Minnesota ha presentato il proprio nuovo logo, in attesa di cambiamenti che riguarderanno anche le divise e il palazzetto. Si vuole voltare pagina col passato, conservando la tradizione ma cercando nel futuro quello che è sempre mancato dal 1989-90 a oggi: le vittorie
L’ultima gara interna stagionale dei Minnesota Timberwolves è stata l’occasione per gettare una sorta di ponte verso quel futuro che – ormai da parecchio tempo e ormai da più parti – viene considerato davvero luminoso, con tanto talento giovane in squadra (da Karl-Anthony Towns a Andrew Wiggins, passando da Zach LaVine) e un allenatore di esperienza a successo come Tom Thibodeau. Per farlo la franchigia del Minnesota ha presentato il nuovo logo, diverso nel look e anche nei colori, che verranno poi assimilati nelle divise (ma sarà nuovo anche il parquet e il Target Center subirà più di un ritocco per renderlo più moderno). Il logo emerge da una sorta di slogan, scritto, da cui Rodney Richardson – il titolare dell’agenzia che si è occupata del restyling, creato in collaborazione con i vertici della franchigia negli ultimi 12 mesi – ha preso ispirazione per disegnare il nuovo lupo: “Con fiera determinazione difenderemo, e divoreremo [i nostri avversari]. Saremo più intelligenti. Saremo più forti. Saremo tutti insieme. Noi saremo… un branco”. A partire da questo mission statement Richardson e i suoi creativi hanno prodotto il logo presentato durante il match contro i Thunder, un logo che si distanzia dall’attuale ispirandosi maggiormente a quello originale, Old Shep, a cui molti tifosi sono ancora affezionati. Tanto la voce dei tifosi raccolta tra il palazzetto e la strada quanto i focus group aziendali hanno confermato due opinioni condivise: il logo in uso fino a oggi era considerato eccessivo, troppo carico nella sua connotazione aggressiva (gli occhi del lupo) ma anche troppo fumettistico nel rappresentare il Minnesota (la foresta di pini sullo sfondo); allo stesso tempo, il vecchio Shep veniva considerato troppo carino, in uno stato dove la il termine “Minnesota nice” sta a descrivere proprio una naturale inclinazione dei locali alla gentilezza. Ma i nuovi Timberwolves carini e gentili non vogliono più esserlo: vogliono spaventare gli avversari e presentarsi come eccitanti ai propri tifosi, penultimi al botteghino anche quest’anno (solo i Pistons peggio in tutta la lega) nonostante il tanto talento in squadra.
Tutte le caratteristiche del nuovo logo
Ecco quindi il nuovo prodotto finale, che lo stesso Richardson ha voluto spiegare andando oltre il semplice impatto visivo: “Abbiamo voluto includere tutto il feedback raccolto in un anno di lavoro. Una squadra giovane, emergente, in fase di maturazione; una zona geografica bellissima ma per certi versi inospitale; la gente del posto che orgogliosamente fa del lavoro duro e di squadra una delle proprie caratteristiche; un’eccellenza mai sbandierata, frutto di una grande etica del lavoro, di una determinazione che però non è mai sopra le righe”. Quel che ne è venuto fuori è un logo che a dire il vero richiama molto da vicino l’attuale (ormai vecchio) logo secondario della squadra, con però l’inserimento di un tratto più moderno e di nuovi colori.
Colori e significati
Del vecchio logo restano il verde (però declinato nella versione aurora, che rimanda alle luci boreali) e il blu lago, affiancati però una da una seconda sfumatura di blu (il blu mezzanotte), dal bianco brina (frost white) e da un grigio lunare (moonlight gray), con uno stile che comparato al precedente vuole essere più austero, pulito, preciso. Ma le novità non finiscono qui: il lupo delle foreste – il timberwolf da cui prende il nome la squadra – nella nuova versione ulula, a dimostrare la sua fame (di successi) ed emerge prepotentemente dalla struttura circolare del logo, proprio come emergono dal gruppo le grandi individualità a roster; viene incorporata la stella del nord, orgoglio e simbolo statale; il verde è simbolo della primavera, quando la natura rinasce, proprio come i nuovi Timberwolves vogliono rinascere a nuovi successi. Il lavoro fatto per arrivare a disegnare la nuova veste grafica che Minnesota è pronta a indossare a partire dal prossimo anno è stato sicuramente importante: ora resta a Towns, Wiggins e soci tramutare sul campo le rinnovate ambizioni di un’intera città, che con gli originali Lakers ha per prima dominato la lega negli anni ’50.