Ben tre le triple doppie nelle gare della notte: Russell Westbrook colleziona la sua 34^ gemma nel successo contro Toronto; Marc Gasol trascina con 18 punti, 10 rimbalzi e 10 assist i Grizzlies alla vittoria contro gli Hawks; Nikola Jokic mette a referto la quinta in stagione contro i Clippers: erano 23 anni che un centro non ci riusciva
Toronto Raptors-OKC Thunder 102-123 – All’Air Canada Center va in scena per la 34^ volta in stagione il Russell Westbrook Show. A guardare il tabellino dei Thunder a fine gara però, si capisce bene come il numero 0 nelle ultime due partite si sia messo molto di più al servizio della squadra, brava a “ricompensarlo” facendogli mettere a referto ben 16 assist. Già, perché tra le tre voci statistiche - a proposito: 24 punti, 10 rimbalzi e 16 assistenze - l'ultima era la più complessa da portare a casa in doppia cifra di media a fine stagione. No problem: 35 assist nelle sfide contro Brooklyn e Toronto e soprattutto altre due vittorie per OKC, sempre più vicina al quinto posto dei Clippers, distante ormai mezza partita. Toronto invece è apparsa a tratti irriconoscibile, lontana parente del miglior attacco della Lega ogni epoca dei primi due mesi di regular season. Adesso che manca Kyle Lowry, sembra essere venuta meno anche l’intensità necessaria per rimettersi in carreggiata nei momenti difficili. Mai in vantaggio in una sfida in cui non bastano i 22 punti di DeMar DeRozan a guidare i cinque giocatori in doppia cifra tra i canadesi.
Atlanta Hawks-Memphis Grizzlies 91-103 - I Grizzlies dovevano rialzarsi dopo un periodo difficile che li ha fatti scivolare al settimo posto a Ovest e per farlo non potevano che affidarsi al loro leader. Dopo le due vittorie contro Bucks e Bulls infatti, arriva anche la terza e decisiva zampata di Marc Gasol nel successo ad Atlanta, bravo a mettere a referto la seconda tripla doppia della sua stagione. Diciotto punti, 10 rimbalzi e 10 assist per il catalano, alla terza gara in carriera in tripla doppia, recordman ogni epoca in casa Grizzlies. “Sono soltanto tre, non 23”, scherza il diretto interessato, in una serata da 29 assist totali di squadra. Tanti, per una squadra che non fa di certo della circolazione offensiva di palla il suo pezzo forte: “Abbiamo giocato l’uno per l’altro, abbiamo giocato un gran bel basket”, commenta Vince Carter. Gli Hawks invece di assist di squadra ne hanno realizzati dieci in meno, incapaci di trovare il canestro in un terzo quarto da soli 13 punti. Un invito a nozze per la squadra del Tennessee che una volta andata in vantaggio, non si è più voltata indietro.
Denver Nuggets-L.A. Clippers 129-114 – Non c’è due senza tre. E alla serata delle triple doppie partecipa anche Nikola Jokic, decisivo nel successo dei Nuggets grazie ai suoi 17 punti, 14 rimbalzi e 11 assist, la quinta in stagione. Il massimo fatto registrare da un centro dai tempi di David Robinson agli Spurs nella stagione 1993/1994. Jokic ha approfittato dell’assenza sia di Blake Griffin che DeAndre Jordan, rimasti a Los Angeles senza neanche partire per il Colorado. Al posto loro i vari Speights, Mbah a Moute e Bass poco hanno potuto contro il lungo serbo, leader in campo tra i padroni di casa viste le assenze di Danilo Gallinari a causa di un problema al ginocchio sinistro e di Wilson Chandler per un dolore all’inguine. La difesa dei Clippers non è in grado di limitare anche uno scatenato Will Barton in uscita dalla panchina, autore di 35 punti con 12/18 al tiro e 7/10 da tre, al suo massimo in carriera. I Nuggets schierano sul parquet soltanto otto giocatori, con il solo Hernangomez non in doppia cifra fermo a quota 9 punti. Una squadra vera, corale, pronta a passarsi il pallone: alla sirena sono 31 gli assist di squadra, in un attacco che si conferma sempre più primo in NBA. In casa Clippers invece, i problemi si fanno via via preoccupanti e non solo per la terza sconfitta consecutiva raccolta. Diciotto punti e 14 assist di Chris Paul non sembrano più essere un paliativo sufficiente.
Golden State Warriors-Orlando Magic 122-92 – Ventuno punti nel solo primo quarto di Klay Thompson sono più che sufficiente per rifilare un colpo dal quale i Magic non riescono più a risollevarsi. Non c’è partita, con gli Warriors che tirano il 57% dal campo contro il 37% degli avversari; il 38% da tre contro il 26% scarso. Golden State torna così a vincere una partita con 30 punti di margine dopo oltre un mese (vs. Chicago l’8 febbraio l’ultima volta), la nona in stagione. Nel quarto periodo quindi, ci sono minuti di riposo per tutti, con Steph Curry da 25 punti in 28 minuti e Draymond Green con la solita partita da 9 punti, 11 rimbalzi e 6 assist. Sarebbe potuta essere la quarta tripla doppia della notte NBA, ma Steve Kerr ha ben altri traguardi da perseguire.
New York Knicks-Brooklyn Nets 110-121 - Ai 120 punti di cinque giorni fa i Nets ne aggiungono altri 121, stavolta senza bisogno di piazzare record nel tiro dalla lunga distanza (10/31 al termine della serata), ma mettendo più energia di una squadra che mai come stanotte è apparsa totalmente allo sbando. Se il tuo miglior realizzatore è Kyle O’Quinn che eguaglia il suo massimo in carriera a quota 23 in uscita dalla panchina, si capisce subito perché i Knicks non sono ancora riusciti a vincere due partite in fila nel 2017. Kristaps Porzingis non c’è a causa della contusione alla coscia sinistra rimediata contro i Pacers, mentre Derrick Rose e Carmelo Anthony combinano per 39 punti totali. I Nets interrompono così la striscia di 33 sconfitte consecutive in trasferta messa assieme da tutte le squadre della Eastern Conference nell’ultima settimana e soprattutto vincono la seconda partita nelle ultime tre: era successo soltanto una volta in tutta la stagione, lo scorso novembre.