, viaggiando vicino ai 18 punti e 12 rimbalzi durante la stagione regolare, che diventano 19.6 e 14.3 (con 3.3 stoppate) durante il torneo NCAA. A seguito dell’eliminazione per mano di Syracuse si dichiara per il Draft 2016: viene scelto alla n°11.
KYLE WILTJER, HOUSTON ROCKETS / GONZAGA BULLDOGS | A Gonzaga disputa le sue ultime due stagionali collegiali, dopo il primo biennio a Kentucky e un trasferimento dovuto allo scarso spazio in maglia Wildcats. Coi Bulldogs invece viaggia appena sotto i 17 punti di media da junior o oltre i 20 da senior, centrando in entrambe le occasioni la partecipazione al torneo NCAA. Non gli basta per essere scelto al Draft 2016, ma trova un posto a roster con gli Houston Rockets.