Due brutte sconfitte in ottica playoff per Denver e Charlotte: i Nuggets cedono a Portland lo scontro per l'ottavo posto a Ovest, gli Hornets cadono in casa contro Milwaukee e vedono Belinelli uscire sanguinante in volto dopo una collisione con Khris Middleton
Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 122-113 – Pur in una serata che vede C.J. McCollum mettere a segno 39 punti con 15/24 al tiro, il protagonista risponde a un nome diverso: tutti i riflettori, infatti, sono per il massimo in carriera da 33 punti conditi da 16 rimbalzi di un ex dal dente parecchio avvelenato come Jusuf Nurkic (12-7 i Blazers dal suo arrivo, lui il terzo giocatore di sempre a toccare quota 30 punti e 15 rimbalzi alla prima uscita contro la sua ex squadra, onore che condivide con Charles Barkley e Kareem Abdul-Jabbar). Per il centro bosniaco, contro i suoi Nuggets, una gara da 12/15 dal campo e 9/11 dalla lunetta, impreziosita da una polemica dichiarazione post-partita: “Auguro ai ragazzi di Denver una buona estate”. Blazers e Nuggets infatti si scontravano appaiati all’ottavo posto a Ovest, in una partita dalle evidenti implicazioni playoff, visto che dopo il successo la squadra allenata da Terry Stotts si ritrova davanti di una gara e conta anche il vantaggio degli scontri diretti, a otto partite dal termine della stagione. Portland ha 19 punti con 7 assist e 6 rimbalzi anche da Damian Lillard e 15 con 9 rimbalzi dalla panchina da Al-Farouq Aminu.
Mira storta per Gallinari – Tutto il quintetto di Denver va in doppia cifra, dai 23 punti con 8/11 al tiro di Jameer Nelson ai 13 del nostro Danilo Gallinari, che per tutta la gara litiga con le sue percentuali al tiro (3/15 dal campo, solo 1/8 da tre punti) ma contribuisce comunque con 6 rimbalzi e con la solita precisione dalla lunetta (6/7). I Nuggets hanno ora perso 4 delle ultime 6 partite disputate e delle otto che li attendono prima della fine del campionato ben sei devono affrontarle in trasferta: la strada per i playoff appare complicata e a renderla ancora più difficile la serata magica di un ex compagno come Jusuf Nurkic: “Ci ha preso a calci nel sedere”, le schiette parole di coach Michael Malone. “Me lo aspettavo – il commento di Nikola Jokic (al solito molto positivo con 17 punti con 8 rimbalzi e 8 assist) – sapevo che contro di noi Jusuf avrebbe cercato di fare la partita dell’anno”. Ci è riuscito.
Charlotte Hornets-Milwaukee Bucks 108-118 – I Bucks non erano la squadra più facile da affrontare (reduci da 11 vittorie in 14 partite) ma coach Steve Clifford sperava che i suoi sentissero l’urgenza dell’ultimo treno per restare attaccati alla speranza playoff: “Invece la nostra difesa non è solo stata pessima, di più”, le sue parole. “Ci sono delle partite in cui i nostri avversari si presentano pronti a giocare e noi no. Ci hanno fatto a pezzi”. Difficile commentare diversamente un primo tempo che vede Milwaukee tirare il 72.5% dal campo (segnando 20 dei primi 26 tiri) e chiudere facilmente avanti 72-50. Un vantaggio che arriva anche fino al +26, margine che viene ridotto da un mini-tentativo di rimonta degli Hornets ma mai oltre i 9 punti. Gli ospiti hanno un protagonista inatteso in Tony Snell, che si regala il proprio massimo stagionale a quota 26 punti con 10/14 al tiro, oltre al solito Giannis Antetokounmpo da 20 punti e 8 rimbalzi e a un Malcolm Brogdon capace di centrare la sua seconda doppia doppia dell’anno, con 14 punti, 10 assist e un ottimo 6/7 al tiro. Ma è tutto l’attacco di Milwaukee a funzionare perfettamente, come testimoniato dai 31 assist sui 46 canestri segnati e dalle sole due palle perse collezionate.
Belinelli, il danno e la beffa – Opposto il discorso in casa Hornets, dove si salvano praticamente solo Kemba Walker (26 con 10/19 al tiro) e Frank Kaminski, autore di 20 punti con 9/15. Padroni di casa incapaci di far male tanto dal perimetro (7/28 da tre punti, un misero 25%) che di far la voce grosso sotto canestro, dove perdono nettamente il duello a rimbalzo 42-31. Per Marco Belinelli al danno della sconfitta si va a sommare anche la beffa dello scontro riportato a pochi secondi dalla fine dell’incontro con Khris Middleton: è l’azzurro ad avere la peggio, riportando un taglio sopra l’occhio destro. Beli è costretto a uscire dal campo, il viso una maschera di sangue: sono necessari diversi punti di sutura per chiudere la ferita, e neppure uno sguardo al suo tabellino può consolarlo. Il n°21 degli Hornets gioca una partita completa, poco produttiva offensivamente (solo 6 punti con 2/6 al tiro e soprattutto 0/3 dall’arco) ma che offre anche 5 assist e 4 rimbalzi, un impatto positivo confermato dal suo +8 di plus/minus. Non è abbastanza per dare a Charlotte una chance di vittoria: Miami (ottava a Est) si allontana sempre di più e ora lo svantaggio è di tre partite a nove dalla fine del campionato.