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NBA, Cavs sconfitti in OT, Celtics primi a Est

NBA

I Miami Heat rimontano nell'ultimo quarto e passano al supplementare contro Cleveland priva di LeBron James e Kyrie Irving. Boston ne approfitta per riprendersi il primo posto nella Eastern Conference a una gara dalla fine della regular season

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Miami Heat-Cleveland Cavaliers 124-121 OT

Una sera dopo aver sprecato un vantaggio nell’ultimo quarto per poi perdere al supplementare, i campioni in carico concedono il bis a Miami dopo aver cominciato il quarto quarto con 11 punti di vantaggio, perdendo così per la terza volta consecutiva e concedendo il primo posto nella conference ai Boston Celtics. E dire che i Cavs erano riusciti a prendere il controllo della gara senza poter contare su LeBron James e Kyrie Irving, tenuti a riposo rispettivamente per un problema al polpaccio e una tendinite al ginocchio. Con i due principali portatori di palla fuori causa, è stato Deron Williams a trascinare Cleveland segnando 35 punti, il suo massimo negli ultimi quattro anni a cui ha aggiunto anche 7 rimbalzi e 9 assist (con 10 palle perse, suo record in carriera), insieme a Kevin Love (25+10 con 8/18 al tiro), Channing Frye (21+7) e Kyle Korver (18+8 dalla panchina). Dopo aver toccato anche il massimo vantaggio sul +15 nel secondo quarto e aver condotto per quasi tutta la gara (nonostante un clamoroso zero nei punti in contropiede), i Cavs erano finiti anche a -7 nell’ultimo quarto contro-rimontando per forzare il supplementare, dove però non è bastato completare due giochi da quattro punti (di cui uno di Williams a 34 secondi dalla fine) per avere ragione degli Heat, i quali sono andati a vincere con quattro liberi di Tyler Johnson (il migliore dei suoi con 24 punti) dandosi l’ultima opportunità per partecipare ai playoff.

Ancora in vita

A Miami resta ancora un’occasione per raggiungere la post-season, ma non dipenderà solo da loro: la vittoria con Washington in casa è d’obbligo, ma coach Spoelstra e i suoi dovranno sperare in una sconfitta di Indiana (impegnata con Atlanta) o di Chicago (in casa con Brooklyn) per potersi inserire all’ultimo secondo nelle prime otto della conference. “Dobbiamo vincere o andare a casa” ha dichiarato Josh Richardson, tra i migliori dei suoi con 19 punti, “oppure potremmo vincere, e andare comunque a casa”. Miami ha avuto la solita doppia doppia monstre di Hassan Whiteside (23 punti e 18 rimbalzi, padrone dell’area dove gli Heat hanno stravinto 50-32) e altri tre giocatori in doppia cifra (James Johnson con 16 e 9 assist, Goran Dragic con 15 e Wayne Ellington con 12), vincendo l’ultimo quarto 28-17 tenendo i Cavs al 33% dal campo e a 1/10 da tre punti. Per Cleveland è una sconfitta dolorosa, la settima su sette partite quando James non è sceso in campo, cosa che si ripeterà anche mercoledì notte come è già stato annunciato dal GM David Griffin (il Re non prende parte alla partita finale della regular season dal 2007). “La cosa più importante per noi è dare riposo a questi ragazzi” ha dichiarato coach Lue. “Hanno tirato la carretta per tutta la stagione, è la cosa più giusta da fare. Se vogliamo fare strada nei playoff, abbiamo bisogno che i nostri ragazzi siano in salute”. 

Boston Celtics-Brooklyn Nets 114-105

Una post-season che con ogni probabilità i Cavs affronteranno con la seconda testa di serie Est, visto che i Boston Celtics si sono ripresi il primo posto vincendo in casa con i Nets (di cui detengono anche la prima scelta al Draft). Un successo costruito nel primo quarto, chiuso con un +15 per mettere subito le cose in chiaro, e poi gestito per il resto della partita senza mai tornare sotto nel punteggio, pur facendo rientrare gli ospiti dal -27 di inizio terzo quarto fino al -6 nel finale di gara. Come al solito il miglior realizzatore dei biancoverdi è stato Isaiah Thomas con 27 punti in meno di 30 minuti, a cui si sono aggiunti altri cinque giocatori in doppia cifra con 19+8 per Al Horford e 18 di Avery Bradley. Dall’altra parte Jeremy Lin (26 punti e 12 rimbalzi) e Brook Lopez (25, diventando il miglior realizzatore della storia dei Nets) hanno guidato una squadra giunta ormai quasi alla fine di questa lunga annata, che si concluderà a Chicago dove i Miami Heat sperano in una loro mano per poter superare i Bulls in classifica.

Primo posto

I Celtics, invece, con una vittoria mercoledì in casa contro i Bucks (ormai certi del sesto posto) potrebbero assicurarsi il fattore campo per tutti i playoff nella Eastern Conference. Un risultato insperato anche solo cinque giorni fa, quando la prestazione dei Cavs al TD Garden (e la successiva sconfitta ad Atlanta) avevano fatto vacillare la fiducia di Boston. “Quel primo posto vuol dire tantissimo per me, personalmente” ha dichiarato Isaiah Thomas. “Ci ho pensato davvero molto, speriamo di poter chiudere la stagione in questo modo. Un risultato del genere dice molto su questo gruppo: nessuno si aspettava che fossimo in questa posizione, abbiamo dovuto affrontare tantissimi alti e bassi con gli infortuni, non siamo mai stati davvero sani ma non abbiamo mai mollato. È una bella sensazione per noi”. I Celtics hanno riconquistato l’Atlantic Division per la prima volta dopo cinque anni, e con una vittoria chiuderebbero al primo posto nella conference dal 2007-08 — l’anno in cui Pierce, Garnett e Allen vinsero l’ultimo titolo nella storia dei Boston Celtics.