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NBA, Boston a caccia del primo posto a Est

NBA

I Celtics sfidano i Bucks per conquistare la vetta della Eastern Conference, consapevoli del fatto che potrebbe essere una spinta aggiuntiva in vista dei playoff 

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L’ultima volta che i Celtics hanno vinto la Eastern Conference, nel 2008, poi è arrivato anche il titolo. E sarà soltanto suggestione, ma chiudere la regular season davanti ai campioni NBA in carica sarebbe la scossa emotiva necessaria per sentirsi all’altezza di una rivale che mai come adesso è sembrata fragile. Per riuscirci basterà vincere in casa contro Milwaukee la gara di questa notte, in onda dalle 2 su Sky Sport 2, senza preoccuparsi del risultato dei Cavaliers.  Oppure perdere e sperare che lo faccia anche Cleveland, in maniera tale da conservare la dote della partita di vantaggio con cui la squadra del Massachusetts arriva all’ultimo giorno di scuola. Quello che precede gli esami di fine anno. A dare una mano a Boston ci penserà anche coach Jason Kidd il quale, conquistato aritmeticamente il sesto posto, terrà a riposo i vari Giannis Antetokounmpo, Khris Middleton, Matthew Dellavedova e Tony Snell, svuotando la panchina e regalando minuti in campo alle riserve dei Bucks.

Un traguardo ambito, ma non per tutti

“Provare a terminare la stagione al primo posto, significherebbe davvero molto per noi e soprattutto per me – racconta Isaiah Thomas -, speriamo di riuscirci. Abbiamo attraversato un sacco di alti e bassi, affrontato tanti infortuni, senza essere mai stati realmente al completo”. L’euforia in casa Celtics è tangibile, come dimostrano anche le parole di Al Horford: “Questi sono di gran lunga i playoff a cui tengo di più da quando sono arrivato in NBA. Abbiamo finalmente iniziato a recepire il messaggio di coach Stevens”. A facilitare il compito di Boston poi anche l’assenza di LeBron James, che resterà a riposo nell’ultima gara contro Toronto, come sempre gli è capitato nelle ultime dieci stagioni. “Sarà difficile tornare a vincere, arrivando primi o secondi poco importa”, prova a rilanciare coach Lue. “L’importante per noi sarà arrivare al massimo della forma, con tutti i giocatori a disposizione. In quel caso, conosco bene il valore di questo roster e posso dormire sogni tranquilli. Per quello la cosa che più ci serve al momento è riposare, senza spendere troppe energie per andare a caccia del primo posto”.

Una vittoria a testa

Milwaukee invece pensa già alle sfide che inizieranno dal prossimo weekend, per molti una vera e propria prima volta. Non per Jason Terry però, sicuro di poter dare un contributo decisivo in quanto a esperienza: “Per me è il 12° anno consecutivo ai playoff, ci penserò io a spiegare come funziona ai ragazzi. Giannis deve pensare solo a giocare, vuole puntare a diventare un vincente e questo è soltanto il primo passo. Averne vinte 42 ci permette di dire di aver avuto una stagione positiva, ma è soltanto quando superi il muro dei 50 successi che puoi definirti come una franchigia vincente. Ma questi sono tutti passi che potremo fare in futuro, sono orgoglioso del lavoro di tutti”. Successi importanti contro chiunque, Celtics compresi, come accaduto nell’incrocio di due settimane fa grazie ai 22 punti e 9 rimbalzi di Antetokounmpo. Secondo l’indice statistico calcolato da ESPN, i Celtics hanno l’82.7% di possibilità di chiudere al primo posto, senza ovviamente tenere conto delle assenze. Un match point che Isaiah Thomas e compagni non possono lasciarsi sfuggire.