Devono sudare fino all'ultimo possesso i campioni NBA in carica per vincere gara-1 contro Indiana, 109-108 sul tiro sbagliato alla sirena di C.J. Miles. Tredicesima partita di playoff con almeno 30 punti e 10 assist di LeBron James
I playoff NBA 2017 iniziano con un Kevin Love in grande spolvero, che nei 7 in cui resta in campo nel primo quarto segna ogni tiro che prende, dal campo (3/3 con 2 triple) e dalla lunetta (2/2), collezionando 10 rapidi punti (Cavs 14-1 in regular season con Love in doppia cifra già nel primo periodo). Indiana però resta in partita grazie alla mano calda di Monta Ellis e allo sforzo di tutta la squadra, che manda a tabellone già 8 giocatori nel solo primo quarto. LeBron James inizia in modalità playmaker, con 3 assist e neppure un tiro tentato fino a 2’35” dalla fine del primo quarto, quando sbaglia la sua prima conclusione per poi guadagnarsi un viaggio in lunetta subito dopo, a 2’20” dal primo riposo, mettendo finalmente i primi punti a tabellone. Ne trova altri due in transizione contro Paul George per dare a Cleveland il +6 (29-23), massimo vantaggio di un primo quarto chiuso sul 34-29, con il 65% al tiro, quasi il 43% dall’arco e con 12 dei 13 canestri segnati o fatti segnare dalla coppia James-Irving (8 punti per lui). Il secondo quarto si apre con Lance Stephenson in marcatura diretta su LeBron James (chi si rivede…), con i due che si scambiano un paio di canestri in uno-contro-uno. Dopo aver messo in partita i compagni, il “Re” comincia a far da sé e sembra in serata positiva: per lui – giunto alla 200^ partita di playoff della carriera (solo il nono giocatore a raggiungere il traguardo) – ci sono già 14 punti (con 5/6 al tiro), 8 assist e 4 rimbalzi alla fine del primo tempo. Non gli è da meno però l’altra grande superstar della gara, Paul George, che all’intervallo ha 16 punti con 4 triple a segno (7/13 dall’arco di squadra), tenendo Indiana a contatto nonostante i Cavs continuino a viaggiare su percentuali al tiro altissime (il 61% dal campo con 6/14 da tre punti), chiudendo davanti 66-59 con i “Big Three” di Cleveland già a quota 44 punti (due terzi della produzione offensiva).
I Pacers di George & Stephenson
Il terzo quarto ricalca quanto visto nei primi 24 minuti, con un George assolutamente scatenato (5/6 da tre punti per 25 punti) che letteralmente impedisce a Cleveland di allungare in maniera considerevole, almeno fino al +12 (90-78) ottenuto quasi di prepotenza a 2’11” dalla fine, con 4 punti di James e una tripla (la terza su tre tentativi) di Channing Frye. All’ultimo riposo i padroni di casa arrivano avanti di 8 (92-84), sempre trascinati dai “Big Three” (64 punti il loro totale) mentre il solo Ellis è in doppia cifra per i Pacers oltre a George. Insieme al n°13 di Indiana, l’ultimo ad alzare bandiera bianca tra gli ospiti è Lance Stephenson, molto positivo al suo ritorno ai playoff: i suoi 16 punti e 6 rimbalzi sono lo specchio di una partita giocata assolutamente senza paura in attacco e con grande orgoglio difensivo, quello messo in campo tra i Cavs da J.R. Smith, capace finalmente di rendere difficile la vita a Paul George.
Finale al cardiopalma
Si arriva agli ultimi 5 minuti del match con la gara ancora in equilibrio ma dopo un canestro di un positivo Myles Turner (11 punti e 8 rimbalzi per lui alla fine) e un libero di George, la tripla di Jeff Teague chiude un parziale di 11-0 di Indiana che porta i Pacers davanti, 105-103. Ma è in un finale punto a punto che l’esperienza da playoff dei Cavs viene fuori: una schiacciata di James, seguita da un jumper di Kyrie Irving con successivo furto ai danni di Teague riportano i padroni di casa davanti e anche se Paul George si inventa una tripla da nove metri (la sesta a bersaglio della sua serata, chiusa con 29 punti) che riporta a -1 Indiana, sull’ultimo possesso difensivo LeBron James va in raddoppio proprio su George per toglierli l’ultimo tiro, che infatti finisce nelle mani di C.J. Miles che lo sbaglia sulla sirena. Per LeBron James (32, 12 assist e 6 rimbalzi) è la tredicesima partita di playoff di LeBron con almeno 30 punti e 10 assist (12-1 il bilancio dei Cavs) e anche se Cleveland non sembra aver risolto i suoi problemi difensivi (108 punti subiti, con quasi il 46% da tre per Indiana) sono proprio le parole del “Re” a mandare in archivio: “Una vittoria è una vittoria, non importa come arriva: siamo sopra 1-0”. Impossibile dargli torto.