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NBA, Wade: "Butler è decisivo come LeBron James"

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Il numero 3 dei Chicago Bulls conosce bene il campione dei Cleveland Cavaliers e non ha dubbi: “Sono pochi quelli che possono essere decisivi come Butler”

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Dopo il successo dei suoi Chicago Bulls in gara-1 al TD Garden contro Boston, Dwyane Wade non lesina complimenti a Jimmy Butler, tuttofare in campo per la squadra dell’Illinois, utile non solo in fase offensiva (30 punti e 9 rimbalzi), ma determinante in marcatura su Isaiah Thomas, il playmaker dei Celtics da disinnescare per evitare di essere travolti dalla squadra più vincente della Eastern Conference in questa stagione. Il paragone da parte di Wade è di quelli eccellenti, che scomoda il più forte compagni di squadra con cui ha avuto il piacere di condividere il parquet per quattro anni a Miami: “Ho avuto l’onore di giocare al fianco di un certo LeBron James e in quel caso più volte abbiamo fatto la stessa scelta, mandandolo in marcatura su Derrick Rose [nelle sfide che gli allora Miami Heat giocavano contro i Chicago Bulls, ndr]. Avevamo una point guard in grado di contenerlo, ma avere un giocatore dalle braccia lunghe, dal corpo imponente ma che riesce a essere veloce ed efficace, può aiutare molto. È una possibilità che ti permette di cambiare l’approccio che l’avversario ha con il match: non puoi pensare di fermare Isaiah Thomas, che continuerà a macinare tiri e canestri come tanti campioni in questa lega. Puoi però portarlo ad avere una visione differente del gioco e delle sue opportunità, in modo da fargli iniziare più tardi l’attacco, provando a sporcargli il possesso e costringendolo a muoversi facendo più attenzione. Tutte cose che possono aiutare la difesa. È una grande fortuna poter dire alla stessa persona: ‘ Segna 30 punti e allo stesso tempo marca quello che ne realizza 30 dall’altra parte’”.

Un lavoro per pochi

 I Bulls avevano già sfruttato a lungo nel finale di stagione le super prestazioni di Butler per chiudere in crescendo la regular season e assicurarsi un posto ai playoff. Avere a disposizione un talento del genere infatti, sembra essere un privilegio che non tutti possono vantare: “Sono pochi i nomi che possono far parte di questo gruppo oltre a Jimmy: Paul [George], Kawhi [Leonard], Draymond [Green] e ‘Bron [James]. Certamente sto dimenticando qualcuno… Avery Bradley ad esempio è un grande difensore, anche non avendo la stazza degli altri. Anche Patrick Beverly è molto bravo nella propria metà campo, ma non può difendere su un ala grande… Ci sono alcuni giocatori che davvero riescono a fare tutto in campo. E per noi è un onore averne uno a disposizione”. Parole al miele che il diretto interessato evita volutamente di ingigantire. “Cerco di essere fisico sin dalla palla a due. Se faccio fallo, poco importa, cercando ovviamente di non cascarci troppo spesso, combattendo su ogni tentativo e lottando al ferro. Tutti sanno quanto sia stato decisivo Isaiah Thomas quest’anno per Boston e quanto i suoi canestri siano la vera scossa per la squadra, ma penso realmente di poter marcare qualsiasi tipo di avversario, soprattutto quando la mia squadra ne ha bisogno. Non importano le caratteristiche, non importa per quanti minuti: io sono lì fuori a fare quello che mi viene chiesto. In fondo, i playoff NBA sono così e bisogna farsi sempre trovare pronti”.