Alla prima partita davanti ai suoi tifosi, Lance Stephenson non ci ha messo molto a tornare al centro delle polemiche, per via di un canestro inutile nel finale che ha fatto infuriare tutti i Raptors. "Lance è Lance", il commento (sconsolato?) di Paul George...
A caricare l’ambiente ci aveva pensato lui stesso: “La prima gara a Indianapolis, davanti ai miei tifosi? Sarà un po’ come il ritorno di Michael Jordan nella NBA”. Lui, ovviamente, è Lance Stephenson, che evidentemente la gara contro i Toronto Raptors la sentiva particolarmente. Dal primo momento – “Ho quasi avuto le lacrime agli occhi quando ho sentito il boato del pubblico al mio ingresso in campo” – fino all’ultimo. Soprattutto l’ultimo. Con Indiana sopra 105-90 e un ultimo, inutile possesso offensivo per i Pacers, invece di lasciar scorrere il cronometro verso la sirena Stephenson ha approfittato della metà campo completamente libera per andare a segnare due punti totalmente incontrastato. Due punti che sono piaciuti veramente poco a tutti i giocatori di Toronto, a partire dal loro leader DeMar DeRozan. Dopo aver affrontato Stephenson a muso duro in campo (mentre Corey Joseph cercava di colpirlo con la rimessa…), il n°10 dei Raptors ha rincarato la dose negli spogliatoi: “Un gesto di totale mancanza di rispetto nei confronti del gioco – le sue dichiarazioni – perché quella di non segnare quando la gara è già decisa è una regola non scritta che esiste da sempre”. “Totale mancanza di classe”, l’opinione di P.J. Tucker, anche lui tra i più minacciosi in campo verso Stephenson subito dopo gli ultimi suoi due punti.
“Lance is Lance” – Consapevole di averla fatta grossa, nel postpartita il diretto interessato ha abbozzato delle poco convinte – e poco convincenti – scuse: “Non volevo mancare di rispetto a nessuno, ho sentito i tifosi urlare il mio nome e ho voluto dedicare a loro gli ultimi due punti”. Una spiegazione così debole da non trovare grandi tifosi neppure dentro allo stesso spogliatoio dei Pacers: “Lance dovrebbe sapere perfettamente che certe cose non si fanno. È una regola non scritta, quando sei davanti nel punteggio non vai al tiro – il parere del leader di Indiana Paul George, il migliore dei suoi con 35 punti – ma lui l’ha fatto lo stesso. È il motivo per cui Lance è Lance…”. E non siamo sicuri che George intendesse dirlo in senso positivo…