Super partita di Marco Belinelli, che guida i suoi Hornets nel successo 110-106 in trasferta contro i Raptors: per lui 21 punti, con 7/11 al tiro e 5 assist in 27 minuti
Gli Charlotte Hornets e soprattutto Marco Belinelli, nonostante i cinque mesi di fatica alle spalle, non vogliono fermare l’inseguimento all’ottavo posto a Est, almeno fino a quando non arriverà la condanna aritmetica. Il 110-106 in trasferta contro i Raptors è un risultato di estremo valore, che rallenta la corsa dei canadesi al primo stop dopo sei vittorie consecutive che avevano riportato Toronto a ridosso degli Wizards. La franchigia del North Carolina invece resta a galla, ma non accorcia la distanza dall’ottavo posto a causa del concomitante successo di Miami al Madison Square Garden. Serve a poco per la classifica quindi, ma molto per l’orgoglio ferito di una squadra che sperava di essere in una posizione ben diversa in questo momento dell’anno.
Una vittoria in rimonta - Tutto lasciava presagire che gli Hornets avessero deciso di deporre le armi, soprattutto nel momento in cui Toronto a fine terzo quarto viaggiava con tranquillità oltre la doppia cifra di vantaggio. Merito del parziale da 27-14 piazzato dopo l’intervallo, con Charlotte tenuta al 23% al tiro, smarrita e demotivata in attacco. Poi però qualcosa è cambiato sia nell’approccio e nella convinzione degli ospiti; è scattato un interruttore sia da una parte che dall’altra, difficile da comprendere anche per coach Dwane Casey a fine gara: “Erano caldi come una stufa nel quarto periodo. Avevamo appena giocato uno dei migliori quarti difensivi della nostra stagione, ma siamo passati dai 16 punti concessi nel terzo ai 44 dell’ultima frazione. Questo ha fatto la differenza nel match”. Già, perché Charlotte chiude il match con un perentorio 14/18 al tiro che non lascia scampo nel finale ai padroni di casa. A segnare le triple decisive del sorpasso ci ha pensato Kemba Walker il quale, nonostante il 7/25 complessivo in serata, ha ritrovato la mira al momento giusto. Questione di tecnica, di talento e soprattutto di fiducia. “Potrebbe sbagliare 30 milioni di tiri consecutivi, ma prenderebbe lo stesso il successivo come se li avesse segnati tutti”. È così che P.J. Tucker prova a sintetizzare le qualità del playmaker venuto dal Bronx.
Super Belinelli da 21 punti - Tutti belli, tutti bravi. Certo, ma Marco? Il dolce arriva sempre alla fine. Il cerotto che gli copre in parte il viso a causa del taglio di ieri, gli fa un po’ da maschera in mezzo agli occhi, quasi da supereroe. E sono quelli i panni che veste l’azzurro nei 27 minuti che trascorre in campo, chiusi come migliore realizzatore dei suoi con 21 punti (7/11 al tiro), due triple e 5 assist, alcuni ad armare le mani sempre calde dei suoi compagni. “Siamo stati bravi a fermarli in un paio di momenti cruciali del match, poi abbiamo costruito bene i tiri nel finale, realizzando alcuni triple aperte quando contava”: questa la disamina di coach Clifford, soddisfatto non poco dei suoi visto anche l’8/10 dall’arco messo a referto soltanto negli ultimi 12 minuti, in una gara da 16/32 totale. Canestri pesanti che hanno reso inutili i 28 con 8 assist di DeMar DeRozan, uno dei sei giocatori in doppia cifra tra le fila dei canadesi.