La sfida per la quarta posizione della Western Conference la vincono gli Utah Jazz: 114-108 contro i Clippers, a cui non bastano i 33 punti di Chris Paul
La definitiva consacrazione sembra essere finalmente arrivata in casa Utah Jazz. Gli ultimi sei giorni sono stati decisivi nel dare valore alle motivazioni di una squadra adesso favorita nella corsa al quarto posto a Ovest. L’occasione era una di quelle da non lasciarsi sfuggire; un appuntamento con la storia prima ancora che contro i Clippers quinti in classifica. Ai Jazz infatti toccava interrompere una striscia di nove sconfitte casalinghe consecutive incassate contro gli uomini di Doc Rivers, arrivati a Salt Lake City al gran completo e con in dote quattro vittorie nelle ultime cinque gare. I padroni di casa però avevano già dato forza alle proprie convinzioni con il successo di Houston contro i Rockets; una vittoria che ha garantito ai Jazz la possibilità di arrivare allo scontro diretto avendo margine in classifica.
La partita – Che sia una sfida diversa dalle altre lo si capisce dalla motivazione con cui Chris Paul approccia al match; una carica che porta da subito in vantaggio i Clippers, bravi a mettere a referto 28 punti nel primo quarto nonostante i cinque minuti scarsi in cui la palla non voleva saperne di andare dentro. Da lì in poi i losangelini fanno gara di testa per oltre due quarti, trascinati da un immenso CP3 da 33 punti, 6 rimbalzi e 5 assist conditi da giocate di totale onnipotenza cestistica. Che sia lui il migliore in campo pochi dubbi, così come non ci si mette molto a individuare la squadra migliore sul parquet. I Jazz infatti si rifanno sotto, mettono il naso avanti grazie a due dei 14 punti realizzati in uscita dalla panchina da Joe Johnson, per non voltarsi poi più indietro e vincere 114-108. I ragazzi di coach Snyder sono chirurgici nell’aprire il campo e nello sfruttare una serata da 66% nel tiro dalla lunga distanza: un 14/21 che porta la firma di un Joe Ingles da 18 punti alla sirena, ma soprattutto di Gordon Hayward. Il prodotto di Butler chiude il match con 4/5 dall’arco, 27 punti e un eloquente +11 di plus/minus che rende bene l’idea di quanto sia stata efficace la sua partita.
Le parole - “Le ultime due gare in cui abbiamo affrontato i Clippers abbiamo fatto enorme fatica nel riuscire a realizzare punti – spiega Gordon Hayward negli spogliatoi -; questa sera invece è andato tutto per il verso giusto. Per noi segnare tanti canestri è la migliore iniezione di fiducia”. E nella sfida contro i losangelini ne è arrivata tanta, soprattutto al termine di un terzo quarto da 40 punti, il migliore messo a referto in questa stagione dai Jazz: un 13/17 dal campo figlio sì della costruzione di gioco e del ritmo, ma anche del diverso approccio. “Loro volevano questa vittoria – commenta coach Doc Rivers a fine gara -, e se la sono andata a prendere. Noi abbiamo giocato un ottimo primo tempo in cui abbiamo fatto gara di testa. Avremmo anche meritato di avere un margine di vantaggio superiore all’intervallo. Credo che quella fosse la nostra chance di creare un buon margine per portare a casa la vittoria, ma non ci siamo riusciti”.