Kawhi Leonard segna 28 punti, la panchina guidata da Mills e Ginobili ne aggiunge 46 e gli Spurs vincono gara-5 116-103, tornando a guidare nella serie. A Memphis non bastano i 26 di Mike Conley: giovedì notte si gioca tutto in gara-6
Per due squadre conosciute soprattutto per la mentalità difensiva, è abbastanza paradossale che a dominare gara-5 siano stati gli attacchi. Buon per i San Antonio Spurs che il loro sia riuscito a prendere possesso della gara alla fine, vincendo 116 a 103 e confermando la regola che vede i padroni di casa sempre vincenti in questa serie. I nero-argento hanno tirato col 53% dal campo e soprattutto col 50% da tre (14/28, a due triple dal record di franchigia ai playoff), spinti non solo dal solito Kawhi Leonard da 28 punti, ma soprattutto dai 20 dalla panchina di Patty Mills, al suo massimo in carriera ai playoff e il migliore dei suoi con +22 di plus-minus. Sono stati loro due a far passare la paura nell’ultimo quarto confezionando un parziale da 11-0, dopo che un parziale da 17-3 aveva ridotto lo svantaggio di Memphis fino al -4 a 9 minuti dalla fine. Ai Grizzlies, che hanno disputato un’ottima partita in attacco tirando col 52% e il 41% da tre, non sono bastate le prestazioni da 26 punti di Mike Conley e quella da 17 di Marc Gasol, anche perché Zach Randolph è stato l’unico giocatore del quintetto a non finire in doppia cifra (9) rimanendo in campo solo 26 minuti. Troppa poca “potenza di fuoco” per tenere il passo in casa degli Spurs, che hanno preso possesso della gara nella seconda metà del primo quarto grazie a una panchina da 46 punti contro i soli 30 prodotti dalle riserve dei Grizzlies.
Il ritorno di Manu
Dopo aver chiuso le prime quattro partite senza punti e con 0/15 al tiro, Manu Ginobili si è rifatto subito segnando sei punti per ricucire lo strappo e pareggiare sul 14-14, chiudendo poi a quota 8 il suo miglior quarto d’apertura dalle Finals del 2014 e la partita con 10 punti, 3 assist e 3 recuperi. Dopo la gara l’argentino ha parlato a lungo della sua condizione coi giornalisti: “Sì, sento un po’ l’età. Quando provi a superare qualcuno e non ci riesci più, è lì che inizi a sentirla. La cosa buona è che, mentre molti della mia età sono pieni di acciacchi alla schiena e alle ginocchia, io non ne ho. Sono molto fortunato sotto questo aspetto. Non gioco sul dolore: sono lento e non posso fare avanti e indietro, ho perso molta della mia esplosività. Ma è normale. Sono molto fortunato a non avere dolori, è una delle cose che ha allungato la mia carriera, perché se si hanno difficoltà ogni singolo giorno, lì bisognerebbe dire basta. Ma dato che, pur essendo lento, sono stabile e senza dolori, mi sento bene”. Ginobili è stato uno dei sei giocatori degli Spurs a finire in doppia cifra oltre a Tony Parker (16), LaMarcus Aldridge (12 e 9 rimbalzi con +20 di plus-minus) e David Lee (11), e nel post-gara David Fizdale ha scherzato dicendo che è stanco di lui perché “mi ha fatto male fin troppe volte”. “Stanco di me?! Ma se lo ho aiutato finora…” ha risposto un incredulo Ginobili tra le risate dei giornalisti presenti. “Dovrebbe essere stanco di Kawhi piuttosto”. In effetti Leonard ha disputato un’altra eccellente partita chiudendo con 9/16 dal campo, 3/5 da tre, 7/8 ai liberi, 6 assist e +19 di plus-minus. Quando TNT gli ha chiesto se si sente il secondo miglior giocatore del mondo, ha risposto con la più classica delle frasi spursiane: “Cerco solo di rendere la mia squadra la migliore al mondo. Qui non si tratta di me, si tratta degli Spurs”.
Ultima chance
Dopo aver vinto le ultime due partite, i Grizzlies sapevano che in un modo o nell’altro sarebbero finiti per giocarsi tutto in gara-6, affrontando per la prima volta l’eliminazione nella serie. Il fatto che comunque siano riusciti a combattere e riportarsi fino a -4 dopo aver toccato anche il -18 nel terzo quarto è però un segnale positivo per coach Fizdale, e c’è da scommettere che Memphis darà battaglia fino alla fine per forzare una gara-7 che pochissimi avrebbero pronosticato prima dell’inizio di questa serie. “Gli Spurs hanno fatto quello che hanno sempre fatto: capitalizzato su ogni nostro singolo errore” ha commentato l’allenatore dei Grizzlies. “Oggi però non abbiamo difeso: la voglia di battersi c’era, ma non l’esecuzione. Dobbiamo rimetterci in sesto e concentrarci per bene: so di avere uno spogliatoio pieno di ragazzi che vogliono tornare qui per gara-7”. Nella notte tra giovedì e venerdì, anche in diretta su Sky Sport alle 3:30 e in replica il giorno dopo, scopriremo se ci riusciranno.